TRAMA IN BREVE

La famiglia Bennet conta ben cinque figlie in età da marito e l'arrivo di Mr. Bingley, scapolo facoltoso di bell'aspetto, sembra capitare nel momento più opportuno. Orgoglio e Pregiudizio ci mostra come sia difficile per ognuno superare il proprio orgoglio ed ammettere di essere stati vittima di un pregiudizio. In questa recensione parlo dell'audiolibro letto da Paola Cortellesi.

INCIPIT

È una verità universalmente riconosciuta, che uno scapolo in possesso di un'ampia fortuna debba aver bisogno di una moglie.

RECENSIONE

Oggi la mia recensione sarà un po' diversa dal solito perché vi parlerò direttamente dell'audiolibro da me ascoltato e non della sua versione cartacea. Il motivo di questa decisione insolita è che ho trovato che Paola Cortellesi abbia dato una verve particolare al romanzo che non sono sicura avrei trovato leggendo di prima persona e silenziosamente. Questa bravissima e simpaticissima attrice, infatti, ha svolto un lavoro davvero piacevole; ogni personaggio ha una voce diversa e riusciamo a recepire ogni diversa personalità anche solo sentendone il tono ed il modo di parlare. Mi sarà per sempre difficile immaginare i personaggi parlare in maniera differente da quella scelta da lei ed, infatti, quando ne ho visionato il film, la prima cosa che ho notato è stata quanto mi mancassero le voci di Miss Bennet e Mr Collins sentite nell'audiolibro. Se anche voi dopo averlo ascoltato ripeterete Lady Catherine de Bourgh come un mantra, potrete sicuramente capirmi.

Cosa dire di Jane Austen? Si tratta, senza dubbio, dell'autrice classica più letta insieme alle sorelle Bronte ed è quindi molto probabile che voi lettori del blog già la conosciate bene. La sua particolarità è quella di piacere a chiunque: anche chi solitamente non legge ha spesso una simpatia per questa autrice. Ricordo che all'università una mia compagna di corso mi biasimava per le ore perse in letture eppure lei stessa dichiarava fieramente di leggere solamente Jane Austen e che era, indubbiamente, l'autrice migliore di sempre. 

I suoi due libri più famosi Ragione e Sentimento e Orgoglio e Pregiudizio sono anche i primi due pubblicati, aspetto un po' particolare, per una scrittrice classica. Prima di oggi, l'unico libro da Jane Austen da me letto era Persuasione, ultimo libro pubblicato di quest'autrice, addirittura uscito postumo. Non vi nascondo che di Orgoglio e di Pregiudizio spesso mi macchio anche io e sono sempre stata restia a leggere Jane Austen perché, in genere, non apprezzo i romanzi ampiamente legati all'amore e, dato che sono nata bastian contraria di natura, tendenzialmente sono diffidente verso ciò che piace a tutti. Quando ho iniziato a leggere Persuasione (per una LDG) ero quasi del tutto convinta che non l'avrei apprezzato. Eppure, sin da subito, mi sono dovuta ricredere perché l'ho trovato molto meglio di quanto mi aspettassi.

Quando ho deciso di ascoltare l'audiolibro di Orgoglio e Pregiudizio le aspettative, per quanto ancora inquinate dal mio essere prevenuta nei confronti dei romanzi romantici, erano più elevate e in buona parte sono state attese. 

