Elizabeth von Arnim è uno pseudonimo Mary Annette Beauchamp, autrice di una ventina di romanzi che, prima di scoprire questo libro, non conoscevo. L'autrice è australiana e ha vissuto in Germania, a Londra e in America, con tutto questo mix di nazionalità ho deciso di inserirvi nelle tag "inglese" trattandosi della nazionalità e del punto di vista della protagonista del libro. Come al solito, mi sono approcciata alla lettura informandomi il meno possibile, odio anticiparmi i contenuti dei libri e sapere già cosa aspettarmi, perciò non sapevo assolutamente se mi sarebbe piaciuto o meno.
La struttura è ciò che ho notato immediatamente; il libro è scritto sotto forma di diario. I lettori si dividono sempre riguardo a questo, io sono dalla parte di chi apprezza questa forma di scrittura, per dire la verità se è fatto bene il libro tende a piacermi molto di più rispetto a questo stratagemma, perciò, non ho potuto che apprezzare la scelta stilistica dell'autrice.
Il problema con i romanzi con questa forma, però, è mantenere la credibilità di ciò che si legge. L'autore deve fare in modo di bilanciare ciò che viene scritto per completezza con ciò che non ha senso scrivere in un diario, compito davvero difficile da realizzare. In questo caso l'autrice riesce solamente a metà nel compito; tutto sommato il diario è credibile ma ci sono diversi passaggi che dimostrano il contrario, o comunque mi hanno fatto storcere il naso. Anche assumendo che, chi scrive un diario, voglia inserire al suo interno più dettagli possibili in modo da ricordare bene tutto quando lo rileggerà, ci sono cose che davvero nessuno scriverebbe mai e che, invece, qui sono presenti. Ribadisco che è sicuramente un compito difficilissimo quello di creare una trama senza lacune con questa metodologia di scrittura e l'autrice ha fatto in modo di non crearle, io però avrei apprezzato di più credere alla veridicità di ciò che veniva raccontato, anche se necessariamente lacunoso.
Altra considerazione particolare e legata alla forma va allo stile. La narratrice scrive bene, ma il suo stile non si confà alla mia idea di diario. Troppo manieristico, troppi fronzoli per chi dice di scrivere di getto e in fretta, magari dopo una giornata stancante e piena. Certo, ognuno ha il suo modo di parlare e di scrivere, però l'impressione che ho avuto io è stata questa. Bisogna comunque ammettere che , per quanto non mi sia piaciuto correlato alla tipologia di romanzo, l'autrice ha utilizzato uno stile facile da comprendere e abbastanza fluente.
Anche la protagonista, con le sue acutissime riflessioni, non mi ha convinta; mi ha dato un'impressione di incredibile freddezza in tutto ciò che raccontava, anche i momenti bellissimi o tristissimi, sembravano scritti da un esterno che sotto sotto se ne fregava altamente di ciò che avveniva. Anche questo, ovviamente, va contro alla mia idea di diario e, sebbene riconosca che l'autrice abbia cercato in tutti i modi di coinvolgere il lettore, con me, purtroppo, non ci è riuscita assolutamente. Anche qui c'è un contrappeso da valutare, la figura della protagonista al di là della forma della narrazione, è riuscita molto bene; conosciamo perfettamente il suo carattere e diventa quasi una nostra nuova amica.
Sugli altri personaggi avevo una considerazione maggiore, ma poi ne è stato introdotto uno che non è stato approfondito minimamente. Prima che pensiate che sia ammattita mi chiarisco; trovo rilevante che uno dei personaggi non sia stato descritto adeguatamente perché, in questo romanzo, i personaggi sono davvero pochissimi. Per non anticiparvi nulla, non parlerò più nello specifico, ma considerate che parlando di un numero piuttosto basso era necessario che tutti fossero altrettanto comprensibili. La verità è che l'autrice, senza ombra di dubbio, era assolutamente in grado di approfondire i caratteri di ognuno di loro ma, in certi casi deve averlo ritenuto superfluo, mentre io avrei gradito sapere qualcosa di più. La capacità di creare personaggi vivi e realistici è sicuramente insita all'interno dell'autrice, infatti quelli che sono stati raccontati sono personaggi forti, che rimarranno scolpiti nella memoria dei lettori a lungo, però non posso non valutare anche coloro che sono stati lasciati più in disparte.
I dialoghi seguono lo stesso passo dei personaggi; alcuni sono belli e da ricordare, altri non convincono proprio.
La trama iniziale mi ispirava molto; dava la sensazione di stare per leggere qualcosa di profondo che mi avrebbe dato da pensare e che avrebbe reso la lettura utile oltre che piacevole. In realtà, di frasi importanti e riflessive, all'interno del libro ce ne sono tantissime, alcune delle quali molto belle. Ma, devo dire la verità, questo libro non mi ha lasciato molto, non ho provato granché nemmeno leggendolo. Lo svolgimento è stato talmente tanto discendente (da una situazione riflessiva che mi ispirava molto siamo arrivati al limite del feuilleton) che posso dire di non averlo gradito affatto, è stata una delusione a causa delle aspettative che avevo.
L'atmosfera, a causa di tutto ciò che ho già detto in precedenza (freddezza della protagonista, poca credibilità ecc), non ha reso grandemente in tutti i momenti importanti, però le scene divertenti non sono mancate e quelle le ho trovate davvero piacevoli.
L'ironia della protagonista è divertente, tutte le scene simpatiche sono quelle che ho gradito di più e che hanno offuscato maggiormente i giudizi negativi su ciò che vi ho elencato in precedenza. Quelle scene hanno vivacità e vividezza, sono credibili e divertenti; sono contenta di aver letto il libro specialmente grazie a loro.
L'ambientazione del libro è stupenda; viene descritto lo chalet e soprattutto tutto ciò che lo circonda; la natura, i fiori, gli alberi; è un sogno! In questo l'autrice non solo non è stata manchevole ma ci ha fatto addirittura viaggiare fino a lì e invidiare non poco la protagonista, rifugiatasi lì proprio per rifocillarsi l'anima con quel bellissimo paesaggio.
Il ritmo del libro è veloce perché molto scorrevole ma lento perché effettivamente mi mancava la volontà di vedere cosa succedeva dopo, specialmente andando avanti nella lettura.
Riassumendo, il libro è simpatico, divertente, leggero e piacevole. Lo consiglio a chi vuole una lettura di questo tipo, e che non cerca una lettura importante che ti fa riflettere, come invece facevo io. Ottimo da leggere in estate sotto l'ombrellone; fate compagnia alla protagonista e andate in vacanza con lei!