Il diner nel deserto

Di James Anderson

NN

315 pagine

7,5/10

Consigliato: Sì

Contemporaneo

Serie/Saga

Mystery

Statunitense

TRAMA IN BREVE

Ben Jones è l'unico camionista che solca la statale 117, ai lati il deserto. Gli abitanti del luogo sono pochi e molto strani; vivono consapevolmente ai margini della società e parlano difficilmente gli uni con gli altri. 
Una serie di eventi anomali colpirà la placidità del luogo, sconvolgendo totalmente la vita di Ben, chiamato a risolvere un mistero pericoloso.

INCIPIT

Un sole rosso stava in bilico sull'orizzonte quando arrivai al Premiato Diner nel Deserto. Le ombre dell'alba ne avvolgevano gli angoli. Nel cielo che si andava rischiarando era ancora visibile una pallida luna piena.

RECENSIONE

Il deserto, alla fine, si prende sempre ciò che vuole.

Il diner nel deserto è il romanzo d'esordio di James Anderson, nonché il primo volume della Serie del Deserto

Quest'ultima uscita di NN, ci permette di leggere questo primo volume dopo tre anni dalla pubblicazione in lingua originale. 

Ciò che mi ha attratta maggiormente del libro è stata la sua ambientazione. Il deserto è un luogo che non ho mai avuto modo di vedere dal vivo e che mi affascina molto. James Anderson dimostra in ogni momento di essersi informato al riguardo e di scrivere con cognizione di causa.
L'ambientazione spaziale è fondamentale, più volte leggerete frasi legate esclusivamente ad essa, è suggestivo ed è unico, l'autore ci tiene a farci comprendere che si tratta di un luogo dove le regole sociali implicite sono ben diverse da quelle da noi conosciute

Si capisce l'importanza della descrizione del luogo sin dall'incipit, che vi invito a leggere in maniera ancora più completa nell'estratto Amazon.

La trama vede Ben Jones, unico camionista della statale 117, seguire il solito itinerario di consegna. Si accorge, però, che qualcosa è cambiato, le novità e i misteri sembrano accumularsi uno dopo l'altro. L'uomo sa di non poter semplicemente chiedere il perché delle strane azioni di alcuni abitanti del luogo: nel deserto si parla poco e non si deve chiedere troppo. 
Si tratta di un mystery, sebbene bisogni arrivare sino alla fine per comprendere fino a che punto la trama sia intrecciata.

La curiosità non era mai stata un problema per me. La trattavo come un cane che dorme in una discarica. In linea di massima, non scavalcavo la recinzione.

Lo svolgimento, infatti, può apparire scevro di avvenimenti eclatanti. Gli elementi vengono aggiunti poco per volta e, soltanto giunti all'ultimo terzo del volume riusciremo a comprendere la portata di quanto letto antecedentemente. 

Il finale, invece, è carico di accadimenti. Tutto succede nello stesso momento ed anche molto velocemente, non dando il tempo a lettore e protagonista di farsi carico di una consapevolezza totale, perché immediatamente chiamato a scoprirne un'altra. Si tratta di una conclusione piena ed efficace che, sebbene si possa definire conclusiva, fa venire immediatamente voglia di leggere il seguito. Il secondo volume della serie verrà pubblicato, sempre da NN, ma al momento non è ancora disponibile.

Il grande fascino della suggestiva ambientazione ricopre gran parte dell'attenzione del lettore, l'atmosfera è grandemente influenzata dall'assoluta particolarità dei luoghi e dei suoi abitanti. Verso la fine, invece, verrà totalmente catturata dall'impeto degli avvenimenti.

Il ritmo di lettura non è quello frenetico di un thriller, la storia procede talvolta anche lentamente, dandoci il tempo di entrare nella storia e immedesimarci in una vita totalmente differente dalla nostra. La prima parte può essere considerata introduttiva e riesce a presentare ambientazione e suoi abitanti con capacità e metodo. Verso la conclusione, invece, sebbene la scrittura rimanga la stessa, gli accadimenti sono talmente tanti da indurre il lettore a girare le pagine con sempre maggiore rapidità.

Lo stile di Anderson è ben curato e la sua cifra stilistica è già ben riconoscibile. Ama ripetere concetti in occasioni diverse, riportando nei dialoghi ciò che il protagonista aveva pensato fra sé e sé, ama le descrizioni suggestive e inserisce la giusta dose d'ironia; non tanta da inficiare l'atmosfera misteriosa, ma abbastanza da renderci simpatico il narratore.

La narrazione è in prima persona, permettendoci di leggere i soli pensieri di Ben, il protagonista. Si tratta di un uomo che riflette molto sugli altri, ma poco su sé stesso. È un uomo del deserto, schivo, apparentemente freddo, ma che sotto alla dura corazza ama le persone che riescono a scalfirla. È anche un uomo di istinto, il lettore si ritroverà spesso spiazzato dai suoi comportamenti, aspettandoseli prima o dopo del momento in cui effettivamente lui deciderà di agire e, di rado, in contemporanea. 

