TRAMA IN BREVE

Emma Bovary ha letto tanti libri, forse troppi. Le eroine romantiche delle sue letture le hanno fatto immaginare una vita ben diversa da quella reale e, questo, sembra indurla in ogni modo a ricercare l'amore, la passione e l'ebbrezza della Letteratura.

E cercava di capire che cosa si intendesse esattamente dire nella vita con le parole felicità, passione ed ebbrezza, che le erano apparse così belle nei libri.

DEDICA

A Louis Boulhet

INCIPIT

Stavamo facendo i compiti quando entrò il Preside, seguito da un nuovo in abito borghese e da un bidello che trascinava un pesante banco. Quelli che dormivano si svegliarono, e tutti si alzarono in piedi come sorpresi nel proprio lavoro.

RECENSIONE

Tutto questo le venne a noia; non voleva ammetterlo, continuò per abitudine, poi per vanità, e alla fine fu sorpresa di sentirsi calma, senza più tristezza nel cuore che rughe sulla fronte.

Madame Bovary di Gustave Flaubert è un classico immortale che, sicuramente, non necessita della mia recensione per essere conosciuto e letto da voi. Visto che l'ho letto grazie al MegaGDL, cercherò di sfruttare la mia esperienza all'interno per parlarvene nel modo più variegato possibile.

Aspetto fulcro dei grandi classici è certamente lo stile. Flaubert dimostra una ricerca della parola quasi ossessiva, indugia in descrizioni lunghe e poco dinamiche e dà al bello grande rilevanza. D'altro canto l'autore decide sovente di inserire all'interno del proprio testo modi di dire tipicamente francesi che, nella mia edizione (Biblioteca di Repubblica) sono stati scritti in corsivo per evidenziarli al lettore.
Se da una parte questo modo di scrivere potrà soddisfare i lettori più attenti all'estetica e alla forma, potrà rischiare di allontanare coloro che non amano un testo troppo artificioso o statico.
In alcuni punti l'esercizio di stile è particolarmente evidente, inoltre, lo scrittore francese gioca molto sull'ironia e esprime con cinismo concetti sconcertanti, se si contestualizza il momento storico in cui è stata pubblicata quest'opera. Non a caso Flaubert ha subìto un processo proprio a causa di questo.

Per lo stesso motivo l'ambientazione potrà essere uno dei maggiori pregi o un enorme difetto, a seconda dell'occhio del lettore. Flaubert, come è stato detto nel gruppo, ha un occhio quasi cinematografico e mostra ciò che c'è come se ci facesse una panoramica del tutto. 
I lettori che riescono ad immedesimarsi in questa scelta stilistica godranno sicuramente di un'immagine visiva unica, quelli che, come me, amano le descrizioni non unicamente legate all'estetica rischieranno, invece, di deconcentrarsi.

L'elemento che ha maggiormente influenzato le trentatré persone che hanno fatto parte del gruppo di lettura è stata la personalità della protagonista: Emma Bovary. L'antipatia nei suoi confronti può nascere facilmente, non tanto per ciò che compie (che è spiacevole ma risaputo e che non specifico solamente onde evitare anticipazioni ai pochissimi che non ne sono a conoscenza) ma, soprattutto, per ciò che pensa. 
I lettori del gruppo sono fortemente divisi al riguardo di quella donna, ma ha suscitato in tanti sentimenti negativi che hanno fortemente inficiato la piacevolezza della lettura.

Gli altri personaggi sono ben resi e rappresentano, ognuno a suo modo, uno stereotipo estremizzato della società del tempo. Per questo motivo è difficile amarli: Flaubert non desidera farceli apprezzare ma mostrarci ogni loro debolezza.

La trama, seppur scandalosa per l'epoca in cui il romanzo è stato pubblicato, ha un ruolo secondario e viene utilizzata più come tramite per far arrivare il messaggio che per volontà di intrattenimento. È principalmente improntata sull'amore raccontato nei libri romantici antecedenti al periodo realista.

