TRAMA IN BREVE

Il testamento di Magdalen Blair riporta una testimonianza (fittizia) di Magdalen; donna dalle straordinarie qualità telepatiche, amplificate da esperimenti che l'hanno portata a scoprire qualcosa di terribile...

DEDICA

A mia madre

INCIPIT

Già durante il terzo anno a Newham ero l'allieva prediletta del professor Blair. Successivamente, egli si prodigò non poco nel lodare la mia figura minuta e il mio viso affilato che recava grandi e tondi occhi grigi nonché lunghe ciglia scure; ma l'attrattiva principale era il mio dono singolare. Ritengo che pochi uomini e nessun'altra donna fossero in grado di stare al mio livello su una delle qualifiche più preziose negli studi scientifici: la facoltà di cogliere le minute differenze.

RECENSIONE

Ma che importanza ha quando penso all'orrore imminente?

Il testamento di Magdalen Blair è un racconto di Aleister Crowley, famoso personaggio dalle abilità trasversali (pittore, scrittore ecc), nonché padre dell'occultismo.

Originariamente pubblicato in lingua originale in una raccolta di racconti chiamata The Stratagem and other Stories, questo racconto rappresenta una testimonianza fittizia sotto forma di diario (più specificatamente, come si può immaginare dal titolo, un testamento) che racconta di una scoperta tragica fatta dalla narratrice (Magdalen) e che l'ha portata a scrivere queste pagine.
Il racconto riesce ad essere al contempo esplicito, difficile da digerire e weird e, allo stesso tempo, raffinato ed elegante. 

Non posso nemmeno sperare di comunicare la protervia e il sudiciume di queste semplici espressioni.

Questa dicotomia è dovuta principalmente al linguaggio volutamente austero (per stessa ammissione della narratrice) che dà l'impressione di raccontare dati puramente empirici e necessari eliminando così parte dell'effetto grottesco e/o orrorifico generato inevitabilmente da quanto raccontato. Lo stile, dunque, si sposa perfettamente con il racconto, rendendolo ancora più incisivo e credibile. Ottima anche la traduzione che riesce a rendere un linguaggio sicuramente più arcaico rispetto a quello odierno senza dare la sensazione di stare leggendo qualcosa di vetusto ed ampolloso.

All'epoca avevo ventitré anni. Vi chiederete come mai io scriva con una tale austerità. Delle volte penso di non aver mai avuto pensieri del tutto miei, e di aver sempre letto soltanto i pensieri di qualcun altro o forse della Natura. Mi sembra di essere stata donna solamente durante quei primi mesi di matrimonio.

Come si può immaginare dalla sua brevità, la trama del racconto è relativamente limitata e, più che per il progresso narrativo, colpisce per il messaggio inviato. Quest'ultimo, molto legato ad occultismo e nichilismo (nonché, secondo me, grandemente avanguardista perché anticipa e si avvicina moltissimo alla ricerca dell'"io" tipica del postmodernismo) viene in parte mediato dal finale (che ovviamente non anticipo in alcun modo), più tipico dell'epoca ma totalmente coerente con lo scritto.

Il ritmo di lettura è molto veloce (non solo si tratta di poche pagine, ma scorrono anche molto velocemente sia per il contenuto che per la grafica) e, perciò, sta al lettore decidere come leggerlo. Ovviamente i significati sottesi al testo sono molti e, perciò, una lettura analitica può risultare decisamente più difficile rispetto ad una di semplice intrattenimento.

L'ego è "il verme che non muore", e l'esistenza "il fuoco che non si estingue". Eppure in questa pira universale, in questo baratro di lava liquida, scagliata dai vulcani dell'infinito, questo "lago che è destinato al diavolo ed ai suoi angeli" non uno potrebbe toccare il fondo?

In fondo al testo è presente anche una breve postfazione di Luca Moccafighe, traduttore e curatore del testo, che ci racconta la figura dell'occultista e di ciò in cui credeva e che voleva trasmettere a lettori e proseliti. Se volete conoscere meglio questo personaggio, vi potrebbe interessare anche la recensione di un mini saggio a lui dedicato.

In conclusione, un racconto classico che colpisce e che fa riflettere che raccoglie al suo interno teorie sia passate che future sull'ego e sulla morte. 