Per comprendere un po' cosa bisogna aspettarsi da Orgoglio e Pregiudizio bisogna specificare che si tratta di un romanzo pubblicato nei primi anni del 1800 (1813, per l'esattezza) ed è il secondo libro dell'autrice. L'800, come ben sapete è il periodo del romanticismo (anche se ad inizio secolo si può parlare ancora di preromanticismo) ciò implica che moltissimi romanzi siano legati all'amore e ai sentimenti. Inizialmente, in epoca scolare, non ho amato affatto questo periodo perché, in ogni materia, non si faceva altro che esaltare il concetto di romanticismo = mancanza di pensiero, irrazionalità ed i libri che ci venivano fatti leggere obbligatoriamente (anche se sospetto di averlo fatto solamente io nella mia classe delle superiori) erano tutti focalizzati su questo le Madame Bovary e le Anna Karenina si sprecavano, insomma. Per questo motivo io, che vengo definita seria, affidabile e razionale da quando sono in grado di parlare, non riuscivo affatto ad apprezzare questo periodo storico, soprattutto nel suo settore letterario. Fortunatamente, ho sempre letto molto e non mi sono mai fermata davanti ad una data o ad una determinata nazione e, così, ho scoperto autori come Hugo, Dostoevskij e Stevenson e, tutto d'un colpo, l'800 è diventato un grande amore.

Jane Austen secondo il mio personalissimo punto di vista, fa parte di una via di mezzo: non tratta di argomenti che scavano nel profondo come i sopracitati ma riesce a rendere poco superficiale ed interessante una storia d'amore, senza uniformarsi troppo alle altri autrici del tempo. Certamente i suoi romanzi sono imperniati sull'amore, ma non si tratta affatto dell'irrazionale, impetuoso e inarrestabile amore che ti fa fare cose senza senso e ti obbliga all'infedeltà ed alla morte. Probabilmente per molti questo potrebbe essere un lato negativo ma io, forse troppo cinica, non ho mai sopporto le grandissime storie d'amore contrastate.

Se avete letto altri libri dell'autrice o di scrittrici simili o avete visto la serie Downton Abbey, (che consiglio caldamente a chiunque ami il genere) avrete sicuramente dimestichezza con la trama: una famiglia con cinque figlie femmine e nessun erede maschio, sa che alla morte del capofamiglia casa e terreno saranno di proprietà del parente di sesso maschile più prossimo, rendendo fondamentale per le figlie riuscire a fare un buon matrimonio per poter vivere bene anche dopo la dipartita del caro genitore. Lo svolgimento è grandemente collegato a questo, anche se l'intreccio vede il susseguirsi di diversi e ciò che viene raccontato non è esclusivamente legato alla famiglia Bennet. Non l'ho trovato particolarmente originale, ma riconosco che la complessità della storia possa renderlo più gradevole.

La protagonista indiscussa è Elizabeth, secondogenita della famiglia che ha ereditato una discreta bellezza ed una discreta intelligenza. O almeno, questo è quello che ci vuole far desumere l'autrice, ma io non ho minimanete ravvisato quest'ultima qualità in Lizzie. Sono rimasta, infatti, meravigliata dalla superficialità dei comportamenti di quella che, teoricamente, dovrebbe essere la più avveduta della famiglia. Non parlo, ovviamente, degli usi e costumi dell'epoca che sono per forza di cosa diversi dai nostri, ma la sua incapacità di vedere oltre a quello che ha davanti non può avere spiegazioni cronologiche. L'ho trovata sopravvalutata da sé stessa, dall'autrice e anche dai lettori che l'hanno tanto amata, ma forse le mie aspettative erano troppo alte.

I personaggi in generale, invece, nella versione audiolibro danno moltissima soddisfazione. Paola Cortellesi riesce a far rivivere ognuno di loro dando vita anche ai dialoghi più piatti. Come già vi ho anticipato sarà per me impossibile dimenticare la parlata di Mr. Collins, tanto che, pur non essendo un personaggio particolarmente simpatico, speravo che si ripresentasse ad ogni capitolo solo per sentirlo nuovamente dire "Lady Catherine de Bourgh". 

Lo stile dell'autrice mi è parso scorrevole come in Persuasione e lo ritengo decisamente più fruibile di altri romanzi del periodo. Anche chi non è abituato ad affrontare i classici può leggerlo senza problemi di concentrazione, per questo motivo ritengo che sia una lettura adatta anche ad essere svolta Sotto l'ombrelloneSe poi sceglierete di acquistare l'audiolibro ve lo consiglio ancora di più perché io stessa ne ho ascoltati diversi capitoli al mare e l'ho apprezzato moltissimo, dimenticando tutto il resto.