Se volete sapere qualcosa di più vi invito a leggere i miei articoli a riguardo o a seguire #MegaGDL su Instagram, ci sono non solo i miei post riassuntivi con tutte le statistiche ma anche quelli di tantissimi altri partecipanti!

In conclusione, Madame Bovary è un classico importantissimo per la storia della Letteratura che, però, non incontra il mio gusto personale. 

Nonostante questo sono contenta di averlo riletto perché la prima volta (undici anni fa) ero troppo piccola (e forse anche troppo impetuosa) per riuscire a "giudicarlo" con obiettività. Lo consiglio a tutti perché, sia se lo amerete sia se lo odierete, creerete una vostra personale opinione ragionata al riguardo che, magari, vi potrà aiutare anche a capire meglio cosa ricercate come lettori.

CITAZIONI

Dove sarebbe andato a esercitare? A Tostes. Dove c'era solo un vecchio medico. Da tempo la signora Bovary stava aspettando al varco la sua morte, e il poveraccio non aveva ancora tirato le cuoia che Charles si era insediato nella casa di fronte, assumendone la successione.

Lo riaccompagnava sempre fino al primo gradino della scala esterna. Se non gli avevano ancora portato il cavallo, si fermava con lui. Si erano già salutati, non parlavano più; l'aria mossa l'avvolgeva, scompigliando i riccioli ribelli sulla nuca, o facendo svolazzare sul fianco i lacci del grembiule che si attorcigliavano come banderuole.

Quindi obbedì; ma la forza del suo desiderio protestò contro il servilismo del suo comportamento e, per una specie di ingenua ipocrisia, considerò che quel divieto di vederla equivaleva a un diritto di amarla.

La sera, nel tornare a casa, Charles richiamò alla mente ad una ad una tutte le frasi che lei aveva pronunciato, sforzandosi di ricordarle, di completarne il senso, per ricostruire quella parte du esistenza che aveva vissuto quando lui non la conosceva ancora. Ma mai riuscì ad immaginarla diversa da come l'aveva vista la prima volta o da come l'aveva appena lasciata.

E allora sulla strada maestra che si snodava senza fine nella polvere, per sentieri dove l'erba gli saliva fino al ginocchio, con il sole sulle spalle e l'aria del mattino nelle narici, il cuore colmo delle ebbrezze notturne, la mente tranquilla, la carne sazia, se ne andava ruminando la sua felicità, come uno che, finito il pranzo, continua a masticare il sapore dei tartufi che sta digerendo.

L'universo, per lui, non andava oltre il cerchio di seta della sua sottogonna; si rimproverava di non amarla, aveva voglia di rivederla; tornava di corsa da lei, saliva le scale con il cuore in gola.

Abituata agli spettacoli sereni, si indirizzava piuttosto verso quelli perigliosi. Il mare le piaceva solo per le sue tempeste, e il verde solo se occhieggiante fra le rovine. Aveva bisogno di ricavare dalle cose un qualche profitto personale: e rifiutava come inutile tutto ciò di cui il suo cuore non potesse fare immediatamente consumo, - per via di quel sul temperamento più sentimentale che artistico, alla ricerca di emozioni e non di paesaggi.

QUARTA DI COPERTINA

La storia della signora Bovary, una povera adultera malata di sogni impossibili, che scende la scala della sua degradazione fino al suicidio, è, scriveva Garboli, solo in apparenza la storia di una vita mancata: dominata dalla fatalità, dotata di una cieca e meccanica articolazione, Emma Bovary è piuttosto il ritratto statico, marmoreo, della mancanza della vita. L'introduzione di questa edizione è a cura dello psicanalista Roberto Speziale Bagliacca che concentra la sua attenzione sulla figura di Charles Bovary, che appare un "masochista morale di alto lignaggio che, con un sadismo perfettamente camuffato, contribuisce in maniera determinante al suicidio di Emma".

PRO / INDIFFERENTE / CONTRO
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