TRAMA IN BREVE

Racconta di testi e riflessioni di un'autrice che si dimostra, sia nei contenuti che nello stile, completamente diversa da chiunque altro.

DEDICA

A Michael

EPIGRAFE

E poi quelle ossa ingombranti, quella strana distanza dal cervello
ai piedi e alla punta delle dita... e tutto quel sangue!
Ebbi un brivido. Era poco meno che miracoloso che non venissero
continuamente feriti. E che distesa di corpo, per morirci dentro!

Walter de la Mare, Memorie di una donna in miniatura

INCIPIT

Alla centrale di polizia mi chiedono una cosa asciutta e discreta. Mary, mi dicono, come un verbale. Mi portano sul retro, in un cortile dove pranzano sempre, e mi mostrano un alberello che purtroppo sta morendo. Un essere a quattro zampe l'aveva conciato davvero male. Non esagerare, dicono. Prometto di non farlo, ma tra me penso che quell'essere a quattro zampe aveva di certo esagerato e l'albero, per reazione, adesso stava esagerando mettendosi in quella strana piccola situazione di morire.

RECENSIONE

In una tipica poesia scritta da me, una donna è da sola, seduta a tavola, e non sta facendo assolutamente nulla. Quando vede una mosca che zampetta sul tavolo, si mette a chiacchierare con lei. Poi succede qualcosa di terribilmente drammatico, e la poesia finisce. Questo succede giorno dopo giorno, tanti giorni quante sono le poesie in un libro, e la lascia esausta.

La mia proprietà privata di Mary Ruefle è l'ultima uscita di NN Editore ed è veramente molto difficile da raccontare.

Da un lato può essere considerato un memoir, perché presenta sia racconti di vita sia esperienze direttamente vissute dall'autrice.
Da un altro può essere considerato una raccolta di racconti, perché alcuni degli scritti sono apparentemente slegati dalla vita dell'autrice; presentano personaggi diversi e sembrano scollegati da tutto il resto.
Da un altro ancora, è una raccolta di poesie e infatti i suoi testi in America vengono inseriti sotto questo genere.
In ultimo, è anche un po' un romanzo perché molti dei testi si legano sia in alcuni contenuti sia nella struttura e sembrano raccontare, tutti insieme, il mondo visto dal punto di vista dell'autrice.
Effettivamente, però, non si tratta di nessuno dei tre: sono frammenti che rispecchiano i pensieri dell'autrice e questi pensieri sono audaci, originali ed inediti, impossibili da etichettare, generalizzare e anche da immaginare.

Lo stile è eccentrico, così come la parte di personalità che si riesce ad evincere dell'autrice: non segue schemi, cambia ad ogni nuovo capitolo.
È sempre molto ritmato, veloce, leggero e divertente e nasconde sempre al suo interno un contenuto diverso da ogni aspettativa. I giochi di parole sono tanti, così come le parole create ex novo o riadattate a seconda dell'esigenza. La traduttrice Gioia Guerzoni ne parla nella note del traduttore, raccontando la reazione dell'autrice ad una sua richiesta a questo merito.
A volte ci sono parole in corsivo che vengono così rafforzate all'interno della lettura. 

Non ci sono vere e proprie trame; quasi tutti i frammenti mostrano o evidenziano situazioni normali della vita quotidiana che vengono raccontate, però, con un occhio esterno, che ne mostra ogni paradosso, ipocrisia ed incoerenza. 

Tutto viene narrato in modo divertente e senza una volontà di critica o giudizio ma provoca nel lettore dapprima smarrimento e poi un nuovo grado di consapevolezza su piccoli gesti dati talmente per scontati che non vengono più visti e riconosciuti da chi li effettua. 

Molti dei testi hanno riferimenti culturali sia canonici (autori, pittori, musicisti) sia particolari (le motivazioni dei ricoveri in manicomio) che portano a scoprire nuove opere e nuovi argomenti interessanti e poco trattati.

Nonostante sia impossibile scegliere tra un testo e l'altro perché sono tutti talmente particolari da colpire il mio racconto preferito è stato "La donna che non sapeva descrivere niente" dove vengono spiegate parole e azioni della vita quotidiana. Non amo chi usa il termine "geniale" perché è spesso abusato, ma qui me lo sono scritta a caratteri cubitali sul libro.

Ho trovato questo libro diverso, divertente ed intelligente. Fresco e veloce ma al contempo più profondo di quei libri che vogliono mandare a tutti i costi una morale.
L'unico dispiacere è la sua brevità: finisce in pochissimo e la voglia di leggere altro dell'autrice è tantissimo.
Spero che NN pubblicherà altro di questa autrice, di cui già sento di fidarmi ciecamente e di voler leggere tutto ciò che ha scritto.

Consigliatissimo. È particolare e so che ad alcuni, più legati ai testi canonici, potrà anche non piacere, ma secondo me merita tantissimo: è fuori dagli schemi, diverso dagli altri sia nei contenuti che nel modo di portarli e trasmetterli, merita di essere provato e, spero, anche apprezzato.

Io, di sicuro, lo rileggerò, lo consiglierò e lo regalerò.

CITAZIONI

E così, dopo tutto quel tempo seduta in cortile a mangiare mezzi sandwich provo una bella sensazione di condivisione, e quando mi chiedono se ho altro da aggiungere dico che all'inizio capisci il mondo ma non te stesso e quando finalmente capisci te stesso non riesci più a capire il mondo. Sembrano soddisfatti. Beata gioventù.