L'ironia, anche se legata a pochi personaggi, mi è piaciuta perché da un tocco di intelligenza a personaggi che, altrimenti, non ricorderemmo affatto. Inutile dire che, anche in questo caso, le personalità che si possono desumere dall'audiolibro sono molto più ironiche e divertenti di quanto viene descritto nel libro.

Il ritmo del romanzo è piuttosto lento, aspetto del tutto normale considerando il periodo in cui è stato scritto, si legge bene e non è pesante ma di accadimenti veri e proprio non ce ne sono molti. Sono presenti innumerevoli momenti di mera riflessione della protagonista che, spesso, non fanno altro che rendere ridondanti alcune vicende già spiegate sufficientemente in precedenza. Non lo si può considerare un difetto tenendo conto del periodo in cui è stato scritto il libro e, anzi, per l'epoca questo era un romanzo addirittura veloce. Il genere stesso, porta ad una lettura più interiore che ad una avvincente, non è perciò considerabile un difetto, bensì una sua caratteristica. 

L'ambientazione storica su di me ha sempre fascino; trattandosi di un libro scritto nel 1800 ovviamente usi, costumi, luoghi ecc sono profondamente diversi da quelli di oggi (sia in Italia che in Inghilterra, Paese dove è ambientato il romanzo) rendendolo interessante anche sotto questo aspetto. Ovviamente l'autrice, vivendo in quei tempi e non avendo idea della vita al giorno d'oggi, dà per scontati atteggiamenti che per noi non sono affatto banali, nonostante ciò possono però essere estrapolati diversi concetti che già si conoscono ma sono comunque affascinanti da leggere. Riguardo alle descrizioni dei luoghi, invece, mi aspettavo qualcosa di più perché viene lasciata all'immaginazione del lettore una grandissima percentuale del lavoro, non abbiamo idea di come sia il mobilio, di come siano disposte le stanze, nemmeno l'organizzazione della casa ci è chiara, insomma, conosciamo solo il minimo indispensabile ed è un vero peccato.

L'atmosfera romantica su di me attecchisce raramente ma in questo caso un po' l'ho rimpianta. Per quanto apprezzi le storie d'amore più ragionate e dove non si scusa tutto con "l'amore è cieco" credo anche che ci debba essere una scintilla tra i due personaggi della storia d'amore per definirla talmente bella da raccontarla in un romanzo mentre qui non sono riuscita a trovarla. Per non anticipare nulla non dico altro, ma nella trama completa ve ne parlerò. 

Il film che ne è stato tratto nel 2005 è un ottimo lavoro: molte cose sono state tagliate, alcune riassunte e altre inventate di sana pianta ma l'anima principale della trama è esattamente la stessa. Alcune scene sono state montate in maniera tale da dare un significato maggiore a ciò che viene raccontato. La trasposizione cinematografica è sicuramente più orientata verso il romanticismo rispetto al libro, ha una fotografia stupenda e, per quanto sia molto lento, lo è decisamente meno del romanzo. La scelta degli attori mi ha, invece, lasciata un po' basita ma il tutto si supera appena si viene coinvolti dalla trama. 

Il voto che vedete a inizio recensione si riferisce all'audiolibro e non al romanzo, perché penso che il mio gradimento sia enormemente influenzato dalle capacità di Paola Cortellesi, perciò personalmente mi sento di consigliarvi l'audiolibro in questione. Se avete già letto il libro, vi è piaciuto e lo vorreste rileggere potreste provarlo per averne una chiave di lettura nuova, se non vi è piaciuto ma volete dargli un'altra possibilità perché si tratta di un classico quale modo migliore di ascoltarlo e, infine, se siete tra i pochissimi che ancora non l'hanno letto sarete sicuri di apprezzarlo in questa versione.

