TRAMA IN BREVE

Volterra, 2019. Le indagini di Maurizio Nardi iniziano in questo volume, con il ritrovamento del cadavere di una donna. La narrazione cambia piano temporale e protagonista, per mostrarci tutti gli elementi principali della vicenda.

DEDICA

Alla bellezza, per come è

INCIPIT

Camminando lungo la strada verso Porta Menseri, stamattina presto si sarebbe incrociata poca gente: l'uomo con le taniche di plastica che ogni giorno fa rifornimento d'acqua alla fonte, il cassiere della Conad che va a prendere il caffè al bar prima di aprire, una coppia di turisti olandesi alla ricerca del campeggio, un ciclista arrancante in salita stravolto dalla temperatura che già a quest'ora è di ventisei gradi. Il sole non è ancora forte, ma non tira un alito di vento e c'è un'afa densa e indigesta.

RECENSIONE

Sfrega.
Raschia via ogni traccia di me.
«La vostra redenzione».

Redenzione è il nuovo romanzo di Chiara Marchelli, autrice che ho conosciuto l'anno scorso con La memoria della cenere.

Con questo volume inizia una nuova serie poliziesca che vedrà come protagonista il maresciallo Maurizio Nardi, al momento in cui scrivo è l'unico pubblicato ma è completamente autoconclusivo, perciò acquistabile e leggibile senza dover aspettare i successivi libri.

Già sapevo che lo stile di Chiara Marchelli mi avrebbe catturata e convinta, perché dimostrava già grandissima bravura e consapevolezza nel romanzo precedente, ma mai mi sarei aspettata di venire trascinata così tanto e in modi così differenti dalla sua penna.

La struttura del libro, infatti, mette in evidenza come l'autrice si riesca a trovare comoda (o apparirlo) a scrivere in modalità completamente differenti tra loro.
Nel romanzo troverete quattro tipologie differenti di capitoli, che si alterneranno quasi fino alla fine della lettura.

- La parte principale, raccontata in terza persona, che racconta il punto di vista del protagonista maschile della vicenda: Maurizio Nardi.
Questi capitoli sono sempre datati e cominciamo dal 1 luglio 2019, in cui viene ritrovato il corpo di donna su cui il poliziotto dovrà indagare.

Quante volte, aveva pensato Maurizio, quante volte un genitore può attraversare uno strazio del genere prima di disfarsi?

- La parte, altresì principale, raccontata in terza persona, che racconta i pensieri e le azioni della protagonista femminile della vicenda: Giorgia.
Questi iniziano dal 2 giugno 2019, data in cui la giovane donna arriva a Volterra.

Si è chiesta come sarebbe venire a vivere qui, ma chissà se funzionerebbe. Volterra forse deve rimanere questo: un luogo separato dalla realtà, in cui infilarsi come Alice nello specchio.

- La parte, raccontata in prima persona e non datata, di una donna, tenuta imprigionata, legata e drogata che tenta di capire dov'è e cosa le sta succedendo. Non conosciamo il suo nome né come sia finita in questa situazione, né chi sia che la tiene prigioniera. Questi capitoli sono scritti in corsivo per rendere lo stordimento della protagonista che percepisce tutto in modo ovattato ed effimero.

Sudo. Sudore freddo, acido. Il cuore pulsa contro lo sterno. Non riesco a respirare bene, allargare il petto.
Ansimo.
Veloce.
Sempre più veloce.
Boccheggio.

- La parte epistolare, che inizia dal 30 ottobre 1964, in cui una giovane di nome Rita, scrive ai genitori dal manicomio, pregandoli di farla uscire e riprenderla con loro. Anche questa parte è scritta in corsivo per rendere la scrittura "a mano" della ragazza e presenta al suo interno disegni, scarabocchi, cancellature, sottolineature e cambi di scrittura che rendono l'effetto finale talmente verosimile da indurre in soggezione, come davanti ad un reperto reale.

Altrimenti a casa io me ne sto buona e so capire benissimo, adesso che sono stata qui questi ventinove giorni che sono stati eterni mamma non passavano più mi sono sentita tanto sola... saprei capire mamma quanto bene c'è nella nostra casa e nella famiglia io vi voglio così tanto bene. Adesso mi riposerei soltanto un pochino, stare qui è orribile!

Lo stile cambia dall'uno all'altro capitolo rendendo al meglio, grazie alla punteggiatura e alla scelta delle parole, le diverse personalità e facendo percepire le differenti situazioni in cui stanno vivendo i quattro personaggi. In ognuno di essi, si riconosce però la firma di Chiara Marchelli che, nonostante le inevitabili differenze, riesce sempre ad utilizzare le peculiarità di ogni capitolo per provocare brividi (di tensione, di empatia, di orrore, di tristezza e così via, a seconda dell'evolversi della storia) nel lettore.

io sono docile docile come una bimba
ma neanche i cani alla catena diventano buoni

L'atmosfera, dunque, si modifica, ma viene sempre percepita dal lettore, che accompagna ogni personaggio con la medesima intensità. Lo stile attento, che ricerca parola per parola il giusto effetto, rende poetiche anche le parti più crude e fredde che sarebbero potute essere utilizzate per un impatto "estetico" che, qui, invece, si trasforma in emotivo. La stessa scena, potenzialmente macabra, diventa profonda e significativa a livello mentale, per il lettore.

