Rita Hayworth e la redenzione di Shawshank
Ad ogni modo, non è di me che voglio parlare; voglio raccontarvi di uno che si chiama Andy Dufresne. Ma prima di parlare di Andy, devo spiegare ancora qualcosa di me. Non ci metto molto.
Come forse ho già detto, in prigione sono tutti innocenti. Oh, ti raccontano la loro storia, allo stesso modo che quei santoni in TV leggono il libro dell'Apocalisse. Sono stati vittime di giudici con cuori di pietra e palle non meno dure, di avvocati incompetenti, di montature della polizia, della sfortuna. Recitano le scritture, ma si vede benissimo una scrittura diversa sulle loro facce. La maggior parte dei galeotti sono gentaglia, incapaci di far bene a se stessi né a nessun altro, e la loro peggiore disgrazia è che le loro madri non abbiano abortito prima di metterli al mondo.
In tutti i miei anni a Shawshank sono stati meno di dieci gli uomini a cui ho creduto quando si dicevano innocenti. Andy Dufresne era uno di loro, anche se mi convinsi della sua innocenza solo nel corso degli anni. Mi fossi trovato tra i giurati che seguirono il suo processo alla Corte Superiore di Portland per sei tempestose settimane nel 1947-48m anch'io avrei votato colpevole.
Se questa fosse una specie di favola, vi direi che Andy si batté finché quelli non lo lasciarono in pace. Mi piacerebbe poterlo dire, ma non posso. La prigione non è un mondo di favole.
Un ragazzo sveglio
Todd si rammaricò, tempo dopo, durante le lunghe notti passate insonne, di non essersene andato via in quel momento. La delusione di vederlo da vicino per la prima volta, tradito nella sua immagine pubblica – che aveva riposto nell'armadio insieme all'ombrello e al cappello di feltro – avrebbe dovuto bastare. Poteva finire tutto lì, col sottile suono tagliente del chiavistello che, come un colpo di forbici, l'avrebbe tagliato fuori da tutto quello che sarebbe successo in seguito. Ma, come gli era appena stato detto, lui era un ragazzo americano e aveva ben inculcato l'idea che la tenacia è una virtù.
«Ho anche fatto una ricerca per la scuola su questo argomento e sa cos'ho preso? Ottimo. Comunque sono stato molto cauto. Certe cose bisogna scriverle in un certo modo. Bisogna stare attenti.»
«Ah sì?» chiese Dussander. E sfilò un'altra sigaretta mentre la mano gli tremava.
«Oh sì. Tutti quei libri sono scritti in un certo modo. Sembra quasi che chi li ha scritti sia rimasto schifato dall'argomento.» Todd aggrottò le sopracciglia e si sforzava mentalmente di spiegare con più chiarezza quello che voleva dire. Il fatto he non avesse ancora familiarizzato con la parola stile, riferito ai libri, rese l'opera più difficile. «Sembra che l'argomento stesso gli abbia fatto passare delle notti insonni. E si dice che dobbiamo fare in modo che cose del genere non si ripetano mai più. Anch'io l'ho detto nella mia ricerca e forse la professoressa mi ha dato un bel voto perché ho affrontato l'argomento con molto equilibrio.»
«È un'ordinanza municipale», spiegò Dave. «Non sono ammessi branchi di cani che scorrazzano per le strade.»
«Gli sparate, quindi.»
«No, diamo loro del gas. È molto più umano. Non se ne accorgono nemmeno.»
«È vero», disse il signor Denker. «Sono sicuro che non se ne accorgono nemmeno.»
Il corpo
Nei miei libri c'erano sempre pezzi di piombo. Mai proiettili.
Quello che mi spaventa è quanto spesso oggi mi fa male. Allora a volte mi prendeva il disgusto per quanto dannatamente mi faceva stare bene scrivere. Oggi, qualche volta, guardo questa macchina per scrivere e mi domando quando rimarrà all'asciutto di parole giuste. Non voglio che questo accada. Scommetto che posso rimanere in forma finché non rimango a corto di parole giuste, sapete?
Aveva infranto la regola base che vigeva tra i ragazzi a quei tempi. Potevi dire qualsiasi cosa di un altro ragazzo, potevi trattarlo come un cane, ma non dovevi dire mai niente di male di sua madre e di suo padre. Questo era il Mitico Automatico, allo stesso modo che non invitare a cena un amico cattolico di venerdì senza prima accertarsi che non ci fosse carne era il Mitico Automatico. Se un compagno parlava male di tua madre o di tuo padre, eri obbligato a fargli assaggiare i pugni.
Il metodo di respirazione
Io convenni che era davvero un nottataccia e mi voltai di nuovo a guardare la grande sala dal soffitto alto. Una nottataccia, un fuoco crepitante... e una storia di fantasmi.
Le poesie non sono sono come i romanzi o le pratiche legali; somigliano di più a foglie cadute, e qualunque antologia intitolata «l'Opera completa» e così via non può che essere una menzogna. Le poesie hanno un modo tutto loro di perdersi sotto i divani... è uno dei loro incanti, e uno dei motivi per cui sopravvivono.
La nascita, signori, è di per sé una cosa orribile per molti; ora è di moda che i padri assistano alla nascita dei loro figli, e sebbene questa moda sia servita per infondere in molti uomini un senso di colpa che secondo me forse non meritano (senso di colpa che alcune donne usano consapevolmente e con una crudeltà quasi preveggente), sembra essere considerata un'abitudine sana e intelligente. Eppure io ho visto uomini lasciare la sala parto pallidi e barcollanti e li ho visti cadere in deliquio come ragazzine, sopraffatti dalle urla e dal sangue.