Lonely Betty

Di Joseph Incardona

NN

101 pagine

6,5/10

Consigliato: Ni

Contemporaneo

TRAMA IN BREVE

Un mistero da scoprire, un famoso scrittore coinvolto e tanta, tanta ironia. Per gli amanti delle paranoie, Lonely Betty nasce come risposta letteraria ai film di questo genere.

DEDICA

A Richard Bachman

INCIPIT

Era una domenica, la vigilia di Natale. In meno di dodici ore, lo spazzaneve era già passato sei volte sul tratto della Route 9 che attrversava Durham.

RECENSIONE

Lonely Betty di Joseph Incardona uscirà domani, 17 maggio 2018, e già sta facendo parlare molto di sé, tra noi che abbiamo potuto leggerlo in anteprima per NN Editore.

Questo breve libro di 101 pagine si apre con una trama noir intrigante: un mistero legato ad un omicidio, sepolto per moltissimi anni e che, tutto d'un tratto, viene svelato dalla sua detentrice, Lonely Betty, l'unica donna centenaria (o quasi) della contea. 
Quest'idea iniziale da cui parte la narrazione rende la storia interessante e curiosa, spingendo il lettore a voler scoprire il segreto così gelosamente custodito.

Nello svolgimento, il focus non sarà relativo a questo aspetto, ma verterà maggiormente sul messaggio che l'autore desidera mandare. Lonely Betty, infatti, può essere considerato una parodia dei romanzi di genere, dove i cliché più usati vengono inseriti dall'autore a bella mostra, per far ridere il lettore. 

Questo aspetto rende il racconto unico, ma inficia in parte sulla credibilità. Non si può leggere questo libro pensando di valutarlo come un'opera comune perché il suo scopo non è quello di raccontarci una storia, bensì, di parlare di letteratura in modo ironico. La credibilità dell'opera come esperimento letterario, quindi, ne esce totalmente illesa: per riuscire a portare a termine l'idea era necessario sacrificare ciò che normalmente si ricerca in un romanzo.

L'incipit del libro ci mostra subito l'ambientazione: è la Vigilia di Natale (del 1999, scopriremo poche righe più tardi) ed è anche il centesimo compleanno di Betty, prima centenaria della Contea. Le descrizioni ambientali non mancano, ma la location della storia non è fondamentale per lo sviluppo della vicenda, sebbene sia in parte riconducibile ad alcuni aspetti della trama, specialmente di uno dei protagonisti.

La maniglia si abbassò piano. Il fascio di luce proveniente dal corridoio si allargò sul pavimento fino a lasciare uno spazio sufficiente perché un uomo di corporatura massiccia potesse varcare la soglia.

Il libro può essere, infatti, considerato un tributo a Stephen King (e i più ferrati sull'argomento lo dedurranno sin dalla dedica). Se da una parte questo aspetto affascinerà i Fedeli Lettori, dall'altra potrà essere anche motivo di difficoltà nell'apprezzarlo, dato che la biografia del Re del Brivido che noi tutti conosciamo, non coincide perfettamente con quanto raccontato.

L'ironia che pervade su tutto, specialmente sui dialoghi dei personaggi, rende l'atmosfera percepita leggera e ridanciana, la stessa che potremmo avvertire in una parodia cinematografica ben costruita.

«Dì un po', tesoro, non trovi che i capitoli di questa storia si stiano accorciando?»

In Lonely Betty i personaggi citati (anche tenendo conto dell'esiguo numero di pagine) sono moltissimi e, per la maggior parte di loro, non vi è alcun tipo di introspezione psicologica. Questo effetto è stato voluto dall'autore che, con la loro presenza, vuole semplicemente rimarcare gli aspetti tipici del genere letterario su cui sta ironizzando.

Quelli che, invece, possiamo considerare i protagonisti della vicenda, sono maggiormente introdotti. Anche in questo caso non è volontà dello scrittore scendere nel profondo (rischiando di inficiare sull'effetto parodistico dell'opera), ma dimostra in poche righe di riuscire a visualizzare e a contestualizzare ognuna delle loro vite.