Appena scendono, la donna si stringe il colletto sulla gola, dà un colpo di tosse. Fa freddo, qui sotto. Non lo sente solo lui. È un freddo che neppure in queste giornate di canicola porta sollievo. Ci vorrebbe qualcuno a farle una camomilla, stasera; rimanere con lei per lavarle di dosso questo gelo che, nonostante i trenta gradi a strozzare la notte, non passerà mai più.

Saltuariamente Marchelli si concede anche una lievissima ironia, imputabile principalmente a Nardi, che fa sorridere senza distogliere dalla gravità della situazione generale.

Si sono piaciuti molto, si danno ancora del lei.

Il protagonista e la sua storia sono costruiti con grande verosimiglianza: non solo il poliziotto ha un presente ben delineato (moglie, colleghi, abitudini) ma troverete anche accenni al suo passato, sia lavorativo che personale. È inevitabile sperare di scoprire qualcosa di più anche su di essi, perché l'autrice ci fa intuire sia già accaduto qualcosa di particolarmente interessante, senza darcene i particolari. Sia la personalità che l'estetica dell'uomo sono presenti, ma viene dato grande spazio anche agli altri personaggi, senza farci sentire la sua presenza come ingombrante nella storia. Particolarmente interessante è il mix di cinismo e sensibilità che lo contraddistingue: il primo creato grazie agli anni di esperienza lavorativa che gli hanno insegnato come innalzare barriere mentali per proteggersi dall'emotività e la seconda innata e in perenne contrasto con ciò che si ripete razionalmente.
Non è un investigatore "alla Sherlock Holmes", infallibile, stravagante e  dal comportamento peculiare, è un uomo comune che crede nel proprio lavoro e fa del suo meglio sia per tutelare gli altri che per sentirsi bene con sé stesso. Ha alcuni difetti, che lui stesso si imputa e ha dei limiti, come succede ad ogni essere umano.

Chi lavora con Maurizio Nardi lo sa: non bisogna stargli addosso. Intralciare osservazione e ragionamenti. Fare rumore. Quando ha finito, chiama lui. Impossibile non sentirlo. La sua voce da baritono che stona con l'aspetto da ragazzino esploso di botto: largo, nodoso, gli occhi nocciola, la testa tonda piena di ricci castani e grigi, il naso a gavitello, le labbra rosa sugli incisivi diastemici.

L'importanza dell'ambientazione non si ferma a quella temporale, indicata dalle date inserite ad ogni inizio di capitolo e dal riferimento ai fenomeni atmosferici (quali il caldo afoso), che aiutano a visualizzare la vicenda e a fare proprie supposizioni sugli accadimenti tenuti ancora sotto mistero.
È anche l'ambientazione spaziale sia intesa come l'intera città che fa da scenario agli eventi (Volterra), descritta sia nell'estetica come nelle particolarità che può conoscere solo chi ci vive (ad esempio la possibile presenza della volpe delle valli che fa abbaiare i cani di tutto il paese), sia nelle descrizioni delle abitazioni e dei locali frequentati dai personaggi, sempre puntuali e facili da immaginare, mai lunghe o noiose, mostrano al lettore ciò che vede il protagonista del capitolo, facendolo sentire al suo fianco.

Il soggiorno è occupato quasi del tutto da un tavolo coperto da una cerata a fiori, dietro c'è una credenza con i vetri smerigliati e gli sportelli che non chiudono bene. L'angolo cottura è ricavato in una nicchia: sui fornelli spenti sono impilate pentole e padelle. In fondo, due porte chiuse e, poco più in là, un camino.

Le tematiche affrontate, al di là della trama principale, sono forti, quotidiane e contemporanee: anoressia, relazioni sia amorose che tra genitori e figli, complicità e molto altro.

«È iniziata con una dieta. Inizia sempre con una dieta. E pensi che sia quello l'inizio vero».
Malina la guarda: «Non è così?»
«No. Quando ti metti a dieta, il malessere ha trovato una forma. Ma c'era già».

La cura dei dettagli colpisce sia nel lavoro dell'autrice (ci sono informazioni sui manicomi e sulla loro evoluzione fino alla legge Basaglia, approfondimenti sull'anoressia e riferimenti alle reali procedure della polizia che vengono seguite in modo realistico riuscendo a non appesantire la narrazione) che in quello dell'editore. Sono anni ormai che ribadisco il mio apprezzamento per i romanzi NN Editore, ma in questo volume credo si siano veramente superati rendendo realistiche le lettere della parte epistolare, modificando il font di alcuni capitoli a seconda dell'emotività e alle sensazioni del punto di vista. È difficile rendere a parole una cura estetica così riuscita, ma vi basterà sfogliare il volume in libreria per capire cosa intendo.

