TRAMA IN BREVE

L'umanità ormai vive su metropoli galleggianti, delle quali Caeligar rappresenta una grande città-isola. La Terra, così come la conosciamo, è diventata a tutti gli effetti un mondo distopico in cui la sopravvivenza è l'unico obiettivo. In Le cronache di Caeligar, primo volume della serie, impariamo a conoscere alcuni dei personaggi fondamentali della serie (buoni, cattivi e potenziali rappresentanti di entrambi gli schieramenti) e le loro missioni.

INCIPIT

'Ricordo un mondo in cui gli uomini erano liberi, i bambini potevano giocare per le strade della città; un mondo in cui la natura non era tanto ostile, persino il mare non faceva così paura. Un mondo che non esiste più,e mai tornerà ad essere com'era prima...'

Quando l'uomo anziano poggiò la penna tra le pagine del suo diario, non riuscì a trattenere un improvviso colpo di tosse e i pochi ciuffi di capelli bianchi che gli erano rimasti attaccati alle tempie ondeggiarono dolcemente. Da troppo tempo, ormai, aveva visto la propria giovinezza svanire assieme ai suoi sogni.

RECENSIONE

Le cronache di Caeligar è il primo volume della serie distopica "Caeligar" scritta da Luca Spiridigliozzi ed edita da Lettere Animate.

L'aspetto sicuramente meglio riuscito del volume è l'ambientazione: l'autore si sofferma spesso a spiegare la struttura di Caeligar, rappresentando egregiamente le problematiche del mondo inventato (principalmente avversità climatiche). Non solo viene spiegata la composizione del luogo e vengono citate le aree più importanti, ma è costruito anche un veloce antefatto che spiega cosa sia successo alla Terra da noi conosciuta e quale necessità abbia costretto il genere umano a rifugiarsi a Caeligar.

La città-isola di Caeligar era la più imponente costruzione che l'uomo avesse mai realizzato nel corso della sua breve storia sulla Terra. Le strade labirintiche sembravano estendersi a perdita d'occhio all'orizzonte, saettando tra le migliaia di abitazioni tutte uguali dei quartieri bassi. Di tanto in tanto, antenne e trasformatori per l'energia elettrica punteggiavano il grigiore dei quartieri. In lontananza si intravedevano le guglie slanciate degli edifici governativi e di quelli industriali: silenziose sentinelle poste a guardia dell'intera superficie galleggiante.

Questo racconto viene in parte introdotto sin dall'incipit, dove incontriamo uno dei personaggi principali: Mathias. L'uomo, ormai ottantanovenne, è uno degli ultimi baluardi della "vecchia vita" e attraverso i suoi scritti, i suoi pensieri e i dialoghi che lo coinvolgeranno, il lettore potrà ricostruire sia gli accadimenti passati che le principali differenze tra il nuovo mondo e quello lasciato indietro.

Il punto di vista di Mathias è, però, solamente uno dei tanti che interverrà in questo libro che, a capitoli alterni, presenta il punto di vista di molti personaggi, profondamente diversi tra loro sia nella personalità che nella professione che nella mentalità.

La formazione culturale, l'età, il lavoro... Sono tutti dettagli di poco conto. Sono le passioni e la natura del nostro spirito a renderci simili ed empatici gli uni con gli altri.

Aspetto principale della trama è l'incapacità di riuscirsi a fidare della maggioranza dei personaggi: a parte quelli palesemente negativi, sembrano tutti voler fare quello che loro ritengono giusto e, al contempo, ci è chiaro che ognuno di loro nasconde (o potrebbe nascondere) qualcosa. L'unico personaggio puro in questo senso è Sarah, una ragazzina muta e povera che non ha alcun fine se non quello di recuperare quotidianamente il necessario per poter vivere, eppure anche lei, nell'intrico della narrazione, si ritroverà ad avere un ruolo fondamentale nelle vicende.

Lo stile di Spiridigliozzi tiene conto del genere del romanzo ed è quindi ricco sia di terminologia specifica che di termini inventati o rielaborati per poter descrivere il nuovo mondo fantascientifico.
L'autore tende a ripetersi nel linguaggio e ad utilizzare rafforzativi non necessari per la comprensione.
Per un'ulteriore enfatizzazione di alcuni concetti, sono presenti alcune parole in corsivo.

