TRAMA IN BREVE

La leggenda della nave di carta raccoglie al suo interno sedici racconti di autori giapponesi, appartenenti al periodo che parte dalle bombe atomiche sganciate su Hiroshima e Nagasaki e arriva fino ai giorni nostri. Racconti di una cultura diversa dalla nostra e, per questo, atipici ma anche importanti per capire meglio il popolo che ha subito le conseguenze più grandi da questo evento storico indimenticabile.

INCIPIT

Il diluvio

Un filosofo, uomo povero ma onesto, per studiare le leggi dell'universo portava il telescopio sul tetto del condominio e seguiva i movimenti dei corpi celesti. 

La scatola di cartone

Improvvisamente ebbi percezione di me stessa. Se è questo che chiamate nascita, fu abbastanza deludente. Poi il mio corpo ripiegato e steso, venne squadernato con rapidità, e l'istante successivo fui rigirata e invasa dalla sensazione che il mio fondo fosse fatto combaciare e venisse chiuso.

Tansu

«È già, il mio figlio maggiore non è proprio un ragazzo socievole» disse la vecchia nel suo rozzo dialetto campagnolo «così anche se lo invitano alle feste come questa qui, lui se ne sta tranquillo. Ma non vuol mica dire che non gli piaci. Per favore non farci caso.

Bokko-Chan

Il robot era proprio un'opera d'arte. Era un robot femmina, ed essendo artificiale, era stato progettato per essere di una bellezza perfetta.

Eeehiii, laggiù!

Il tifone era passato e il cielo era di un azzurro splendido. Persino un certo villaggio non lontano dalla città aveva subito dei danni.

La strada verso il mare 

Devo andare avanti per vedere il mare!

Così aveva deciso il ragazzo. E per il tipo di ragazzo che era, né i colpi né i dardi di fortuna oltraggiosa lo avrebbero fermato una volta che aveva preso la decisione.

Il campo vuoto

Terreno colpito sotto ai piedi con solchi di gomme di autocarri: termina dove i solchi del battistrada scolpiti e pesanti attraversavano zigzagando l'erba stanca: mucchi di ghiaia, cumuli di sabbia: all'estremità più lontana del campo profili di bambini che si muovono lenti, stagliati contro le grandi tubature di cemento che fiammeggiano bianche nell'oscurità che avanza all'estremità più lontana del giorno.

La bocca selvaggia

Nessuna ragione.

Perché avrebbe dovuto esserci una ragione? La gente cerca ragioni per ogni cosa, ma la vera natura delle cose non può mai essere spiegata.

Fate la vostra scelta

In un primo momento pensò che stesse seguendo la strada che gli avevano indicato, ma, mentre girovagava qua e là fra i vicoli intricati e le stradine secondarie, sembrava aver perso i punti di riferimento lungo il percorso.

Triceratopo

 Padre e figlio stavano tornando a casa dopo un giro in bicicletta. Erano usciti insieme in una domenica d'autunno inoltrato e si erano diretti verso la pista ciclabile lungo il fiume.

Fnifmum

Risvegliandosi dal sonno, Fnifmum rimase per un po' in uno stato di confusione mentale. Tutto ciò che riusciva a vedere erano le rocce e il mare, perché il suo organo sensorio non era ancora attivato.

Donna in piedi

Rimasi in piedi tutta la notte e alla fine conclusi un racconto di quaranta pagine. Era un pezzo di intrattenimento senza importanza, che non poteva fare né del bene né del male.

La leggenda della nave di carta

In piena Guerra del Pacifico, fui inviato dalla mia unità in un villaggio ne cuore delle montagne e vissi lì per qualche mese. 

Complesso in curvatura temporale

Questa è una storia successa l'estate scorsa. Un giorno ero sconvolta per un sogno in cui ero stata innamorata di un tonno quando ricevetti la telefonata dal tonno stesso, o da Super Jetter, non so chi dei due.

Notte senza luna

Da ragazzina detestavo gli insetti. Forse non dovrei dire che li detestavo. Forse sarebbe meglio dire che ne avevo paura. 

Ragazza

La città era un frutto troppo maturo che stava per cadere. Marciva dalle profondità del nucleo fino all'esterno e la sua carne corrotta era sostenuta solo da un guscio sottilissimo.

RECENSIONE

Appena ho visto che sarebbe uscito questa raccolta di racconti giapponese, ho deciso che volevo assolutamente leggerla. A convincermi è stata anche la sinossi (che potete trovare sia sotto che su Amazon) che fa capire il tenore dei racconti che si possono trovare all'interno di questo libro. Quello che ho trovato leggendolo, però, è andato ben oltre le mie aspettative; sono davvero contenta di aver letto questa perla edita da Fanucci.