Se vi ho convinti a leggerlo, ma non ad ascoltarlo Qui potete acquistare il cartaceo su Amazon.

TRAMA COMPLETA (CON SPOILER)

Tutto inizia con il trasferimento di Mr. Bingley nel vicinato della famiglia Bennet: l'uomo è scapolo e ricco e le fanciulle devono trovare marito prima possibile. Mr. Bennet, per quanto consideri ridicole queste preoccupazioni, si adopera per compiacere moglie e figlie e dar loro modo di conoscere il nuovo arrivato.

Mr. Bingley, da subito, ha una predilezione per Jane, la maggiore e la più bella delle sorelle Bennet e i due cominciano un corteggiamento rispettoso delle regole ma evidente a tutti. Mr. Darcy, amico di Mr. Bingley è sempre con lui ma appare da subito burbero, austero e antipatico, perciò tutta la famiglia lo prende in antipatia nonostante lui abbia una rendita doppia rispetto a quella dell'amico e sia, perciò, il miglior partito.

Da qui partono le decisioni superficiali di Lizzie, tanto intelligente e superiore alle sorelle eppure le basta sentire che Mr. Darcy dica che è passabile ma non bella che, immediatamente, è portata ad odiarlo.

Elizabeth conosce Wickham, l'uomo è entrato da poco nel reggimento vicino a casa Bennet ed ha affascinato la bella Elizabeth con il suo aspetto ed i suoi modi. L'uomo racconta alla protagonista di avere screzi con Mr. Darcy dovuti ad un comportamento sbagliato del ricco proprietario nei suoi confronti. Il padre di Darcy aveva chiesto nel suo testamento che Wickham diventasse il sacerdote si una diocesi sotto la loro giurisdizione ma Darcy per gelosia (perché il padre amava più il ragazzo che lui) non gliel'ha mai concessa.

Lizzie, per quanto si consideri intelligente e totalmente immune dagli aspetti superficiali, crede immediatamente al giovane sconosciuto e rinnova il suo odio per Mr. Darcy.

Sopraggiunge un nuovo personaggio Mr. Collins. Si tratta di colui che erediterà i possedimenti dei Bennet alla morte del capofamiglia e, si presenta con tracotanza alla famiglia per graziarla: ha deciso che sposerà una delle figlie Bennet così potranno rimanere a vivere in quella casa anche quando essa apparterrà a lui.

Inizialmente l'uomo punta Jane, ma gli viene subito fatto presente il rapporto in essere che c'è tra lei e Mr. Bingley perciò, Collins, sceglie Elizabeth come oggetto dei suoi desideri.

Un giorno, però, Mr. Bingley se ne va in città senza avvertire e non fa più ritorno e con lui partono anche  la sorella di lui (Caroline Bingley) e Mr. Darcy, chiaramente i due sono riusciti a convincerlo ad abbandonare le sue intenzioni di sposare Jane.

Mr. Collins chiede a Lizzie di sposarlo ma lei lo rifiuta perché lo ritiene un uomo grottesco. Lui dapprima non vuole crederci, poi comprendendo, si consola immediatamente con l'amica di lei Charlotte Lucas. Quest'ultima ha un'idea poco romantica del matrimonio e non ci pensa due volte ad accettare di sposare un uomo che può garantirle una tenuta e una rendita, Elizabeth non riesce a capire come Charlotte possa pensare di poter essere felice con Mr. Collins ma accetta la situazione promettendole di andarla a trovare.

Jane, molto triste per Bingley, uomo che lei amava molto, va a Londra dai parenti per un po' per potersi svagare e dimenticare l'accaduto, anche Mr. Bingley si trova in quella città ma si capisce sin da subito che non si vedranno mai perché Caroline Bingley non lo informerà della presenza di Jane in città.