Numerosi sono gli errori, grammaticali e non, che in parte posso infastidire la lettura ma che non inficiano affatto la comprensione del testo.

Il libro è breve ma bisogno tenere conto della sua funzione introduttiva rispetto alla serie; perciò l'azione si concentra maggiormente nella seconda metà, mentre nella prima il focus è maggiormente incentrato verso l'introduzione di alcuni dei personaggi (Mathias e Sarah in maniera particolare) e della loro personalità. Il ritmo di lettura, perciò, è crescente.

È importante anche denotare come, trattandosi di un romanzo inserito in una serie, il finale non sia autoconclusivo ma aperto. In parte si capisce la motivazione del taglio in questo punto perché potenzialmente la storia potrà avere una svolta importante e relativa a molti elementi diversi, ma d'altro canto il lettore potrà considerare di aver letto "troppo poco" prima della fine.

In conclusione, Le cronache di Caeligar è il primo volume di una serie distopica che promette bene sia per la costruzione della distopia che per quella della trama che sarebbe più da valutare in toto con gli eventuali volumi successivi piuttosto che singolarmente.

Consigliato a chi ama il genere e in particolare ricerca una buon world building.
Sconsigliato a chi preferisce leggere testi autoconclusivi o ricerca testi senza troppi refusi o tecnicamente/stilisticamente elaborati.

CITAZIONI

Mathias era uno dei pochi uomini ancora in vita ad aver visto la catastrofe con i propri occhi. Con i suoi ottantanove anni suonati, era  sicuro che non lo sarebbe stato ancora a lungo. Quanti giorni ancora avrebbe potuto strappare alle grinfie della morte? Negli ultimi tempi se lo chiedeva spesso, certo che l'avrebbe scoperto presto.

Per dieci mesi all'anno su Caeligar l'aria era torrida, quasi irrespirabile, e il cielo squarciato da tempeste apocalittiche. Senza sosta. I pochi temerari che osavano mettere il naso fuori casa in quei periodi nefasti erano quelli costretti a farlo, o per lavoro o per necessità.

Le quattro enormi pompe di aspirazione costituivano il cuore pulsante dell'intera Caeligar. L'intero, complesso organismo della città-isola ruotava attorno a quel luogo. Qui, ogni giorno, venivano estratte migliaia di tonnellate d'acqua da riversarsi in un unico, gigantesco estrattore in grado di scinderne le molecole e procurare l'idrogeno combustibile utile alle esigenze della metropoli.

Passati alcuni mesi, si era guadagnata persino il nomignolo affettuoso di principessa muta

"Non trova poetico, signo Shepard, quanto incessantemente l'uomo tenti di nascondere una scomoda verità all'interno di un involucro ingannevole ma più allettante? Per quanto tempo crede che continuerà ad essere così?"

La paga era misera e quei poveracci venivano impiegati per svolgere le più umili delle mansioni ma, nonostante tutto, molti di loro sceglievano la strada dell'onestà, sperando che un giorno, alla propria famiglia, venisse assegnato un posto nella società caeligariana.

Ad un tratto, si sentì animata da una di quelle strane sensazioni che, ultimamente, le era capitato di provare sempre più spesso. Era come se una vocina, relegata nei meandri della sua mente, la spronasse di tanto in tanto a prendere una certa decisione e, a volte, quella voce sembrava trasformarsi in un canto sommesso, come una melodia ammaliatrice diffusa tutto intorno a lei.

QUARTA DI COPERTINA

Terra, 2180; sono trascorsi più di 65 anni dalla grande catastrofe. Da allora, l'umanità è stata costretta a rifugiarsi su delle enormi metropoli galleggianti per sopravvivere a una crescente minaccia. Caeligar, una delle grandi città-isole, fornisce rifugio a Mathias Shephard: uno dei sopravvissuti, la generazione di Caeligariani che per prima solcò gli oceani. Rimasto solo, Mathias trascorre i suoi giorni nell'inedia, fin quando un misterioso imprenditore lo convince ad essere parte della sua utopica visione. Il "Piano Terra", così come gli viene presentato, può rappresentare un faro di speranza per il rinnovato predominio della razza umana, eppure altre trame si agitano in sottofondo...

PRO / INDIFFERENTE / CONTRO
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