TRAMA IN BREVE

Un uomo si innamora perdutamente di una donna incontrata sul treno ed è disposto a seguirla fino in capo al mondo per poterla conoscere.

RECENSIONE

La regina di Saba è un romanzo breve di Knut Hamsun pubblicato da Iperborea, Casa Editrice Indipendente che porta in Italia tantissime opere dei Paesi Scandinavi che, altrimenti, non avremmo l'opportunità di leggere.

Anche se particolarmente breve, ha solo 48 pagine, questo testo riassume perfettamente le caratteristiche principali del suo creatore, insignito del Premio Nobel per la Letteratura nel 1920.
Semi-autobiografico, il testo mescola verità e finzione letteraria, facendo sentire il lettore direttamente coinvolto nella vicenda come se fosse amico delle scrittore e stesse raccogliendo una sua confidenza diretta.

Il libro è, infatti, scritto in prima persona e coinvolge il lettore sin dalla prima pagina, catturando immediatamente la sua attenzione con parole rivolte a lui.

Mi chiedevi, l'ultima volta che ci siamo visti... ma te lo ricordi anche tu quel che mi chiedevi; non c'è bisogno che te lo ripeta.

Ad aumentare il coinvolgimento del lettore è anche la simpatia del suo protagonista che, pur raccontando qualcosa di amaro e non particolarmente felice, lo fa sorridendo e prendendosi in giro, trasmettendo al lettore divertimento e piacevolezza. Nonostante il protagonista racconti una storia particolare e poco credibile a causa del comportamento sregolato del protagonista lo fa in modo così semplice e genuino da accattivarsi immediatamente la fiducia del lettore e lo induce a sospendere la propria incredulità.

Lo stile di scrittura è altrettanto accattivante e si fonde perfettamente con l'impressione data dal protagonista: intenso, provocatorio e quasi nervoso passa da un'argomentazione alla successiva senza dare il tempo di riflettere.

La trama del testo può essere riassunta in breve in un'ossessione amorosa intensa ed immediata che colpisce il protagonista in treno, quando vede una donna che a lui fa pensare alla Regina di Saba dipinta da Julius Kronberg.
Le sue peripezie saranno volte alla scoperta dell'identità di questa giovane fanciulla, completamente ignara della situazione.

In aggiunta, ad arricchire la particolarità del testo l'autore sceglie un'ambientazione particolare: il suo protagonista, norvegese come lui, affronta questa avventura in Svezia, luogo in cui non si sente del tutto accettato e in ci, dunque, è ancora più strano abbandonarsi alla propria emotività.

In conclusione, La regina di Saba è un'opera minore di un autore classico celebre ed insignito del Premio Nobel e mostra al lettore, in pochissime pagine, le particolarità di scrittura del suo creatore.

È breve, piacevole e costa poco, tutti motivi per consigliarlo, soprattutto a chi si vuole approcciare a Knut Hamsun per la prima volta e vuole partire da qualcosa di semplice ma utile a capire se si può apprezzare o meno.

QUARTA DI COPERTINA

Ci sono incontri, sguardi, gesti, parole che possono segnare il cammino di una vita. Ce li portiamo accanto, continuando a rincorrerli e a ritrovarli, e tanto più forte è l'estasi quando l'immagine inseguita ci si ripropone. E questo che accade al consueto vagabondo in cui Hamsun proietta tutta la sua esacerbata irrequietudine, un non meglio precisato critico letterario norvegese che si trova a girovagare senza meta attraverso la Svezia. Fermatosi una notte alla stazione postale di Barby, s'imbatte in un'affascinante ragazza dallo sguardo profondo e dai modi spigliati e anticonvenzionali, e se ne invaghisce perdutamente. Sono gli ultimi mesi del 1888, quando Julius Kronberg espone il suo grande dipinto "La Regina di Saba a Gotebörg", e lo scrittore ravvisa una straordinaria somiglianza con la ragazza. Ma l'idillio ha breve durata. Lei scompare senza lasciare messaggi né tracce, anche se fatalmente indimenticabile. Quattro anni dopo la «regina» ricompare all'improvviso su un treno in partenza da Malmö e riaccende l'amore del protagonista. Inizia così un lungo e imprevedibile inseguimento, un viaggio con ogni sorta di stravaganti incontri che lo porta fino a Kalmar, sulle rive del Baltico, dove finirà per reinventarsi una nuova professione e una nuova vita per continuare il suo assedio. Deciso più che mai a non risparmiarsi nessuna fatica, non esitare davanti a nessun viaggio, non aver paura di nessuna spesa per raggiungere la sua felicità. Postfazione di Goffredo Fori.

PRO / INDIFFERENTE / CONTRO
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