Ovunque calpestiamo i rifiuti e i resti duri indissolubili dei morti. In ogni caso, i morti e i rifiuti sono insieme nella terra dove non possiamo vederli, perché non ne apprezziamo né la vista né l'odore. Se non continuassimo a seppellirli rischieremmo di esserne sopraffatti.

I fiori non vengono ammirati solo per la bellezza esteriore, ma per il loro profumo, così inebriante da essere considerato prezioso. A quanto pare, nella rende i vivi felici quanto un fiore. 

Un incidente è quando succede qualcosa che non dovrebbe succedere e tu non vorresti che succedesse ma succede lo stesso. Quel giorno non abbiamo avuto un incidente, ma siamo andati al ristorante.

Dopo la cena e la conversazione uno di noi ha pagato per queste cose. Consegni i soldi e per un attimo li vedi passare da una mano all'altra, e vedi che sono di carta. Ma di solito non si mostrano, in genere i soldi si tengono nascosti. Non vengono quasi mai esposti all'aria. Non sono come una collana o simili. Ma a un certo punto li tiri fuori e ne consegni una parte. Una collana non si dà via. Al contempo una collana segnala che hai soldi. Proprio così. Mostrandola, dai il segnale che hai delle cose nascoste. Va avanti e indietro, come una conversazione.

Se ti prendi la briga di studiare gli annali di qualsiasi manicomio dell'ottocento, io l'ho fatto, scoprirai che la "causa del ricovero" per tutte le donne sopra i quarant'anni è citata come cessazione del mestruo. A volte si legge anche cambiamento di vita, che sembra un eufemismo ma non lo è.

Non ero annoiata, solo rilassata e forse felice (non sono mai riuscita a capire che sensazioni dà la felicità).

Tutti i suoi professori di letteratura, fin dal primo anno, erano degli entusiasti. Tutti gli hanno detto che se avesse letto questo o quel libro se ne sarebbe innamorato, che avrebbe trovato se stesso tra le pagine, che avrebbe "perso la testa". A Frank non piace l'idea di perdere la testa, la trova una cosa da suicidio; gli piace la sua testa così com'è e intende tenersela.

I poveri devono usare i soldi, devono andare al supermercato a comprarsi il cibo, soprattutto quello confezionato. Un tempo non era così. Quando ero piccola, era normale che i poveri si facessero tutto da soli mentre i ricchi compravano ogni cosa.

Una volta (molto tempo fa, in Inghilterra) un bambino era nato senza cervello per causa tua.  Aveva vissuto pochi giorni, dopodiché i medici avevano scoperto, studiandolo con una luce, lo spazio vuoto nel cranio. Nessuno crede a questa storia vera, il cervello glielo impedisce. Ma penso che quel bambino fosse il tuo figlio illegittimo, e che ucciderai chiunque ne legga.

Avevo sorpreso me stessa rubando la mantiglia e poi confessandolo, ma avevo annoiato il prete, la cui noia ora mi sorprendeva, anche se più tardi mi avrebbe annoiato, anni dopo, quando il lucidalabbra era ormai comune come il trifoglio, quando l'idea delle donne cattoliche con la testa coperta era antiquata, quando i preti erano sospettati di essere crudeli e spietati, e la combinazione di sale e zucchero era molto in voga, e veniva servita in tutti i posti più alla moda e nei locali eleganti.

QUARTA DI COPERTINA

Mary Ruefle, tra le maggiori poetesse e artiste americane, raccoglie pensieri, riflessioni e visioni sull’amore, sull’arte, la felicità e il tempo. A metà tra memoir e diario, La mia proprietà privata è una scatola magica, che una volta aperta mostra incredibili meraviglie: un sogno bizzarro dove Dio ti chiede quale vestito deve indossare; la solitudine sconfinata di una foresta coperta di neve; un romanzo scritto su centoquattro piatti da portata di cui ne rimane solo uno. Sono oggetti preziosi raccontati con una voce poetica intrisa di umorismo e disincanto, ma anche di fiducia e tenerezza; attraverso di loro, l’autrice ci accompagna nel mondo che conosciamo per mostrarcelo con occhi nuovi, in una libera associazione di parole e sentimenti che parte dal quotidiano per abbracciare il senso profondo dell’esistenza.Fotografie e musica, neve e nuvole, tutto ci immerge nella trama del romanzo di noi stessi, e una tristezza che si tramuta in gioia tinge di colori speciali ogni frammento, lava la nostra mente e i nostri occhi, ci fa capire e sentire di poter essere capiti. La proprietà privata che Mary Ruefle ci offre non è che la nostra libertà, illuminata dalla saggezza dell’esperienza.

PRO / INDIFFERENTE / CONTRO
POTREBBE PIACERTI ANCHE ...
Il figlio 4 3 2 1 Abbiamo sempre vissuto nel castello La babysitter e altre storie Il seggio vacante L'uomo che aveva visto tutto L'americano Il mare arriva a mezzanotte
COMMENTI

Commenta per primo.

NEWSLETTER

Iscriviti alla newsletter!

Se vuoi ricevere gli aggiornamenti del sito su nuove recensioni, post e funzionalità, iscriviti!

Qualcosa è andato storto :( Riprova!

Iscrizione completata.

Pensi che stia facendo un buon lavoro? Ecco a te la possibilità di dimostrarmelo!

© 2022 LEGGO QUANDO VOGLIO SRL Tutti i diritti riservati

Leggo Quando Voglio partecipa al Programma Affiliazione Amazon EU, un programma di affiliazione che consente ai siti di percepire una commissione pubblicitaria pubblicizzando e fornendo link al sito Amazon.it.