Dane non invidiava il lavoro di Darby, soprattutto perché anche Bull Mountain era sotto la giurisdizione di McFalls County, e nessuno voleva trovarsi coinvolto nei casini che succedevano lassù.
Hard Cash Valley, all'ombra di Bull Mountain è il terzo volume della serie di Bull Mountain di Brian Panowich, portata in Italia da NN Editore.
Trattandosi di una serie viene naturale confrontare l'ultimo volume con i precedenti:
Hard Cash Valley è situato cronologicamente dopo alle storie del primo volume, ma presenta un diverso protagonista.
Anche il genere, pur essendo molto vicino, cambia: mentre i primi due volumi hanno un sapore western (pur non essendolo) questo terzo volge la sua attenzione maggiormente verso il thriller. Complice della differenza di genere è anche il cambiamento dell'ambientazione: mentre nei primi due testi Bull Mountain è l'epicentro di tutto, in questo terzo libro ha una posizione sempre fondamentale, ma più appartata.
In Hard Cash Valley troverete o menzionati o come veri e propri elementi fondanti della vicenda alcuni dei personaggi presenti in precedenza nella serie, in pochissime occasioni viene fatto riferimento agli eventi precedenti, senza mai che ci siano anticipazioni troppo gravi che inficerebbero una lettura non cronologica dei testi. Per questi motivi io consiglierei di iniziare dal primo, ma non lo trovo strettamente necessario come in altre serie, più coese tra loro o eccessivamente referenziali a livello di trama.
Questo volume è totalmente autoconclusivo quindi si può comprendere ed apprezzare pienamente anche se letto da solo e non ha un finale che "obbliga" ad andare avanti per trovare il senso di ciò che si è letto.
Il motivo per cui collego questo testo maggiormente al genere thriller/poliziesco è principalmente legato alla presenza di alcuni "punti di appoggio" tipici dei romanzi del genere:
- Dane, il protagonista è un uomo tormentato, dal passato oscuro e traumatico e dal presente non limpido. Gran parte della narrazione ha come perno lo scioglimento, da parte del lettore, dell'intreccio relativo al suo passato. Oltre alla trama che si svolge in primo piano, in sottofondo troveremo la vera avventura che consisterà nel percorso emotivo ed interiore di Dane che lo porterà alla catartica scena finale, che difficilmente potrete dimenticare.
Gli occhi di Dane si appannarono. Non voleva vederlo, ma sapeva che stava per succedere. Non ricordava nemmeno perché fossero usciti, quel giorno. Aveva perso quel ricordo, ma il resto era chiarissimo.
- All'interno del testo sono presenti piccole e ben selezionate "americanate", cioè battute o frasi tipicamente associabili alla cultura cinematografica (ma anche romanzesca) del poliziesco statunitense che, invece di guastare l'atmosfera come succede quando sono eccessivamente eclatanti o quantitativamente numerose, caratterizzano ancora meglio l'ambientazione e la psicologia del luogo e del protagonista, oltre al renderlo più simpatico e accattivante.
Il cellulare trillò fra le sue mani: un messaggio in segreteria. Lo portò all'orecchio e ascoltò il messaggio del nuovo sceriffo di McFalls County. C'era stato un omicidio su in montagna, lo sceriffo gli chiedeva aiuto. «Grazie a dio» disse Dane. «Qualcosa da fare».
- Nel testo sono presenti colpi di scena, dall'entità diversa, non sempre facili o immediati da indovinare. La trama, infatti, sembra piuttosto lineare e non eccessivamente strutturata per il colpo di scena, perciò, quando questo avviene, è facile rimanerne sorpresi. Si dubita spesso della possibile presenza di "personaggi mutaforma", cioè alleati che non sono tali o nemici che, insospettabilmente, potrebbero aiutare nel momento del bisogno.
Gli americani non credevano nemmeno nella lealtà. Anche questo sarebbe stata la loro rovina.
- Sono presenti due casi paralleli come nel tipico romanzo poliziesco: uno professionale e un altro legato alla vita privata del protagonista e dei suoi affetti.
L'ambientazione ha un ruolo fondamentale e viene raccontata sia tramite descrizioni dirette che tramite dicotomie: città/campagna, Nord/Sud, ecc...
Anche la scelta di similitudini originali ma molto legate al territorio e al suo linguaggio aiutano a rendere vivo questo elemento, così come la differenza nel parlare (ottimamente resa ed evidenziata dal traduttore Matteo Camporesi nella sua nota finale) delle persone con background socio/culturali (oltre che caratteri) differenti.
Dane aveva sempre dato per scontato che chi nasceva nel Sud dovesse avere il carattere del Sud, ma le cose non stavano sempre così. La gente di città era uguale a quella del Nord, se non peggio. Avevano un modo di parlare, gesticolare e addirittura sorridere diverso dalle persone che lui conosceva, e si comportavano in maniera del tutto differente da quelle con cui aveva sempre avuto a che fare sulle montagne. La gente che viveva nelle zone pedemontane aveva un carattere alla mano che non si trovava nella Georgia centrale, o in qualsiasi area metropolitana.
Un altro aspetto evidente e difficilmente non apprezzabile è il forte messaggio positivo e propositivo che viene inviato a proposito di alcune tematiche sensibili dei nostri tempi quali razzismo e sessismo che, lungi da essere presentate come aggiunte pesanti del testo, vengono solamente accennate ma evidenziate e biasimate in modo chiaro.
Il messaggio positivo si estende anche alla presenza all'interno del testo di un personaggio con la Sindrome di Asperger che viene spiegata e raccontata sia con brevi parole che nei fatti e nelle azioni.
Lo stile è ritmato, si sofferma su interiorizzazione, caratterizzazioni ed elementi non dinamici ma misurandoli e alternandoli sempre all'azione.
L'atmosfera è ottimamente resa grazie all'interiorizzazione dei personaggi, il linguaggio scelto appositamente per rendere la sensazione provata in quel momento e anche attraverso piccoli giochi di stile ironici che, in mezzo alla serietà del caso, portano anche un sorriso al lettore.
La struttura è l'elemento più originale del libro: i capitoli alternano punti di vista presentando tanti personaggi diversi, coinvolgendo sia buoni che cattivi (taluni tornano, altri ci sono solamente una tantum), ma lasciando uno spazio maggiore ai capitoli dedicati a Dane.
Sono citati diversi libri e film (Il cuore rivelatore di Poe, Tarzan delle scimmie di Borroughs, Le ali della libertà) e anche il ruolo dei libri o alcuni di loro nella vita dei personaggi principali.
In conclusione, Hard Cash Valley è da un lato una storia vecchio stile, di amore e di amicizie di lunga data, ricche di segreti, incomprensioni e di non detto e, da un altro lato, una storia contemporanea, anche cinematografica, con plot twist ed elementi divertenti che appassionano e atti a controbilanciare la serietà delle tematiche prese in considerazione.
Lo consiglio sia come primo libro della serie sia come terzo, sebbene da "fan nostalgica" di Bull Mountain io abbia risentito in parte della minore focalizzazione sull'ambiente pedemontano e della maggiore apertura verso il mondo esterno.