Il libro presenta un'interessante introduzione che spiega il significato della raccolta molto meglio di come potrei fare io, perciò vi riporto alcune parole: La varietà e la ricchezza degli approcci narrativi che compongono questo volume va certamente al di là dell'esplicita o implicita citazione dell'apocalisse atomica tanto è vero che i racconti si muovono quasi tutti in un'area di confine tra fantascienza e fantascientifico. Tuttavia, proprio perché la realtà letteraria giapponese, che qui è stata ricostruita accostando testi di origine e datazione diversa, viene filtrata da occhi occidentali, è apparso giusto ritornare a quella mattina cruciale per tutta la storia dell'umanità, il 6 agosto 1945, quando nel cielo limpido di Hiroshima, apparve il B-29 Enola Gay, con il suo carico di morte e di distruzione.

L'introduzione è seguita da diverse dichiarazioni di ragazzi sopravvissuti alla bomba atomica lanciata su Hiroshima il 6 agosto 1945, sono testimonianze rilasciate sei anni dopo gli avvenimenti ma, nonostante questo, si percepisce come le persone coinvolte avessero davanti agli occhi quelle immagini ripetute giorno per giorno. Personalmente io non avevo mai letto nulla del genere prima e ne sono rimasta veramente molto colpita, ci sono intere parti che andrebbero riportare e prese come monito, ma in questa sede mi sembra semplicemente giusto dire ciò che concerne il libro; ho trovato molto toccanti questi frammenti e trovo che sia stata un'ottima idea inserirli come prologo ai racconti, per poter orientare al meglio il lettore su ciò su cui si voleva focalizzare l'attenzione.

Passiamo ora ai racconti veri e propri, sono sedici e di autori diversi, anche se sempre appartenenti al Giappone. Come riportato precedentemente, non tutti sono direttamente o indirettamente collegabili ad Hiroshima e Nagasaki, ma tutti illustrano una cultura diversa dalla nostra, sono racconti inaspettati, diversi da quelli che abbiamo letto finora. Ovviamente, parlandovene in generale non potrò riportarvi tutte le sensazioni provate per ognuno di loro, spero però di farvi comprendere il valore culturale di questo libro.

Lo stile degli autori è profondamente diverso, anche se ad un occhio esterno ed occidentale, inevitabilmente, saltano maggiormente all'occhio le somiglianze. Ci sono quelli che ho apprezzato di più (quasi tutti in realtà) e quelli che ho apprezzato leggermente meno, ma in generale trovo bellissimo il loro modo di scrivere. Gli scrittori giapponesi mi sembrano sempre onirici nei loro testi, mi sembra sempre che tutto, anche le cose più materiali possibili, siano totalmente intangibile quando sono loro a scriverne. 

Come vedete le etichette di genere che ho inserito sono Fantascienza e Weird, in realtà avrei potuto aggiungerne molte di più ma ho voluto riassumerle nelle due più azzeccate per me, anche se probabilmente il fatto che per me siano weird, cioè strani, deriva più da ciò a cui siamo abituati nella nostra letteratura che ad un'appartenenza vera al genere. Le trame, infatti, sono tutte stranissime e davvero originali, non ho mai letto niente del genere prima e, probabilmente, il molti casi non avrei nemmeno immaginato potessero esistere racconti simili. 

Ciò che mi ha stupito di più è la capacità di rendere l'atmosfera, elemento fortemente presente in quasi tutti i racconti. Solitamente è l'empatia con i personaggi o l'immedesimarsi nella storia che ci fa provare emozioni leggendo un racconto, in questo caso perciò era molto più difficile farlo perché si tratta, appunto, di storie così strane che sarebbe stato impossibile immedesimarsi. Eppure è successo, l'abilità e (a parer mio anche la sensibilità) degli autori è talmente elevata da farci diventare ognuno dei protagonisti e farci provare ogni gamma di emozione esistente. 

Il ritmo del libro, o perlomeno quello della mia lettura, è rallentato da metà in poi. Questo perché inizialmente troviamo i racconti più brevi e, anche se particolari, meno legati alla cultura giapponese mentre successivamente alcuni sono decisamente più lunghi e presentano aspetti tipicamente giapponesi (soprattutto giochi di parole che l'ottima traduzione ha riportato ma che mi hanno fatto rimpiangere tantissimo di non aver studiato questa lingua) rendendo un po' più lenta la lettura per darci il tempo di entrare meglio nel mondo del racconto. L'ho finito, comunque, in due giorni e onestamente già ne vorrei rileggere alcuni, da quanto mi sono piaciuti.

I racconti, oltre che particolari, sono molto interiorizzati, inducendoci a riflettere sui temi toccati direttamente o indirettamente dalle loro storie, spesso percepiamo, perciò, un messaggio che dà un senso ulteriore alla nostra lettura.

Lo consiglio assolutamente, probabilmente non a tutti potrà piacere perché si parla di qualcosa di diverso da ciò a cui siamo abituati, però se riuscirete ad entrare nel loro mondo, non ve ne pentirete di certo!