Il suo cuore s'imbizzarriva, non poteva farci nulla, dal profondo della gola fuoriuscivano rantoli rochi e molto sgradevoli. Era l'ultima testimone di un secolo che stava per concludersi. Aveva visto passare tanta gente, un carosello di generazioni, la desolazione umana al capolinea e fedele ai propri errori, gli squallidi fatti di cronaca tipici delle "zone rurali", come si diceva allora.

Per chi è avvezzo al genere horror/noir è semplice indovinare il finale e, proprio per questo, la conclusione non delude le aspettative. 

Infine lo stile dell'autore. Questo è l'aspetto che mi ha maggiormente convinta perché, sebbene in molti aspetti ciò che viene scritto sia ingabbiato dalla scelta letteraria fatta da Incardona, si riescono a percepire intelligenza e capacità ancora più estese. Sarei molto curiosa di leggere qualcos'altro di suo perché penso che qui non sia riuscito ad esprimere totalmente la sua potenziale bravura.

In conclusione, considero Lonely Betty un esperimento letterario. Mentre è semplice ricordare numerosi film parodistici, mi è impossibile ritrovare nella mia memoria un libro di questo genere. Incardona con Lonely Betty tenta di fare questo, diventando un pioniere e riesce a raggiungere l'obiettivo soddisfacentemente.

Penso che non tutti potranno apprezzare questa novità, perché il libro, da molti lettori, è considerato qualcosa di serio e trattandosi di qualcosa di nuovo, sarà per molti di difficile digestione. Per questo motivo mi sento di consigliarlo solamente a coloro che ricercano la differenza, l'unicità. Chi non si spaventa davanti agli esperimenti letterari e, anzi, li apprezza per il loro distanziarsi dalla norma e dall'apparente uniformità delle opere del giorno d'oggi.

CITAZIONI

In effetti, a meno di leggere tra le righe o di non credere al caso, che poi è lo stesso, gli spiriti superstiziosi non potranno esimersi dal trovare un nesso tra il compleanno della prima cittadina centenaria di tutta la storia della contea, e quella nevicata record.

Però era stato deciso altrove che la scura falce della Storia avrebbe cancellato l'alba radiosa della loro felicità.

Non una lacrima le sgorgò dagli occhi. Da quel momento, visse in perenne attesa della manifestazione fisiologica del suo dolore.

Un amore platonico e silenzioso fatto per durare a lungo, non fosse stato per quella brusca sterzata del destino.

Dire che faceva buio rapidamente in quel periodo dell'anno sarebbe un eufemismo, ma non si è mai abbastanza precisi nella descrizione del tempo.

Un giorno di questi, sarebbe andato a provocarlo solo per vedere che effetto che da troppo tempo martella dentro la testa.

«Senta, John» esordì Sarah «non le pare che il revolver sia di troppo?».
«Ogni volta che me lo sono detto, poi mi sono pentito di non averlo portato con me».
«Un po' come l'ombrello?».
«Già».

Aveva la sensazione di vivere sotto un cavo ad alta tensione. Soffri e nessuno sente quello che tu senti. La solitudine più totale.

QUARTA DI COPERTINA

Nella casa di cura di una cittadina del Maine, nella contea di Durham, tutto è pronto per festeggiare i cento anni di Betty Holmes, la vecchia maestra di scuola. È la vigilia di Natale, nevica fitto, e Sarah Marcupanni,la vice sindaco, è costretta a occuparsi della cerimonia. Nel frattempo John Markham, l’ex tenente di polizia ora in pensione, sta passando la prima notte di Natale da solo dopo la morte della moglie. Ma all’im- provviso la vecchia maestra, che non pronuncia una parola da più di cinquant’anni, chiede di parlare conlui: ha informazioni sulla scomparsa dei tre fratelli Harrys, avvenuta sessant’anni prima, un caso finora mai risolto.

Un piccolo romanzo dal ritmo serrato, una parodia che mescola tutti gli ingredienti del noir e si trasforma in omaggio: Joseph Incardona diverte e si diverte, come il padrone di un luna park dove le attrazioni simoltiplicano, sorprendono, incantano e lo spettacolo termina in uno scintillante fuoco d’artificio.

PRO / INDIFFERENTE / CONTRO
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