TRAMA IN BREVE

La storia del delitto di Gioacchino Murat, Re di Napoli e cognato di Napoleone Bonaparte.

INCIPIT

Il 18 giugno 1815, nell'ora in cui i destini d?Europa si decidevano a Waterloo, un uomo coperto di stracci percorreva silenziosamente la strada che va da Tolone a Marsiglia.

QUARTA DI COPERTINA

Per la serie dei "Delitti celebri" Alexandre Dumas padre utilizzava cronache e documenti antichi, contemporanei agli eventi narrati. In questo "Murat", invece, che appartiene alla raccolta in maniera un po' anomala, si basò sulla propria memoria e le testimonianze. L'ultima avventura di un re avventuroso. Gioacchino Murat, messo sul trono di Napoli da Napoleone Bonaparte, ma ribelle anche al suo padrone e fedele agli interessi dei suoi sudditi acquisiti, finì fucilato nell'impresa disperata di tornare al regno sollevando la popolazione meridionale con la sua sola presenza, com'era riuscito all'imperatore dei francesi dopo l'esilio dell'Elba. Dumas racconta la vicenda di un malinconico ritorno come il volo verso la morte di un inquieto re repubblicano.

RECENSIONE

Murat è uno dei diciotto racconti che compongono la raccolta di racconti Delitti celebri, scritta da Alexandre Dumas padre.
Per Sellerio i racconti sono pubblicati separatamente e sono a cura di Giovanna Arnese.

In questa raccolta, composta originariamente da quattro volumi, vengono raccontate storie vere di delitti di personaggi famosi ognuno rappresentante un diverso contesto storico.

Quella della morte di Gioacchino Murat è una storia conosciuta ma non del tutto accertata: Dumas per scrivere la sua storia in questo caso fa un'eccezione e per scrivere il racconto si rifà principalmente a ricordi e a testimonianze non accreditate. Ciò che racconta, infatti, si basa su delle voci che potrebbero essere vere ma non lo sono con la stessa certezza riscontrabile nelle storie raccontate negli altri testi della raccolta.
Re di Napoli e cognato di Napoleone, si pensa che sia stato vittima di un complotto ordito da Pietro Colletta.

Io ho un rapporto altalenante con questo autore: non ho amato quanto avrei voluto il suo romanzo più elogiato, Il Conte di Montecristo, ma l'ho apprezzato nei suoi romanzi storici.
In Murat ho ritrovato l'autore di questi ultimi, un uomo che cerca di essere più oggettivo possibile e che ci tiene a dimostrare ogni fonte e motivazione per cui ha deciso di inserire ogni informazione.

Un elemento che mi ha colpita, perché nei libri di Dumas che ho letto sino ad ora non l'avevo mai riscontrato, è la serietà del tono del racconto: non ho rilevato alcun ammiccamento, gioco o occhiolino al lettore.
L'ironia di Dumas è un aspetto che talvolta odio e talvolta amo nei suoi libri ma che in questo caso sono felice non fosse presente sia a causa della tematica (trattando di morte e di violenza) sia perché salvaguarda maggiormente l'aura di credibilità della storia.

Unico aspetto negativo, non imputabile come colpa all'autore, è la mancanza di informazioni di contesto che potrebbe incidere in maniera superficiale anche sulla comprensione del testo: è necessario conoscere la figura di Murat e di molte altre persone coinvolte nella vicenda per poterlo capire totalmente, quindi bisogna informarsi ad ogni nuovo nome sconosciuto in cui ci si imbatte oppure rinunciare a capire totalmente le implicazioni politiche di ogni piccolo dettaglio raccontato. I motivi per cui non ritengo sia considerabile un vero e proprio errore tengono conto sia del momento storico in cui è stato pubblicato (nel 2023 continua a rimanere una figura fondamentale, specie per l'Italia, ma sicuramente non una delle più approfondite) sia della struttura dell'opera in cui è stato pubblicato: dovendo essere una raccolta di racconti brevi su storie vere era inevitabile non scendere in dettagli su aspetti allora dati per scontati.

Se si decide di non approfondire ad ogni nuovo nome, o non se ne ha bisogno, il testo scorre velocemente garantendo un ritmo incalzante così come ogni altra opera dell'autore che, in più, in questo testo non indugia su dialoghi (renderebbero tutto meno verosimile perché impossibili da ricostruire fedelmente) e non necessita di aggiungere parole e righe per ottenere un maggiore compenso come invece capitava in altre opere.

In conclusione,
Murat è una storia vera interessante e ben curata sia nella sua edizione originale che in quella tradotta e portata in Italia da Sellerio.
Avrei sicuramente preferito avere la possibilità di leggere tutti i Delitti Celebri in un unico volume ma penso che il testo possa essere apprezzato e abbia un valore anche se separato dal resto.
Il costo è di 7€ e, onestamente, sono pochi ad oggi i libri di questa qualità che costano così poco, pur essendo brevissimi.

Per questi motivi lo consiglio a tutti, segnalandovi però che all'interno ci sono anche scene violente (che potrebbero colpire perché reali), che potrebbero non essere gradite dai lettori più sensibili.

PRO / INDIFFERENTE / CONTRO
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