Elizabeth va a trovare Charlotte nella tenuta di Mr. Collins, vicinissima a quella di Lady Catherine de Bourgh, benefattrice di Mr. Collins e zia di Mr. Darcy. Quest'ultimo nello stesso periodo si trova proprio dalla parente e, per questo la sua strada e quella di Lizzie si incontrano nuovamente. In ogni scena si vede Mr. Darcy interessato ad Elizabeth cercare di ostentare indifferenza e lei trattarlo male, nei limiti dell'educazione possibile. 

Un giorno l'uomo non ce la fa più e rimasto solo a solo con Elizabeth le dichiara il suo amore e le chiede di sposarlo. Lizzie non avrebbe mai accettato ma la dichiarazione di Mr. Darcy è talmente piena di superbia (fa capire che non la voleva come mogli perché inferiore economicamente parlando) e sicuro (dà per scontata che la risposta sia sì) da farla addirittura arrabbiare e da indurla a rispondere con impudenza: Elizabeth dice così a Mr. Darcy perché lo odia. L'uomo ascolta ciò che la ragazza gli dice e poi se ne va senza dare alcuna spiegazione, confermando ciò di cui lo si è accusato.

Il giorno dopo, però, consegna una lettera a Lizzie in cui risponde a tutto ciò che lei ha dichiarato.

Conferma di avere detto a Mr. Bingley che non era saggio sposare Jane a causa della sua inferiore capacità economica ma, soprattutto, perché non gli pareva lei potesse essere innamorata di lui, infatti nessun atteggiamento della ragazza lasciava capire che lei fosse interessata sentimentalmente al suo amico.

Dichiara poi la verità sul caso Wickham: era stato l'uomo a rinunciare alla diocesi in cambio del suo valore in monete, aveva poi sperperato tutto il lascito in poco tempo con il gioco d'azzardo. Inoltre, sapendola ricca, aveva cercato di circuire la sorella di Mr. Darcy per indurla a perdersi con lui ed essere così ripagato per il matrimonio con i soldi della dote.

Elizabeth cambia completamente idea in un colpo e da quel momento, in maniera graduale, inizia ad innamorarsi di Mr. Darcy.

La protagonista torna a casa e racconta a Jane i fatti salienti riguardo a Darcy senza entrare però nei particolari della storia di Bingley perché non vuole farla soffrire maggiormente. Dopo qualche tempo riparte, alla volta dei laghi, con i due zii.

Caso vuole che la gita passi proprio vicino alla tenuta di Mr. Darcy e che essa sia aperta agli ospiti. Inizialmente Elizabeth non vuole andare, perché teme di incontrare il proprietario della casa ma, rassicurata dalla domestica sull'assenza di Mr. Darcy, si convince ad andare.

Come ogni lettore anela, però, Mr. Darcy c'è eccome e i due non solo si incontrano ma lui invita lei ed i suoi zii (che fanno gli avvocati e non sono nobili perciò ritenuti indegni di un signore come Mr. Darcy) ad andarlo a trovare il giorno dopo. Sembra che, finalmente, tutto finisca come tutti anelano con i due che sembrano sempre più innamorati anche se cercano di non farlo capire all'altro quando Elizabeth viene costretta a tornare di fretta a casa.

Sua sorella Lydia, la minore delle sorelle, è scappata con Mr. Wickham e sta per ricoprire la famiglia Bennet di vergogna. Mr. Darcy è con lei quando viene a saperlo ma scompare subito, grandemente turbato.

Lizzie torna a casa e dopo qualche settimana le cose si sistemano: lo zio ha trovato il modo di convincere Wickham a sposare Lydia in cambio di molti soldi. Quando la sorella minore torna in visita dai Bennet Elizabeth scopre, però, che non è stato lo zio, bensì Mr. Darcy ha costringere Wickham a sposare Lydia.

Mr. Bingley torna nella casa in cui viveva in precedenza e riprende il corteggiamento di Jane, chiedendole finalmente di sposarlo. La giovane accetta e ci si prepara per le loro nozze. Mr. Darcy accompagna il giovane ma, dopo la proposta parte e ritorna nella sua tenuta.