Il ritmo di lettura è crescente e fa girare le pagine sempre più velocemente come nei thriller meglio riusciti. I colpi di scena non sono tutti incentrati alla fine ma vengono spalmati su tutto il romanzo, concedendo sempre qualcosa al lettore e non tenendolo mai all'oscuro di aspetti fondamentali, non "mentendogli" mai pur mantenendo sempre un alone di mistero su qualcosa che verrà chiarito solo più avanti.
Man mano che si avanza e si scoprono cose che Nardi non capisce, è spontanea la voglia di urlargli la soluzione, la rabbia di vedere che ha un indizio proprio sotto il naso e che lui non riesce a vederlo e lo interpreta nel modo sbagliato.

Come anticipato ad inizio recensione, il finale è autoconclusivo e non lascia il lettore con la sensazione di aver letto "per niente" perché sicuramente dimenticherà tutto prima di leggere il volume successivo. Allo stesso tempo, però, la speranza che in piccola parte nel prossimo libro si scoprirà anche parte del "dopo" di questa vicenda, per altri personaggi oltre a Nardi, nascerà e ci convincerà ad aspettare con trepidazione di scoprire se sarà così.

In conclusione, ho trovato Redenzione un bellissimo romanzo e uno tra i thriller/polizieschi più belli del 2020 (l'altro è I cieli di Philadelphia di Liz Moore, pubblicato sempre da NN Editore). Al di là del genere, mi hanno stupito stile e cura del testo, per me perfetti.

E, come immaginerete dall'opinione entusiasta, ve lo consiglio. Sia se siete amanti del genere (perché gli elementi ci sono tutti e vengono rispettati), sia se non lo siete (perché la qualità del libro e il suo valore vi aiuteranno ad andare oltre eventuali pregiudizi), sia se amate le scene crude (perché ci sono), sia se non le amate (perché sono trattate con rispetto e poesia, non traumatizzando chi è sensibile al riguardo ma mostrandone la rilevanza).

CITAZIONI

«Tutti siamo affascinati dagli inizi. Sono importanti, promettenti. In ogni inizio c'è l'energia della speranza: un amore, un lavoro, una nuova città. Anche in quelli che aprono al pericolo c'è un senso di attesa. L'illusione di avere trovato una maniera, infine, di stare al mondo».

E poi i libri. Li ha fatti arrivare da Aosta, finalmente, anche quelli di scuola. Servono sempre, soprattutto con il suo mestiere. Non avrebbe mai immaginato di finire a scrivere testi per aziende, alberghi e stilisti, ma tant'è.

E la montagna, a quel punto è arrivata: gli spazi, l'aria, il silenzio, l'incanto di ciò che è semplice ed essenziale. La mia parte sana, dice.

Così, anche quest'anno, Giorgia arriverà con una sacca piena di libri, alcuni letti davvero e altri comprati apposta per lui.

Il tempo ha accelerazioni improvvise. Non è vero che si muove in avanti costante e omogeneo: la questione dei secondi e dei minuti e dei giorni è un codice guasto che vorremmo calcolasse la distanza dalla morte, ma si sa, non ci sono regole. Né logica o giustizia.

Lara lo guarda. Ha capito. Sa che Maurizio farà finta di chiederle il permesso di andare, nonostante abbia già deciso. E sa pure che i fantasmi sono ombre dispotiche delle quali occorre liberarsi quando si è ancora in tempo, altrimenti non svaniranno mai più.

LIBRI CITATI

Alice attraverso lo specchio di Lewis Carroll QUI su Amazon

Peter Pan di James Matthew Barrie QUI su Amazon (in sconto del 20% fino al 25 ottobre 2020)

Le mille e una notte QUI su Amazon

La santa anoressia. Digiuno e misticismo dal Medioevo a oggi di Rudolph M. Bell QUI su Amazon

QUARTA DI COPERTINA

La pigra tranquillità di Volterra viene sconvolta dal ritrovamento di un ca­davere, una donna strangolata e get­tata in un fosso. Del caso si occupa Maurizio Nardi, comandante dei ca­rabinieri, uomo acuto e schivo, sem­pre in cerca di una solitudine dove far luce sulle indagini e su se stesso. Per Giorgia Volterra è vacanza e rifugio, il posto dove riprendere fiato e proteg­gersi. Per Malina rappresenta un ap­prodo, il posto in cui confondersi tra gli alberi e le pietre millenarie. Le due don­ne diventano amiche e Giorgia confida a Malina un passato di anoressia e la fine di una storia d’amore. Malina le re­stituisce brevi lampi di sé e le racconta della madre, internata giovanissima nel manicomio della città. Mentre il coman­dante Nardi indaga per ricostruire le relazioni e i movimenti della vittima, an­che Giorgia scompare misteriosamente.Dopo La memoria della cenere, Chiara Marchelli torna con un romanzo costrui­to con rara maestria, un’indagine po­liziesca intrecciata alle radici storiche della follia. In un racconto mozzafiato, dove il passato sboccia nel presen­te come un fiore velenoso, l’autrice si immerge nella fragilità dell’animo femminile, che nella fame di libertà e perfezione ha sempre cercato il riscatto dall’infelicità e dal male inflitto e subìto.

PRO / INDIFFERENTE / CONTRO
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