TRAMA IN BREVE

Quattro novelle molto diverse tra loro ma collegate dall'incredibile intensità delle loro storie.
Una storia ambientata in carcere, che parla di redenzione.
Una storia americana, che mostra come i mostri si possano nascondere anche tra gli insospettabili.
Una storia di grande amicizia e di avventura.
Una storia dell'orrore, che al contempo parla di una grande, incredibile, forza di volontà.

INCIPIT

Rita Hayworth e la redenzione di Shawshank

Uno come me, sono sicuro, c'è in ogni prigione d'America, statale o federale – io sono quello che vi procura la roba. Sigarette confezionate o spinelli – se è quello il vostro debole – una bottiglia di brandy per festeggiare il diploma del figlio, o della figlia, praticamente qualsiasi cosa... nei limiti del ragionevole, cioè. E non è sempre stato così.

Un ragazzo sveglio

Aveva l'aria del classico ragazzo americano mentre percorreva, in sella ad una di quelle biciclette dal manubrio ricurvo, una strada del quartiere residenziale della città; ed effettivamente lo era: Todd Bowden, tredici anni, un metro e settantadue di altezza, un buon sessantatré chili di peso, capelli biondissimi, occhi azzurri, denti bianchi e regolari, pelle abbronzata e non ancora intaccata dall'acne giovanile.

Il corpo

Le cose più importanti sono le più difficili da dire. Sono quelle di cui ci si vergogna, perché le parole le immiseriscono – le parole rimpiccioliscono cose che finché erano nella nostra testa sembravano sconfinate, e le riducono a non più che a grandezza naturale quando vengono portare fuori. Ma è più che questo, vero? Le cose più importanti giacciono troppo vicine al punto dov'è sepolto il vostro cuore segreto, come segnali lasciati per ritrovare un tesoro che i vostri nemici sarebbero felicissimi di portar via. E potreste fare rivelazioni che vi costano per poi scoprire che la gente vi guarda strano, senza capire affatto quello che avete detto, senza capire perché vi sembrava tanto importante da piangere quasi mentre lo dicevate. Questa è la cosa peggiore, secondo me. Quando il segreto rimane chiuso dentro non per mancanza di uno che lo racconti ma per mancanza di un orecchio che sappia ascoltare.

Il metodo di respirazione

Lo ammetto, mi vestii un po' più in fretta del solito quella nevosa, ventosa, gelida notte. Era il 23 di dicembre, 197..., e sospetto che altri membri del club avessero fatto lo stesso. Si sa che non  facile trovare un taxi a New York nelle serate di mal tempo, così ne prenotai uno per telefono. Erano le cinque e mezzo e io lo prenotai per le otto... mia moglie inarcò un sopracciglio ma non disse niente. Alle otto meno un quarto, ero sul portone del condominio della Cinquantottesima Strada East, dove Ellen e io abitavamo dal 1946, e quando il taxi fu in ritardo di cinque minuti, mi ritrovai a passeggiare su e giù nervosamente.

OPINIONE VELOCE

🖋 I cari bei vecchi tempi!

🙌🏻 Alzi la mano chi, davanti ad un libro di poche pagine a costo alto, non ha detto ‘col cavolo’ e se ne è andato. 

Diciamoci la verità: se vediamo un libro breve siamo tendenzialmente disposti a comprarlo solamente se ad un prezzo basso, anche se sappiamo bene che il prezzo non va a ‘pagine’!

📖 Gli editori, ad oggi, lo sanno e, per venirci incontro, abbassano i prez.. ah no scusate, sbaglio io 😂 dicevo, ciò che fanno ad oggi è scrivere il testo in carattere gigante e aggiungere un arzigogolo (molto molto carino) tra ogni paragrafo. In modo che il numero di pagine totale sia ‘adeguato’! 

