Gli osservatori è il romanzo d'esordio di Gabriele Valenza.
Ho scoperto questo nuovo autore esordiente nei primi mesi dell'anno scorso e ho letto diverse sue opere, mi mancava ancora il suo romanzo d'esordio e, finalmente, ho recuperato.
Partendo dal presupposto che Valenza, in così poco tempo, ha svolto un percorso di crescita piuttosto veloce e prolifico (e tutt'ora lavora a tantissimi progetti tutti per voi!) che vi illustrerò meglio in un OffTopic a lui dedicato, oggi vi parlerò del suo inizio.
Lo stile dell'autore qui è ancora da rodare. È scritto bene ma è ancora un po' schematico; da smussare un po' agli angoli. Se da un lato si nota la sua inesperienza, dall'altro si nota anche che Valenza non parte affatto da zero: le idee sono curate, ben spiegate e le parole ben scelte. Si nota particolarmente il lavoro svolto dallo scrittore, il che evidenzia la sua volontà di migliorare e di muoversi nel modo giusto, cosa che poi ha riconfermato con le nuove opere.
Ciò che apprezzo di più di questo autore sono gli innumerevoli spunti di riflessione che inserisce nei suoi romanzi; non importa il genere da lui scritto, o la trama, Valenza riesce sempre a farci interrogare su qualcosa di importante e/o interessante. Ciò accade anche in questo romanzo, anzi, forse perché si tratta della sua prima opera, l'autore ci ricopre totalmente di idee da portare avanti.
La trama fantascientifica è buona ed originale, ci interessa conoscere ciò che accadrà. Lo svolgimento viene influenzato in buona parte dall'inesperienza dell'autore; c'è ed è credibile ma non viene approfondito come ci aspetteremmo, considerando i grandi spunti e le tantissime strade aperte durante la narrazione.
L'ambientazione è un elemento che, da sempre, ritengo un punto forte di questo scrittore. Il suo stile non è particolarmente descrittivo ma ci dà le nozioni fondamentali per comprendere tutto ciò che circonda i personaggi. Questo ci dà la possibilità di immaginare bene tutto e ciò è molto importante, specie in un romanzo di questo genere che parla di un mondo diverso da quello conosciuto. In questo elemento si nota ulteriormente la perizia utilizzata dall'autore nella costruzione di un libro; niente è lasciato al caso, si comprende perfettamente che lui sa esattamente la composizione del luogo, è come se ci disegnasse una cartina proprio davanti agli occhi.
I personaggi non sono particolarmente approfonditi, ciò che leggiamo dipende dal punto di vista del protagonista che, per quanto molto riflessivo ed attento ai dialoghi con loro, non sembra particolarmente interessato a conoscerli più nel profondo.
Il protagonista, invece, è decisamente più approfondito tanto che tutti gli spunti di riflessione a cui alludevo prima scaturiscono tutti dai suoi pensieri.
In conclusione, è un libro piacevole con ottimi spunti di riflessione e una trama interessante ma un po' ingenuo. Da questa lettura si possono evincere tutti i punti di forza dell'autore Gabriele Valenza che verranno poi, riconfermati e migliorati nei romanzi successivi.
Lo consiglio a chi guarda più all'essenza che alla forma ed è curioso di vedere, come me, il percorso positivo di un autore esordiente pieno di potenzialità.
Il libro, tra l'altro, è GRATIS con Kindle Unlimited, perciò non fatevelo scappare QUI su Amazon!
Eccovi le altre opere di questo autore!
L'isola bianca: 33º22'04.0"N, 112º16'10.0"W: Recensione, Amazon
Il gioco delle classi: Recensione, Amazon
Parole di pioggia (nella raccolta Divagazioni Aliene): Recensione, Amazon
Candice: Mini Recensione, Amazon