Operazione Baytown: Enduro e segreti nella valle del Mucone è il romanzo d'esordio di Domenico Gallipoli, autore appassionato che parla di ciò che conosce al meglio.
Si percepisce, infatti, in ogni riga di questo romanzo, la passione dell'autore verso ciò che troviamo narrato all'interno del libro: Enduro, aerei e la Storia, in particolare quella locale. Gallipoli descrive dettagliatamente ogni scena che presenta al suo interno uno di questi tre elementi, rendendo il ritmo di lettura di difficile digestione a coloro che, di questi dettagli, capiscono poco.
Lo stile utilizzato cambia profondamente a seconda della scena descritta; si passa dal linguaggio colloquiale dei modi di dire a quello più forbito e meno utilizzato nel quotidiano. I dialoghi rispecchiano la stessa scelta linguistica ma preferendo la prima tipologia.
Gli avvoltoi stavano consumando il macabro pasto secondo il loro rituale di comportamento.
Ciò che può confondere inizialmente è la struttura di questo romanzo, infatti le differenti aree narrative vengono divise senza delimitarle con font diversi o marcatori di qualche genere. Ci vuole del tempo per abituarsi a questi cambiamenti di epoca e di trama. La suddivisione in capitoli è chiara ma è presente una sproporzione importante nella loro lunghezza.
L'incipit introduce la storia tramite una delle numerose descrizioni che ritroveremo all'interno del romanzo, non fa perciò dedurre al lettore di cosa si parlerà al suo interno, ma gli permetterà di notare questo aspetto, affatto secondario nella lettura.
L'ambientazione, infatti, svolge un ruolo fondamentale nella narrazione. L'autore ci parla di un luogo che conosce perfettamente e, come si desume, che ama moltissimo. Questo amore fa sì che ogni descrizione ambientale abbia un linguaggio poetico che arriva al lettore, mostrandogli ciò che l'autore prova per i luoghi descritti.
La trama non è di subitanea comprensione. Inizialmente, infatti, troviamo diversi elementi che rendono difficile indovinare quale genere il libro voglia rappresentare.
Nello svolgimento, invece, è evidente la caratterizzazione giallistica della storia. Ricco di colpi di scena, ben motivati, cattura maggiormente l'attenzione di chi legge. Unica pecca è la quantità di informazioni date nello stesso momento, rendendo non immediate le spiegazioni ben studiate, dietro ogni accadimento.
Bisognava agire con tempismo. Cos'è in definitiva il genio? Fantasia, intuizione, decisione e velocità d'esecuzione.
Il finale, in linea con lo svolgimento, ci permette ancora una volta di notare come la trama sia più intricata di quanto potessimo pensare inizialmente.
I personaggi sono diversi tra loro ma non approfonditi, focus della storia non è infatti la loro personalità.
L'atmosfera si percepisce relativamente a certi aspetti. Comprendiamo soprattutto l'interesse dell'autore verso i diversi argomenti, non dubitando mai, nemmeno un secondo, della sua competenza al riguardo.
Il rombo delle quattro motociclette da enduro squasso la pace di quei luoghi dove il tempo sembrava essersi fermato.
In conclusione, trovo che Operazione Baytown sia un lavoro che scaturisce da due componenti fondamentali per ogni romanzo: la passione e la curiosità. Lo scheletro di ciò che possiamo ritrovare in questo libro è stato ben costruito, manca però la destrezza nel vestirlo e renderlo fruibile per tutti, che si riesce ad ottenere con l'esperienza o affidandosi ad un editing importante e serio.
Per quanto io pensi che gli appassionati al luogo e/o all'Enduro possano apprezzare questa lettura, ritrovandocisi e riuscendo così a comprenderla immediatamente senza fatica, non mi sento di consigliare questo romanzo così com'è ora, perché ritengo che le potenzialità ci siano e che, con un buon lavoro sulla sua struttura, possa diventare migliore e godibile anche per coloro che, come me, non conoscono questi argomenti ma vorrebbero imparare sempre di più.