🥺 Ma nei cari, vecchi, tempi, sapete che non succedeva? E Stagioni Diverse ne è una prova: quattro ‘racconti lunghi’, che per me massimo massimo sono romanzi brevi (che poi, se fossero di Baricco o di De Luca, sarebbero ognuno un’epopea eh 😂) che sono stati pubblicati insieme perché apparentemente ‘troppo corti’ per essere venduti singolarmente (ad oggi, li trovate anche singoli 😬) 

❓E questo cos’ha portato? Secondo me alla ‘svalutazione’, perché qui ci sono quattro perle che rischiano di venire svalutate perché presentate come novelle/racconti lunghi (e si sa che la parola racconto fa allontanare la metà dei lettori italiani se non più) e, mi duole dirlo, l’unico motivo per cui oggi quest’opera è ancora conosciuta in modo medio/alto nella bibliografia di King è che dei santi registi ne hanno fatto tre grandi film, due dei quali così famosi che anche tra i detrattori di King ci sarà chi li ha visti e amati, inconsapevole di stare ‘parteggiando per il nemico’: Stand By Me e Le ali della libertà. 

😂 L’ultimo racconto che, paradossalmente, ai tempi è nato come la ‘toppa’ da mettere ad un prodotto ritenuto poco vendibile (il Re dell’Horror, capite bene, non poteva scrivere un romanzo di formazione, uno storico e uno sul sistema penintenziario), è diventato, invece, quello che stona, perché effettivamente, al di là della qualità (mi ha ricordato molto il lato creepy di Stevenson) non ha lo stesso tipo di impatto degli altri.

❓Voi che ne pensate?

CITAZIONI

Rita Hayworth e la redenzione di Shawshank

Ad ogni modo, non è di me che voglio parlare; voglio raccontarvi di uno che si chiama Andy Dufresne. Ma prima di parlare di Andy, devo spiegare ancora qualcosa di me. Non ci metto molto.

Come forse ho già detto, in prigione sono tutti innocenti. Oh, ti raccontano la loro storia, allo stesso modo che quei santoni in TV leggono il libro dell'Apocalisse. Sono stati vittime di giudici con cuori di pietra e palle non meno dure, di avvocati incompetenti, di montature della polizia, della sfortuna. Recitano le scritture, ma si vede benissimo una scrittura diversa sulle loro facce. La maggior parte dei galeotti sono gentaglia, incapaci di far bene a se stessi né a nessun altro, e la loro peggiore disgrazia è che le loro madri non abbiano abortito prima di metterli al mondo.
In tutti i miei anni a Shawshank sono stati meno di dieci gli uomini a cui ho creduto quando si dicevano innocenti. Andy Dufresne era uno di loro, anche se mi convinsi della sua innocenza solo nel corso degli anni. Mi fossi trovato tra i giurati che seguirono il suo processo alla Corte Superiore di Portland per sei tempestose settimane nel 1947-48m anch'io avrei votato colpevole.

Se questa fosse una specie di favola, vi direi che Andy si batté finché quelli non lo lasciarono in pace. Mi piacerebbe poterlo dire, ma non posso. La prigione non è un mondo di favole.

Un ragazzo sveglio

Todd si rammaricò, tempo dopo, durante le lunghe notti passate insonne, di non essersene andato via in quel momento. La delusione di vederlo da vicino per la prima volta, tradito nella sua immagine pubblica – che aveva riposto nell'armadio insieme all'ombrello e al cappello di feltro – avrebbe dovuto bastare. Poteva finire tutto lì, col sottile suono tagliente del chiavistello che, come un colpo di forbici, l'avrebbe tagliato fuori da tutto quello che sarebbe successo in seguito. Ma, come gli era appena stato detto, lui era un ragazzo americano e aveva ben inculcato l'idea che la tenacia è una virtù.

