TRAMA IN BREVE

Chi era Nostradamus? Cosa lo ha fatto diventare il celebre profeta che noi tutti conosciamo, perlomeno di nome? In questo romanzo dal gusto storico, Maurizio Babini ricostruisce eventi importanti della vita dell'uomo, mediando tra ricerca e fantasia.

RECENSIONE

No, non era pazzo. Non era stato del tutto sincero, ma non era pazzo.

L'enigma Nostradamus. Le origini della profezia è un romanzo storico con qualche elemento fantastico/fantasy.

La storia trattata è facilmente desumibile dal titolo: il volume parla di Nostradamus, delle sue visioni e della sua vita. Trama molto interessante supportata da ricerche sulla vita del profeta che dà la possibilità ai lettori di scoprirla e di colmare, grazie alla fantasia (attenta) dell'autore, molte delle lacune legate alla sua figura.

L'incipit è ben scritto e adeguatamente misterioso: invoglia il lettore senza svelargli troppo.

Lo svolgimento è, a sua volta, ricco di misteri da risolvere e di relative indagini, il lettore si diverte a seguire tutto l'intreccio e, anche quando indovinerà alcuni colpi di scena, avrà sempre qualche dettaglio, inaspettato, in più da leggere.

L'ambientazione è specificata, sia nel luogo che nella data, all'inizio di ogni capitolo ben chiara. I salti temporali ci sono e, dunque è bene controllare bene ogni inizio capitolo per rendersi conto del periodo storico raccontato. Difficilmente la struttura è cronologicamente sfalsata: si torna indietro solamente in un'occasione, e ciò che c'è da capire è, più che altro, ogni salto temporale in avanti compiuto dalla narrazione (che talvolta è di qualche giorno e talaltra di qualche anno). All'interno dei capitoli sono presenti anche delle visioni di eventi futuri, volutamente nebulose, prenderanno forma e consistenza solamente pian piano, facendoci capire di quale predizione si tratta.

Oltre il pennone però si elevavano al cielo, fumi, scossi dall'aria che sembrava vibrare. In quella terra era certamente in atto una sommossa. Forse i nuovi colori della bandiera erano indigesti? Forse ne volevano di propri?

Lo stile narrativo è collegato all'ambientazione: le parole sono ben scelte sia per renderla al meglio, che per la caratterizzazione dei personaggi, e per far avvertire l'atmosfera. Talvolta sono desuete perché rappresentano oggetti che non esistono o non si conoscono più. Numerose (ma non invadenti) sono le note a piè di pagina, che spiegano alcuni termini.

personaggi sono numerosi e i punti di vista non coinvolgono esclusivamente il protagonista. Le diverse personalità sono evidenti perché raccontate sia direttamente che comprese indirettamente dai gesti compiuti. Le immagini più vivide che troverete saranno proprio associate alla caratterizzazione di alcuni di loro. Non tutti spiccano, ma si distinguono perfettamente.

Mangiava come se fossero passati giorni dall'ultima volta. L'unto della carne gli colava tra le dita della mano che regolarmente succhiava con le labbra per non lasciar sfuggire nessun aroma. Mugugnava estasiato mentre direttamente ascoltava ciò che leggeva il suo fidato aiutante.

dialoghi svelano molto degli intenti dei personaggi e li rendono meno enigmatici.

I capitoli sono di media lunghezza e la storia si dipana con un giusto equilibrio tra riflessione e azione. Il ritmo di lettura risultante è ascendente; più si va avanti con la vicenda e più si girano pagine per scoprire cosa succederà.

Il finale si può prevedere (una volta arrivati ad un certo punto, e non certo da subito) ma è di piacevole lettura. Sicuramente si tratta della parte maggiormente legata al fittizio che alla realtà ma consegue credibilmente a quanto raccontato in precedenza.

Il libro necessita di un'ulteriore revisione sia dal punto di vista dell'editing che della correzione di bozze, questa è una prima edizione e so (mi ha informata l'autore al riguardo) che alcuni refusi sono già stati trovati e verranno sicuramente corretti in futuro. A causa di questo potrebbero esserci difficoltà di comprensione, durante la lettura del libro.

In conclusione, il mio parere personale è che L'enigma Nostradamus sia ricco di ottimi contenuti ma che presenti a livello grammaticale e anche di funzionamento del testo, ancora molti problemi e che una cura maggiore avrebbe fatto, di tanto, la differenza.

Dato che si tratta di una prima edizione e che i problemi da me riscontrati sono esclusivamente tecnici, mi sento di consigliarvelo, confidando nel fatto che nelle prossime edizioni il risultato finale sarà ancora meglio.

