TRAMA IN BREVE

Giulia e Gioele, i due cugini protagonisti della storia, si trovano nella nuova casa in campagna. Ben presto, vinti dalla noia e dalla loro innata curiosità, i due scoprono dei vecchi panni, insolitamente ancora custoditi all'interno della casa e, con l'aiuto del papà di Gioele decidono di creare uno spaventapasseri. L'uomo di paglia viene davvero bene, forse troppo...

DEDICA

Ai veri Giulia e Gioele,
che hanno ispirato questa storia

Christian Sartirana


A Mauro, mio padre
Lucio Coppa

INCIPIT

Questa è la storia di due bambini: Giulia e Gioele.
Giulia aveva nove anni, i capelli scuri e corti, e una faccina furba furba, di quelle che non si sa mai cosa pensano.
Le piacevano la danza e i cartoni animati.
Gioele, invece, di anni ne aveva sei, ed era un mammone piantagrane.
Non erano fratello e sorella, ma cugini.

RECENSIONE

L'uomo di paglia è il primo volume della collana I racconti di Gigi Spavento ed è scritto da Christian Sartirana e illustrato da Lucio Coppa.

Destinato ad un pubblico giovane, mi ha immediatamente fatto pensare ai Piccoli Brividi che leggevo da piccola e mi ha fatto sperare di riuscire a ritrovare un po' di quella magia che riuscivo ad avvertire leggendoli. In realtà, la lettura ha superato le mie aspettative.

Protagonisti di questa prima vicenda sono Giulia e Gioele, due cugini molto differenti tra loro nella personalità e nel carattere. Sarà semplice per i giovani lettori identificarsi nell'uno e nell'altra e il ritrovare qualche loro amico nell'altra figura. Sono bambini semplici; hanno pregi e difetti, che li fanno sgridare ed amare dai rispettivi genitori. Perfetti per rendere la storia raccontata come qualcosa di realistico, che potrebbe succedere ad ogni bambino avventuroso.

Questo è l'aspetto che mi ha colpito di più: ciò che ricordo principalmente dei racconti dell'orrore della mia infanzia è l'incredibile fantasia delle storie che, al di là del mondo del libro, difficilmente avrebbero potuto riecheggiare nella mia memoria. Qui, invece, ritroviamo un classico della letteratura dell'orrore: lo spaventapasseri.
Christian Sartirana riesce a rendere la semplicità un grandissimo pregio: la storia è realistica (con del soprannaturale, certo) e si avvicina per la maggior parte del tempo a ciò che potrebbe essere realmente successo a tanti bambini in gita in campagna. Proprio questo, secondo me, la farà piacere a lettori di ogni età. Non è necessario essere piccoli per comprendere perché questa storia faccia paura e il genitore leggendola si ritroverà altresì interessato a scoprire come finirà.

La storia, per quanto lineare e semplice da capire, e per questo adatta ai giovani lettori, presenta più di un colpo di scena che ribalterà le nostre certezze, specialmente sul finale.

La struttura del racconto dell'orrore classico è rispettata, ma adeguatamente addolcita, ottenendo un bel racconto per bambini e ragazzi che li spaventerà a sufficienza da far riprovare anche a loro la magia del "proibito" continuando a farli sentire al sicuro e preparandoli a quella che sarà la narrazione dei libri che potranno leggere tra alcuni anni.

L'ambientazione è formata da righe brevi ma incisive, posizionate solitamente ad inizio capitolo e utilizzate per mostrare il cambiamento di "scena", come ad esempio un passaggio dal giorno alla notte.

Lo stile di scrittura è semplice ma non semplicistico. Ci sono alcune parole più specifiche (rare e mai realmente difficili) che otterranno l'effetto di stimolare chi legge e non di spaventarlo o annoiarlo.