Il mio racconto preferitoDonna in piedi. Perché la letteratura dispotica è quella che, da sempre, mi affascina di più e in questo racconto vengono toccati temi per me molto interessanti, come il ruolo della scrittura sotto un regime.

Il mio racconto no: Complesso in curvatura temporale. Perché inizialmente mi è piaciuto molto ma andando avanti mi sono persa nei giochi di parole, nelle stazioni ferroviarie e nelle parole e non sono riuscita più ad orientarmi nella trama.

CITAZIONI

Il diluvio

Alla fine, anche i presidenti e i primi ministri ammisero la gravità della situazione. Vennero emanati dei proclami, in cui si spiegava che, per salvare l'umanità dall'estinzione nel diluvio, era necessario mobilitare tutte le risorse spirituali e materiali e accelerare la costruzione di dighe e sbarramenti.

La scatola di cartone

Mi sentivo sperduta. Ero appena nata e non capivo le cose con chiarezza, ma non potevo fare a meno di sentire che non ero attaccata intimamente a loro.

Tansu

«Allora si voltò dalla parte della moglie, che di solito gli dormiva accanto, per svegliarla. Ma lei non era lì.»

Bokko-Chan

Sfortunatamente, come molte grandi bellezze, aveva la testa piuttosto vuota, perché la progettazione di un cervello complesso andava al di là delle capacità del suo inventore.

Eeehiii, laggiù!

Il buco dava serenità agli abitanti della città. Si concentravano unicamente nella produzione di una cosa dietro l'altra.

La strada verso il mare 

Nel cielo azzurro e terso non si vedeva altro che il sole che brillava luminoso. Il ragazzo non disse una parola.

Il campo vuoto

La consapevolezza si affievoliva in questi mesi e giorni brevi – forse dalla prima volta in cui si era messo un abito e annodato la cravatta per andare al lavoro – forse da quel giorno la vita aveva cominciato a fondersi con l'inesorabile ticchettio dell'orologio del tempo, la vita misurata nel conteggio di numeri fino a quando anche la monotonia si può percepire a stento –

La bocca selvaggia

Grondante di sudore unto, strinse forte i denti. Mangerò.

Fate la vostra scelta

La gente, in un modo o nell'altro, è morbosa. Non desidera altro che spiare.

Triceratopo

«Forse. Ma tu sai com'è fatta la testa della gente. Tentiamo di negare le cose che riteniamo impossibili. È una sorta di istinto protettivo.»

Fnifmum

Aveva continuato a crescere dal momento in cui era stato consapevole di sé stesso. Dapprima era solo un ragazzo di cinque o dieci anni.

Donna in piedi

L'anziano signore disse bruscamente: «È un mondo troppo difficile per scrivere.»

La leggenda della nave di carta

Si dice che il tempo cancelli i ricordi. In verità il peso degli anni preme con forza sui ricordi e li condensa in una dura chiarezza di gioiello.

Complesso in curvatura temporale

Il mare reale non mi serviva a niente. Era il mare del sogno che volevo vedere. Volevo incontrare il tonno ancora una volta e capire cosa stava succedendo nel mio cuore.

Notte senza luna

Guardare da vicino gli insetti mi fa venire la pelle d'oca. Hanno quegli occhi multipli e le zampe bitorzolute e l'addome che si contrae...

Ragazza

Un debole attacco da disintossicazione da umanità lo aggredì. All'improvviso la realtà venne aspirata come attraverso uno scarico di lavandino.

QUARTA DI COPERTINA

Lungo una linea che risale fino alle leggende e ai miti tradizionali del Sol Levante, pur non disconoscendo la lezione dei grandi autori europei della seconda metà dell’Ottocento, come Verne o Wells, i sedici racconti che compongono La leggenda della nave di carta rappresentano una finestra su un mondo, una società, una cultura che sono altro da noi e che, proprio per questo, ci risultano affascinanti, sorprendenti. Distanti dagli stereotipi più diffusi, che vogliono la fantascienza giapponese legata all’epopea di mostri leggendari come Godzilla o alle saghe anime, questi racconti esplorano territori più accidentati e stimolano suggestioni profonde su temi complessi e insoluti come la rapida modernizzazione della società, gli strascichi del militarismo degli anni Trenta e Quaranta, l’inquinamento ambientale, l’isolamento culturale, la condizione femminile, la fiducia – spesso tradita – nel progresso tecnologico. Il ritratto che se ne ricava è quello di un mondo vulnerabile, scosso, proiettato verso il futuro e allo stesso tempo ancorato al suo passato recente, all’evento che ne ha sconvolto l’attualità, segnandone per sempre l’identità e l’immaginario: l’apocalisse atomica su Hiroshima e Nagasaki.

PRO / INDIFFERENTE / CONTRO
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