Questo è il primo libro di ABEditore che recensisco qui (ma non il primo che possiedo) e, perciò, mi sento in dovere di raccontare a chi non lo conosce ciò che non può semplicemente arguire da questo testo (di rado trovo necessario mostrare un libro oltre che a recensirlo, ma qui credo sarebbero più efficaci delle fotografie che tante parole).
I libri di questo editore sono tutti piccole perle: sono piccoli, sono economici e sono graficamente unici. I soli libri "da collezione" di cui cioè ci si può sentire orgogliosi anche dell'estetica e non solo del contenuto, che sono al contempo anche poco costosi. La cura di grafica, illustrazioni, font (cambia all'interno del testo e in modo molto attento e preciso, non aggiungo come e perché per non anticipare troppo), postfazione, traduzione, illustrazioni e copertina è preziosa e inimitabile. Mi sento di dire che, a prescindere dal contenuto (che solitamente è rappresentato da scritti classici minori di grandi autori e quindi altrettanto interessante) sarebbero da comprare tutti (come io intendo fare) esclusivamente per il rapporto qualità/prezzo che è, secondo me, il migliore di sempre. Se siete in dubbio provate: secondo me è impossibile pentirsi di averli comprati e sono anche altamente consigliati come regalo perché al momento non sono ancora tra i più conosciuti (motivo in più per investire su questo editore indipendente meritevole) e quindi non c'è un grave rischio di doppioni e si regala qualcosa di unico, che difficilmente un lettore può non apprezzare di possedere (e si spende poco facendo una bella figura).

Per tutti questi motivi, ma anche solamente per il testo all'interno, vi consiglio questo libro.
Il tema, ovviamente, è oscuro e negativo, niente di non affrontabile (anzi), ma sicuramente inadatto per chi cerca una lettura esplicitamente ottimista e rasserenante.

CITAZIONI

In questo periodo ero anche abile a leggere il pensiero. Le altre ragazze avevano grande timore di me. Ma a torto, poiché non avevo né l'ambizione né l'energia per sfruttare le mie facoltà. Nemmeno adesso, che mi ritrovo a consegnare questo messaggio del destino all'umanità, un messaggio talmente tremendo da farmi sentire all'età di ventiquattro anni come un relitto avvizzito, dannato ed arido; sono sommamente sfinita, indifferente nella maniera più assoluta.

Era la prima settimana di giugno, il tempo era bello. La porta era chiusa. Al suo interno vi era una ragazza che faceva esperimenti con il galvanometro. 

"Credo che si tratti di questo tuo essere una termopila umana," disse, "ti spiace se facciamo qualche esperimento dopo cena?". Sua zia, che badava alla casa, si oppose invano e venne nominata Grande Sovrintendente dell'Ordine dei miei cinque sensi.

Ovviamente è impossibile fornire una traccia del corso della nostra ricerca. Ventotto taccuini scritti fanno riferimento a questo primo periodo e sono a disposizione dei miei esecutori testamentari.

Vi risparmio i dettagli di quel periodo sacro della mia vita, però debbo riportare un fatto.

Fu durante la convalescenza che avvenne l'accadimento più rilevante della mia vita.

Avessi saputo in che cosa tutto ciò sarebbe culminato, credo sarei impazzita. Sono tre volte fortunata per poter mettere in guardia gli esseri umani su ciò che li attende, ognuno di essi. Il più grande benefattore della sua razza sarà colui che scoprirà un esplosivo più veloce e devastante della dinamite.

QUARTA DI COPERTINA

Aleister Crowley, noto occultista nonché eminenza nera della contro-cultura del ventesimo secolo, è stato scrittore prolifico e autore di numerosi racconti. In questa fenomenale (nel vero senso della parola) storia breve, pubblicata nel 1913, egli ci racconta di una giovane donna inglese che, durante il suo percorso per divenire una promettente scienziata, scopre di possedere la facoltà di saper leggere i pensieri altrui e di essere sensibile in maniera particolare verso le percezioni del suo prossimo; ma si accorgerà presto che questa conoscenza può essere tutt'altro che piacevole, specie quando forze oscure ed ignote prendono possesso di coloro che le stanno accanto. Una storia che vede lo scoperchiarsi di un baratro, nella quale l'autore mette in scena un vero e proprio crescendo che porterà fino ad un finale debordante e che è in grado di tenere il lettore con il fiato sospeso. Uno dei più noti amici di Oscar Wilde, lo scrittore Frank Harris, non esitò a definire Il testamento di Magdalen Blair come "la storia più terrificante mai scritta". Del resto, chiunque si imbatta in Aleister Crowley, non può far altro che rimanerne impressionato, nel bene e nel Male.

PRO / INDIFFERENTE / CONTRO
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