«Ho anche fatto una ricerca per la scuola su questo argomento e sa cos'ho preso? Ottimo. Comunque sono stato molto cauto. Certe cose bisogna scriverle in un certo modo. Bisogna stare attenti.»
«Ah sì?» chiese Dussander. E sfilò un'altra sigaretta mentre la mano gli tremava.
«Oh sì. Tutti quei libri sono scritti in un certo modo. Sembra quasi che chi li ha scritti sia rimasto schifato dall'argomento.» Todd aggrottò le sopracciglia e si sforzava mentalmente di spiegare con più chiarezza quello che voleva dire. Il fatto he non avesse ancora familiarizzato con la parola stile, riferito ai libri, rese l'opera più difficile. «Sembra che l'argomento stesso gli abbia fatto passare delle notti insonni. E si dice che dobbiamo fare in modo che cose del genere non si ripetano mai più. Anch'io l'ho detto nella mia ricerca e forse la professoressa mi ha dato un bel voto perché ho affrontato l'argomento con molto equilibrio.»

«È un'ordinanza municipale», spiegò Dave. «Non sono ammessi branchi di cani che scorrazzano per le strade.»
«Gli sparate, quindi.»
«No, diamo loro del gas. È molto più umano. Non se ne accorgono nemmeno.»
«È vero», disse il signor Denker. «Sono sicuro che non se ne accorgono nemmeno.»

Il corpo

Nei miei libri c'erano sempre pezzi di piombo. Mai proiettili.

Quello che mi spaventa è quanto spesso oggi mi fa male. Allora a volte mi prendeva il disgusto per quanto dannatamente mi faceva stare bene scrivere. Oggi, qualche volta, guardo questa macchina per scrivere e mi domando quando rimarrà all'asciutto di parole giuste. Non voglio che questo accada. Scommetto che posso rimanere in forma finché non rimango a corto di parole giuste, sapete?

Aveva infranto la regola base che vigeva tra i ragazzi a quei tempi. Potevi dire qualsiasi cosa di un altro ragazzo, potevi trattarlo come un cane, ma non dovevi dire mai niente di male di sua madre e di suo padre. Questo era il Mitico Automatico, allo stesso modo che non invitare a cena un amico cattolico di venerdì senza prima accertarsi che non ci fosse carne era il Mitico Automatico. Se un compagno parlava male di tua madre o di tuo padre, eri obbligato a fargli assaggiare i pugni.

Il metodo di respirazione

Io convenni che era davvero un nottataccia e mi voltai di nuovo a guardare la grande sala dal soffitto alto. Una nottataccia, un fuoco crepitante... e una storia di fantasmi. 

Le poesie non sono sono come i romanzi o le pratiche legali; somigliano di più a foglie cadute, e qualunque antologia intitolata «l'Opera completa» e così via non può che essere una menzogna. Le poesie hanno un modo tutto loro di perdersi sotto i divani... è uno dei loro incanti, e uno dei motivi per cui sopravvivono.

La nascita, signori, è di per sé una cosa orribile per molti; ora è di moda che i padri assistano alla nascita dei loro figli, e sebbene questa moda sia servita per infondere in molti uomini un senso di colpa che secondo me forse non meritano (senso di colpa che alcune donne usano consapevolmente e con una crudeltà quasi preveggente), sembra essere considerata un'abitudine sana e intelligente. Eppure io ho visto uomini lasciare la sala parto pallidi e barcollanti e li ho visti cadere in deliquio come ragazzine, sopraffatti dalle urla e dal sangue.

QUARTA DI COPERTINA

Un quartetto di racconti in bilico tra l'orrore e l'avventura, l'incubo e la fantasia. Il riscatto di un uomo condannato ingiustamente per omicidio. Il morboso rapporto tra un adolescente e un ex nazista. Quattro ragazzini alla ricerca del cadavere di un coetaneo. Una donna che partorisce in circostanze surreali. Quattro storie da brivido, agghiaccianti e paradossali, che hanno per protagonisti mostri moderni.

PRO / INDIFFERENTE / CONTRO
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