Uno dei pregi più grandi dell'autore è quello di riuscire a far arrivare l'atmosfera al lettore e, anche qui, sebbene si rivolga ad un pubblico differente, ci riesce perfettamente. Non occorre che succeda qualcosa nello specifico; ci si aspetta che, da un momento all'altro, qualcosa accadrà.

Una particolare attenzione, qui purtroppo solamente scritta, per il lavoro di Lucio Coppa. Se ho ben capito l'illustratore si trova al suo primo lavoro di questo genere e si è dimostrato bravo oltremisura.

Prima di tutto, all'interno del testo vi sono delle illustrazioni che, ogni due o tre pagine, esplicitano anche con il disegno scene importanti inserite all'interno del testo. Come nella copertina, si riesce a captare l'inquietudine, senza però che vi sia, effettivamente, la certezza di qualcosa di vero, dietro ciò che immaginiamo. I disegni sono fatti molto bene e, anche se in bianco e nero, rendono perfettamente.

Quello che, però, mi ha colpita maggiormente del lavoro dell'illustratore, sono le lettere che iniziano ogni capitolo. Ad ogni nuova apertura, infatti, la prima lettera è disegnata e più grande e contiene al suo interno un'illustrazione in miniatura, dai dettagli ben visibili e ben fatti, di qualcosa che c'entra con ciò che è stato appena raccontato o anche solo menzionato nel testo. La bellezza di questi disegni, meno dinamici delle illustrazioni tra le pagine, ma incisivi proprio per la cura che mostrano, mi ha incantata.
Se le illustrazioni grandi saranno sicuramente motivo di fascino per i più piccoli, queste all'interno delle lettere convinceranno anche i loro genitori.

In conclusione, L'uomo di paglia di Christian Sartirana è un libro per bambini semplice e mai banale che potrà piacere sia ai giovani che agli adulti che hanno voglia di ritornare per un po' di tempo alle atmosfere di una volta. 

Bella la storia, ottima la cura, curiosa e significativa la trama. Assolutamente consigliato.

Se possibile, leggetelo ai vostri figli ad alta voce. Vi unirà in qualcosa che potrà essere bello per tutti voi e che rimarrà nella loro memoria per sempre.

CITAZIONI

Guardò l'uomo di paglia da lontano. Con il suo cappellaccio e quel taglio storto che aveva al posto della bocca, sembrava quasi sorridere di gioia.

Il buio cadde subito dopo cena.
Un manto nero e pieno di ombre scivolò sulla valle. Tutto appariva distorto e pauroso: le finestre divennero occhi che spiavano immobili, gli alberi streghe ossute e gobbe che frusciavano nel silenzio. La luna era un faro freddo, puntato su quel palcoscenico di incubi notturni.

Poi scoppiò in un lungo pianto.
«Io l'ho visto, l'ho visto, l'ho visto», continuava a ripetere tra le lacrime.

«E perché non le dà retta? Lo butti via. Anzi, lo bruci!».
«Addirittura! Non le sembra di esagerare un po'? Alla fine è solo un pupazzo di paglia con dei vecchi vestiti, mica un mostro», scherzò Alberto, ma il vecchio era tremendamente serio.

Giulia si morse la lingua. «Scusami, non volevo. È solo che se scappiamo tutte le volte che abbiamo paura, restiamo bambini per tutta la vita. Me l'ha detto la mia mamma. Tu vuoi crescere e diventare grande e coraggioso?»

QUARTA DI COPERTINA

Dal ritrovamento quasi per gioco di alcuni abiti polverosi e consunti dal tempo in un vecchio baule, i cugini Giulia e Gioele vengono coinvolti in una avventura da brividi. Riusciranno a svelare l'inquietante mistero che si nasconde dietro l'Uomo di Paglia? Una moderna storia del terrore che vi darà i brividi, meglio se letta in compagnia, ad alta voce, con una luce soffusa e una abbondante ciotola di popcorn. Età di lettura: da 10 anni.

PRO / INDIFFERENTE / CONTRO
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