Gli altri personaggi sono avvolti, a loro volta, da un alone di mistero: Ben non è tipo da indagare esplicitamente, sa che con il tempo scoprirà tutte le verità che loro gli tengono, volenti o nolenti, nascoste, perciò riusciremo a cogliere solo una parte della loro anima.

In conclusione, Il diner nel deserto è un ottimo romanzo d'esordio, che mostra le grandi qualità dell'autore e che fa innamorare il lettore della sua ambientazione. Io ne sono stata completamente conquistata solamente alla fine, perché ho avuto difficoltà ad entrare in empatia con il protagonista, profondamente diverso da me e da ciò che conosco, ma ora non vedo l'ora di leggere il seguito e di sapere quale direzione avrà scelto per la propria vita.

Lo consiglio a tutti perché, sebbene l'abbia indicato come mystery, la gran parte della narrazione non è associabile ad alcun genere specifico e contiene al suo interno aspetti che possono essere accolti da ogni tipo di lettore. 

CURIOSITÀ

Chiunque viva in un deserto vi dirà che per apprezzare al meglio l'autentica bellezza di un tramonto in posti del genere bisogna guardare nella direzione meno ovvio, a est, con il sole alle spalle.

CITAZIONI

In realtà non mi sentivo neanche lontanamente fortunato come in passato. Sotto la superficie si stava facendo strada un brivido di fredda disperazione. Le cose dovevano cambiare. Volevo che cambiassero. Come la maggior parte delle persone che sostengono di volere un cambiamento, in realtà volevo solo aver abbastanza soldi per mantenere tutto com'era, ma meglio.

Era una città fantasma senza la città e i fantasmi, dato che in realtà nessuno ci aveva mai vissuto. Immaginai quei fantasmi di fantasmi, ancora meno che fantasmi, e in mezzo a loro mi sentii stranamente a mio agio.

Forse non era un bel viso per i canoni della pubblicità e delle copertine patinate. Era stranamente magnetico, con una fronte alta, un naso pronunciato e labbra risolute, il tutto incorniciato da folti capelli neri che si posavano leggeri sulle spalle. Era un viso che metteva radici.

Quella gente era una razza a parte. Li conoscevo uno per uno, ma tutte le parole che ci eravamo scambiati nel corso degli anni probabilmente non arrivavano a riempire il retro di una cartolina.

Sapevo per esperienza che se stai per fare qualcosa che forse non dovresti fare, il miglior consiglio che tu possa dare a te stesso è non pensarci troppo a lungo. Rovina l'effetto sorpresa quando poi accade il peggio.

Nel deserto, il confine tra ciò che è morto e ciò che è vivo è spesso confuso.

A volte sono le cose più piccole quelle impossibili da perdonare. Forse perché non sono piccole – lo sembrano soltanto a qualcun altro. Non sai mai cos'è sacro per qualcuno finché non è troppo tardi.

Non aveva tutti i torti. La crudeltà sembrava saltar fuori quando meno me l'aspettavo. Da giovane assumeva la forma dello scontro fisico. Adesso che mi avvicinavo a quaranta, invece di fare a botte avevo la tendenza ad andarci pesante con le parole e a dire cose scortesi. Con il diminuire dei soldi, quella crudeltà stava venendo fuori sempre più spesso.

A una ventina di metri dal portico mi fermai e aspettai un suo cenno. Era così che tutti, ospiti, amici e sconosciuti, si avvicinavano a un'abitazione nel deserto. Non si trattava solo di buone maniere, serviva anche a limitare allo stresso indispensabile il numero delle sparatorie.

Questo era il deserto, tutto arrivava insieme, che ne avessi bisogno o no. Ciò che sopravviveva a aveva imparato a conservarsi, vivere con cautela e mantenere un profilo basso, persino a sembrare morto per lunghi periodi. Perseveranza e pazienza.

QUARTA DI COPERTINA

Ben Jones è un camionista sull'orlo della bancarotta che effettua consegne lungo la statale 117 del deserto dello Utah, una terra ospitale solo per chi ha scelto di isolarsi dal mondo. Un giorno Ben incontra Claire, che si nasconde dal marito in una casa abbandonata e suona le corde di un violoncello invisibile. L'amore per Claire porta Ben a stringere amicizia con Ginny, un'adolescente incinta in rotta con la madre, e a fare i conti con il burbero affetto di Walt, il proprietario di un diner nel deserto chiuso da anni in seguito a un terribile fatto di sangue. Tra rivelazioni inaspettate, scomparse improvvise e il furto di un prezioso strumento musicale, tutti incontrano il proprio destino, cieco come le alluvioni che allagano i canyon rocciosi.

PRO / INDIFFERENTE / CONTRO
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