Capita, leggendo un libro in un momento diverso della propria vita di apprezzarlo in modo diverso o, anche, di interpretarlo in modo diverso. I libri a volte servono per trovarci quello che cerchi, e con Revolutionary Road a me è successo questo.
Non l’avevo già letto: avevo visto il film. E il film non mi aveva fatto impazzire, l’ho trovato ben fatto ma mi aveva lasciato poco (probabilmente per il finale, ma non posso spiegare oltre) e perciò non mi sono mai decisa a comprare il libro, che temevo rimanesse ‘insipido’ dato che nei libri tendo ancora meno ad essere emotiva.
E, invece, sarà il momento, la maturità, o solo per il fatto che ho letto prima il libro, questa volta sia audiolibro che film mi sono piaciuti molto. Ci ho visto risvolti che non avevo capito e che mi hanno mostrato la profondità del libro.
È difficile parlarne senza menzionare la trama, perché in realtà è SOTTO quella che ho trovato il senso del testo: i comportamenti dei due protagonisti la prima volta li ho seguiti superficialmente, senza farmi domande, mentre questa volta li ho vissuti, paragonati, anche giudicati.
L’ho trovato un inno contro l’ipocrisia. Perché a volte stare alle regole morali della società ci sembra la via di uscita ‘facile’ quella che non ci crea problemi, e invece ci dimentichiamo che è la nostra vita che stiamo vivendo e sprecarla per andare bene agli altri - parenti, vicini e ‘amici’ - anche se inconsapevole perché ci viene naturale, è sempre una scelta.
La prima volta che ho visto il film ero ingabbiata in una vita che non volevo e non ho VISTO il messaggio, forse non volevo vederlo. Oggi, che ho riascoltato il libro dopo essermi liberata è stato un ottimo modo per ricordarmi cosa mi sono lasciata indietro, il coraggio che ho avuto, la fatica che ho sopportato e ancora sopporto perché mi è stato insegnato tutt’altro: sii triste ma brava, mai felice facendo quello che ti pare.
Per me è da leggere lentamente, non per la trama ma per quello che la trama vi può trasmettere.