Non succede altro per un  po' e le sorti dei due innamorati sembrano dividersi sempre di più quando Lady Catherine de Bourgh in persona, giunta a casa loro, chiede un colloquio privato con Elizabeth e le chiede se è vero che è la promessa sposa di suo nipote, Mr. Darcy.

Lizzie nega ma si rifiuta di giurare che non lo sposerebbe se lui glielo chiedesse e la nobildonna, indispettita, se ne va.

Mr. Darcy venuto a sapere delle parole della giovane alla zia corre da lei per sapere se, per caso, abbia cambiato idea sul loro matrimonio e lei risponde affermativamente.

 

Una storia d'amore tra un uomo che si innamora di lei solamente perché è l'unica che lo tratta male e lei si innamora di lui solamente perché si sente in colpa per tutti i pregiudizi che aveva nei suoi confronti, insomma, davvero poco romantico.

SCHEDA PERSONAGGI

Mr. Bennet: un insieme bizzarro di acume, animo sarcastico, riserbo e fantasia.

Miss Bennet: una donna di scarsa intelligenza, di poca coltura e di temperamento mutevole. Quando non è contenta si immagina nervosa. Lo scopo della sua vita è di far sposare le sue figlie; la sua consolazione le visite e i pettegolezzi.

Mr. Bingley: ragazzo buono che difficilmente pensa ed agisce per avidità.

Mr. Darcy: uomo superbo perché ben consapevole del suo valore.

Jane Bennet: sorella maggiore, è buona e non riesce a pensare male delle persone anche se queste la tradiscono.

Elizabeth Bennet: la protagonista, ritiene superficiali coloro che mirano al benessere economico e pensa di essere migliore di loro. L'unica donna che stima davvero è sua sorella Jane anche se ritiene che la sua bontà la metta in condizione di inferiorità rispetto alle altre persone.

Mary Bennet: L'erudita della famiglia. Passa tutto il tempo a leggere o ad esercitarsi. Non sembra avere alcun interesse se non la cultura.

Lydia Bennet: La più giovane delle sorelle Bennet. La più superficiale; gli unici suoi interessi sono i pettegolezzi, gli ufficiali e i pettegolezzi sugli ufficiali.

Kitty Bennet: Sebbene sia più grande di Lydia, la sua personalità è totalmente asservita a quella della sorella. Si comporta come lei, risultando parimenti superficiale, ma non la eguaglia mai.

QUARTA DI COPERTINA

"Orgoglio e pregiudizio" è uno dei primi romanzi di Jane Austen. La scrittrice lo iniziò a ventuno anni. Rifiutato da un editore londinese, rimase in un cassetto fino alla sua pubblicazione anonima nel 1813, e da allora è considerato tra i più importanti romanzi della letteratura inglese. È la storia delle cinque sorelle Bennet e dei loro corteggiatori, con al centro il romantico contrasto tra l'adorabile e capricciosa Elizabeth e l'altezzoso Darcy; lo spirito di osservazione implacabile e quasi cinico, lo studio arguto dei caratteri, la satira delle vanità e delle debolezze della vita domestica, fanno di questo romanzo una delle più efficaci e indimenticabili commedie di costume del periodo Regency inglese. Il capolavoro della "più perfetta artista tra le donne, la scrittrice i cui libri sono tutti immortali", come la definisce Virginia Woolf, in versione audiolibro, grazie alla lettura divertita e appassionata di Paola Cortellesi. Romanzo da cui sono state tratte innumerevoli versioni cinematografiche e televisive, fonte di ispirazione per molte scrittrici (da Stephanie Meyer a Helen Fielding), esso ritrae con acuminata sottigliezza e umorismo la vita quotidiana delle giovani donne e della società nella campagna inglese prima della rivoluzione industriale. Con la sua interpretazione, Paola Cortellesi infonde nuova vita all'indimenticabile Elizabeth Bennet, uno dei personaggi più amati della letteratura.

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