Il voto che gli ho dato è basso esclusivamente perché non mi sentirei completamente onesta ad assegnarne uno positivo al testo così come l'ho letto io. Ci tengo a precisare, però, che una volta che ho deciso di lasciar da parte la correttrice di bozze che c'è in me, sono riuscita ad entrare nella storia e ad apprezzarla molto di più di quanto abbia fatto con altri libri. Il mio voto, dunque è personale e consiste in una media tra i due fattori.

CITAZIONI

Rivolse alla statua gli stessi pensieri che pochi istanti prima aveva rivolto al cielo. Come poteva ascoltare le sue preghiere? Lei aveva vissuto per quel bimbo, mentre lui non ci aveva nemmeno provato.

Giulio Cesare Scaligero era fiero di ciò che era diventato e si vantava soprattutto delle sue capacità e della sua tenacia.
Da giovane aveva seguito le truppe dell'imperatore Massimiliano, passando poi al servizio del re di Francia finché, durante una pausa dedicata agli studi di medicina, accettò di seguire Angelo della Rovere, nominato vescovo di Agen, sulla Garonna.

Aveva passato la vita a curare tutti quelli che incontrava e che chiedevano il suo aiuto, incurante dei danni che infliggeva al proprio corpo. Non sempre l'apparenza inganna. Seppure fosse un notevole chirurgo, il suo abito rispecchiava la sua vera natura, quella dell'ubriacone.

Forse anche Salisburgo lo stava cacciando dalle sue strade. Il suo tempo anche lì era veramente finito? Per la prima volta nella sua vita aveva una residenza fissa e qualcuno che si occupava di lui e non voleva ricominciare da capo, seppure il vagabondaggio rendesse pace alla sua anima.

Un dubbio si fece largo nei suoi pensieri, come una crepa attraverso un muro liscio. La vide crescere e diventare sempre più grande. 

Fino a quel momento non aveva fatto caso agli odori, non pensava neanche che potesse sentirli. In fondo si era convinto che le sue visioni fossero sogni, ma proprio perché quello era strano e particolare, forse riusciva a percepirlo?

Poteva quasi toccare con mano la sofferenza che circondava quell'immensa struttura. L'aveva percepita e vista negli occhi della folla inferocita a dispetto della sfarzosità in esso custodita e volutamente, allo stesso tempo, esternata.

Aveva finalmente compreso in quale situazione si era cacciato. Questa situazione che lui stesso, ora, non faceva altro che desiderare.

Il cielo da grigio era diventato nero. Verso l'ora nona, poco prima di riprendere i lavori, cominciò a piovere. L'acqua scendeva come se fosse gettata a secchiate, sospinta da un forte vento che sembrava non volersi più placare.

Quello che aveva visto non poteva essere un sogno. Era un messaggio. Era la prova che tutto quello che gli era stato mostrato, un giorno si sarebbe veramente realizzato. Ne era sicuro, se lo sentiva.

Conosceva il rito, ma non sapeva ancora come invocare la voce a suo piacimento.

Sembrava fosse lui a decidere con le sue idee le tattiche e i movimenti delle truppe, spostandole come in una partita di scacchi sul tavolo da gioco, ma la partita di scacchi si gioca in due e solo due prendono e credono nelle loro decisioni, nelle loro mosse. In battaglia i tuoi pensieri possono rimanere sospesi nell'aria se chi li deve rendere reali non crede in essi.

INCIPIT

Aix en Provence, 07-01-1528

Non si aggirava nessuno per le vie del centro.
Attese quel momento tutto il giorno. Voleva che fosse un affare solamente tra lui e la notte, confidava nella sua complicità. Mosse i suoi passi solamente quando fu sicuro che anche l'ultima fiaccola appesa alle pareti esterne degli edifici fosse spenta.

QUARTA DI COPERTINA

Cosa spinge il giovane Michel a divenire Nostradamus, quello che tutti conoscono come "il Profeta"? Cosa lo lega a personaggi come Giulio Cesare Scaligero, Agrippa di Nettesheim il principe dei maghi neri e degli stregoni, François Rebelais, l'arcivescovo Jean Ferrier che indagherà, sia sul ritrovamento di uno strano cadavere in terra provenzale, sia sulla sua vita passata, motivo di intricate vicende (soprattutto durante i suoi periodi di studi) che lo spingeranno verso l'alchimia e la magia, fino a formulare le sue famose quartine profetiche? Quante persone conoscono i segreti dell'occulto? Le pratiche magico-spirituali di un monaco alle prime armi, che viaggerà nel mondo astrale assistendo ad importanti eventi futuri, incroceranno il destino di Nostradamus. Michel, dopo l'incontro con Paracelso, diverrà custode di un segreto e a causa di questo verrà messo in difficoltà in varie situazioni. Perseguitato fin da giovane, si ritroverà invischiato in faccende nelle quali l'Inquisizione ha sempre l'ultima parola.

PRO / INDIFFERENTE / CONTRO
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