La mia vita non sarebbe potuta essere più bella di così.
L'uomo più felice del mondo è la biografia di Joseph J. Vitale, padre di Joe Vitale, scrittore famoso principalmente per il libro Zero Limits.
In realtà, nonostante questa biografia presenti il nome del figlio, potrebbe essere considerabile anche come autobiografia perché Joe Vitale ha trascritto ciò che il padre, in precedenza, aveva registrato su nastro.
All'età di ottantanove anni mio padre mi inviò una scatola piena di audiocassetta e un registratore a cassette. Negli ultimi due anni aveva inciso la sua autobiografia seduto in cantina parlando in un registratore.
Questo è il motivo per cui lo stile è piuttosto diverso da quello che potremmo aspettarci in un libro; sembra di sentire il racconto di un nonno piuttosto che di leggere qualcosa di più ufficiale. Questo aspetto influisce parecchio sulla gradevolezza del libro perché, da una parte, il calore umano emanato da parole che vengono chiaramente trascritte fedelmente, ci fa sentire di più la storia dall'altra, però, troviamo presenti tutti quegli errori, se così vogliamo chiamarli, che si manifestano in un racconto orale. Per farvi un esempio ci sono parecchie ripetizioni e, a volte, i collegamenti tra un concetto e quello successivo sono un po' labili. Si tratta cioè di quanto più vicino potremmo trovare ad un racconto direttamente fattoci da Joseph J. Vitale.
Il mio nome è Joe Vitale e sono nato a New Castle, Pennsylvania, il 4 giugno 1925. Il che mi rende un uomo di ottantanove anni adesso e, sapete cosa vi dico? Che mi sento bene...
L'argomento può essere considerato interessante o meno; la vita dell'uomo descritto è stata piuttosto normale e non eclatante, d'altro canto si tratta di una storia che noi non abbiamo vissuto e che non potremmo nemmeno immaginare data la differenza d'età e, nel nostro caso, anche di nazionalità. Io sono dell'opinione che i classici racconti dei nonni sui tempi che erano siano sempre preziosi ed interessanti, perciò ho gradito leggere anche questo e l'ho ritenuto utile.
Non avevamo denaro di cui preoccuparci. Facevamo tutto noi: facevamo l'orto e conservavamo tutto e le nostre mamme lavoravano sodo!
L'approfondimento è sicuramente buono, in fondo è il protagonista stesso ad aver deciso cosa raccontarci o meno perciò non possiamo che pensare che tutto ciò che troviamo all'interno del libro racchiuda ciò che lui ritiene più rilevante nella sua vita.
Per ottenere la patente di guida bisognava recarsi alla polizia di stato, uno dei loro agenti era l'esaminatore che sedeva accanto a te; le possibilità erano solo due: ti promuoveva o ti bocciava.
Si nota profondamente l'importanza di voler inviare un messaggio: per essere felici non servono i soldi, sono altre le cose ad importare. Indifferentemente dalla veridicità dell'affermazione, ho trovato l'argomento troppo ripetuto e ribadito, come se il protagonista volesse auto convincersi di ciò che affermava. Certo, il messaggio è buono e giusto ma ripetere ad ogni riga di essere l'uomo più felice del mondo mi fa un po' dubitare della veridicità dell'affermazione. Trovo comunque che l'idea di fondo sia buono e che non ci sia niente di male.
I soldi non comprano la felicità e non ti garantiscono nemmeno una vita felice. Con i miei ragazzi mi sono divertito in modo sano, senza alcun problema. <riuscivano sempre a strapparmi un sorriso.
Questo libro va letto un pezzetto per volta, alcuni capitoli sono più interessanti, altri sembrano scritti (o meglio, registrati) più per dovere di cronaca che per interesse. Si arguisce molto bene l'importanza data al lavoro, alla forma fisica e al servizio nei Marines.
Stare nel corpo dei Marines, a Harris Island, mi fece un mondo di bene. Alcuni ragazzi, invece, erano pieni di rabbia, pensavano di non farcela, che era troppo difficile; ma fincheìé portavi a termine ciò che ti veniva chiesto, non dovevi far altro che stare tranquillo e la vivevi meglio.
Una biografia non particolarmente avvincente ma comunque con spunti interessanti, può farvi conoscere la vita in anni che non avete vissuto in un Paese diverso dal nostro. La storia di un uomo con degli ideali a cui credeva enormemente. Lo consiglio a chi si interessa in particolare al tema e ama l'idea di leggerlo come se stesse sentendo il racconto dalla viva voce del diretto interessato.
Si tratta del primo libro Uno Editori che leggo e l'ho trovato ben fatto, con pagine molto bianche (davvero belle!) e una scrittura piuttosto grande, ottima da leggere in qualunque occasione!