Ma che importanza ha quando penso all'orrore imminente?
Il testamento di Magdalen Blair è un racconto di Aleister Crowley, famoso personaggio dalle abilità trasversali (pittore, scrittore ecc), nonché padre dell'occultismo.
Originariamente pubblicato in lingua originale in una raccolta di racconti chiamata The Stratagem and other Stories, questo racconto rappresenta una testimonianza fittizia sotto forma di diario (più specificatamente, come si può immaginare dal titolo, un testamento) che racconta di una scoperta tragica fatta dalla narratrice (Magdalen) e che l'ha portata a scrivere queste pagine.
Il racconto riesce ad essere al contempo esplicito, difficile da digerire e weird e, allo stesso tempo, raffinato ed elegante.
Non posso nemmeno sperare di comunicare la protervia e il sudiciume di queste semplici espressioni.
Questa dicotomia è dovuta principalmente al linguaggio volutamente austero (per stessa ammissione della narratrice) che dà l'impressione di raccontare dati puramente empirici e necessari eliminando così parte dell'effetto grottesco e/o orrorifico generato inevitabilmente da quanto raccontato. Lo stile, dunque, si sposa perfettamente con il racconto, rendendolo ancora più incisivo e credibile. Ottima anche la traduzione che riesce a rendere un linguaggio sicuramente più arcaico rispetto a quello odierno senza dare la sensazione di stare leggendo qualcosa di vetusto ed ampolloso.
All'epoca avevo ventitré anni. Vi chiederete come mai io scriva con una tale austerità. Delle volte penso di non aver mai avuto pensieri del tutto miei, e di aver sempre letto soltanto i pensieri di qualcun altro o forse della Natura. Mi sembra di essere stata donna solamente durante quei primi mesi di matrimonio.
Come si può immaginare dalla sua brevità, la trama del racconto è relativamente limitata e, più che per il progresso narrativo, colpisce per il messaggio inviato. Quest'ultimo, molto legato ad occultismo e nichilismo (nonché, secondo me, grandemente avanguardista perché anticipa e si avvicina moltissimo alla ricerca dell'"io" tipica del postmodernismo) viene in parte mediato dal finale (che ovviamente non anticipo in alcun modo), più tipico dell'epoca ma totalmente coerente con lo scritto.
Il ritmo di lettura è molto veloce (non solo si tratta di poche pagine, ma scorrono anche molto velocemente sia per il contenuto che per la grafica) e, perciò, sta al lettore decidere come leggerlo. Ovviamente i significati sottesi al testo sono molti e, perciò, una lettura analitica può risultare decisamente più difficile rispetto ad una di semplice intrattenimento.
L'ego è "il verme che non muore", e l'esistenza "il fuoco che non si estingue". Eppure in questa pira universale, in questo baratro di lava liquida, scagliata dai vulcani dell'infinito, questo "lago che è destinato al diavolo ed ai suoi angeli" non uno potrebbe toccare il fondo?
In fondo al testo è presente anche una breve postfazione di Luca Moccafighe, traduttore e curatore del testo, che ci racconta la figura dell'occultista e di ciò in cui credeva e che voleva trasmettere a lettori e proseliti. Se volete conoscere meglio questo personaggio, vi potrebbe interessare anche la recensione di un mini saggio a lui dedicato.
In conclusione, un racconto classico che colpisce e che fa riflettere che raccoglie al suo interno teorie sia passate che future sull'ego e sulla morte.
Questo è il primo libro di ABEditore che recensisco qui (ma non il primo che possiedo) e, perciò, mi sento in dovere di raccontare a chi non lo conosce ciò che non può semplicemente arguire da questo testo (di rado trovo necessario mostrare un libro oltre che a recensirlo, ma qui credo sarebbero più efficaci delle fotografie che tante parole).
I libri di questo editore sono tutti piccole perle: sono piccoli, sono economici e sono graficamente unici. I soli libri "da collezione" di cui cioè ci si può sentire orgogliosi anche dell'estetica e non solo del contenuto, che sono al contempo anche poco costosi. La cura di grafica, illustrazioni, font (cambia all'interno del testo e in modo molto attento e preciso, non aggiungo come e perché per non anticipare troppo), postfazione, traduzione, illustrazioni e copertina è preziosa e inimitabile. Mi sento di dire che, a prescindere dal contenuto (che solitamente è rappresentato da scritti classici minori di grandi autori e quindi altrettanto interessante) sarebbero da comprare tutti (come io intendo fare) esclusivamente per il rapporto qualità/prezzo che è, secondo me, il migliore di sempre. Se siete in dubbio provate: secondo me è impossibile pentirsi di averli comprati e sono anche altamente consigliati come regalo perché al momento non sono ancora tra i più conosciuti (motivo in più per investire su questo editore indipendente meritevole) e quindi non c'è un grave rischio di doppioni e si regala qualcosa di unico, che difficilmente un lettore può non apprezzare di possedere (e si spende poco facendo una bella figura).
Per tutti questi motivi, ma anche solamente per il testo all'interno, vi consiglio questo libro.
Il tema, ovviamente, è oscuro e negativo, niente di non affrontabile (anzi), ma sicuramente inadatto per chi cerca una lettura esplicitamente ottimista e rasserenante.