TRAMA IN BREVE

Amish, ragazzo indiano che vive a Bologna, si è appena lasciato con Jamila e si trova in difficoltà economiche. la sua emotività si sposa perfettamente con la stagione: l'autunno. Pronto ad accettare qualsiasi incarico pur di poter sbarcare il lunario, accetta di tenere compagnia a Zaira, un'anziana signora che sconvolgerà completamente la sua vita e che gli insegnerà moltissimo.

EPIGRAFE

La giovinezza è facile perché ha la capacità di vedere la bellezza.
Chiunque sia in grado di mantenere la capacità di vedere la bellezza non diventerà mai vecchio.

(Franz Kafka)

INCIPIT

Amish scese dall'autobus, semivuoto a quell'ora del mattino. Poche persone erano sprofondate nei loro sedili e nei loro cappotti autunnali, parte di un'umanità che si aggirava per le vie di Bologna, ognuna verso la propria piccola meta. Si lasciò alle spalle quelle figure silenziose ed evanescenti, intente a vagare con lo sguardo oltre il finestrino, immerse nei loro pensieri. Una volta fuori fu investito da una leggera frescura e tirò su il bavero del pastrano per coprire del tutto il collo.

RECENSIONE

L'autunno è la stagione della quiete e della riflessione. I desideri si affievoliscono e lasciano spazio ad atmosfere oniriche caratterizzate dal distacco e dalla chiusura in se stessi, in una sorta di raccoglimento con il proprio io. Cadono le foglie marroni, gialle, rosse, rinsecchite, che come mummie delicate si posano sul pavimento, icone della morte esteriore. La meditazione prende il posto delle passioni e dell'energia, mentre nell'intimo alberga l'angoscia della morte apparente e la malinconia dei ricordi sui quali il nostro animo indugia come un amante che vive di quel solo amore. Pensieri profondi e intimi testimoniano la fase della maturità e della fine dell'esperienza carnale e vibrante.

Giardino d'autunno è un romanzo di Roberto Chirico edito da Edizioni Haiku.

Mai come in questo caso il titolo di un'opera rispecchia il suo contenuto; due degli aspetti fondamentali di questo volume sono, infatti, il linguaggio dei fiori e l'autunno e grande protagonista della prima parte del libro è proprio un giardino che contiene al suo interno piante e fiori tipicamente autunnali.

I fiori e i loro significati vengono raccontati in modo molto dettagliato e descrittivo e sarà possibile per il lettore imparare moltissime nozioni al riguardo.
Un altro tema su cui si potrà imparare qualcosa è la lirica, in particolare al riguardo di Maria Callas.

Lei era un soprano. Il più grande soprano mai esistito. Ha dato voce alle figure femminili più imponenti che l'arte si sia mai degnata di inventare. La sua voce particolare, la sua agilità vocale, l'estensione erano impareggiabili.

L'autunno è visto in contrasto con la primavera; l'uno grigio, plumbeo, limitato e triste, l'altra colorata, felice, libera e positiva. Questa dicotomia rappresenta lo stato d'animo del protagonista (Amish), giovane ragazzo che, però, sta vivendo un momento di sconforto che ben si associa all'autunno e quello di Zaira, donna novantaduenne ma piena di vita, e allegra come la primavera. 

In quel giardino, invece, qualcuno aveva dato vita a una sinfonia di colori proprio durante quella stagione, come se si trattasse di una primavera, sovvertendo l'immagine che generalmente si ha dell'autunno. Una mano sapiente aveva disposto quei fiori con il preciso intento di meravigliare chiunque si fosse soffermato ad ammirare anche solo per un attimo quel giardino in piena stagione autunnale. Qualcuno si ribellava alla decadenza della vita, alla morte apparente e proprio nel momento del crepuscolo concentrava le proprie energie per infondere di vitalità un mondo tetro e plumbeo.

Il messaggio del libro è chiaramente riferito a questo: alla capacità del riuscire a rendere l'autunno, inteso anche come stagione della vita stessa, un'eterna primavera. A questo è associato l'altro grande tema del romanzo: l'amore. 

Amish cominciava a capire che quel percorso per arrivare alla casa era anche un itinerario metaforico, la strada da fare per giungere al cuore della proprietaria.

Amish viene dall'India e ha lasciato il suo Paese, che ama profondamente, alla volta dell'Italia proprio perché non riesce ad accettare la condizione della donna nel suo luogo d'origine, nonostante questo, però, non è riuscito a scrollarsi completamente di dosso alcuni pregiudizi su quello che il genere femminile può permettersi o meno di fare, ed è stato proprio questo a rovinare il suo rapporto con Jamila, divenuta ormai la sua ex ragazza.
Zaira, invece, ha una visione completamente contraria ed estrema del rapporto di coppia e dell'amore, che viene visto come qualcosa di carnale, istintivo, privo di calcoli e di gelosia. Per lei nessuna regola conta, davanti ai sentimenti.

Quella donna era pronta a tradire il marito come se nulla fosse in preda a una passione incontrollabile. L'indiano si augurò di non cadere mai così nella trappola del fuoco della passione. Riteneva che questo avvicinasse le persone agli animali.

Nello svolgimento i due personaggi avranno uno sviluppo intuibile sin dall'inizio che rischia, però, di inficiare la forza di quanto detto precedentemente, perché il cambiamento di Zaira ci farà completamente cambiare idea su di lei e, di conseguenza, sull'efficacia delle sue teorie.

Gli altri personaggi sono raccontati solo superficialmente e ricoprono ruoli ben definiti e poco piacevoli, in particolare le uniche tre donne di cui si parla incarnano stereotipi in cui difficilmente la lettrice si potrà ritrovare (la pettegola, la fedifraga e la maliziosa). Su di esse il protagonista, apparentemente poco aduso al corteggiamento, ha un magnetismo incomparabile che le induce a comportarsi in modo estremamente passionale o, comunque, malizioso, senza che lui faccia assolutamente nulla per incoraggiarle.

In India, ma anche nel resto del mondo, le donne subiscono violenza per mano degli uomini, e lui aveva urlato perché stava subendo violenza da una donna italiana.

Il linguaggio, specialmente all'inizio, è aulico, denso e significativo, dà bene la sensazione dell'atmosfera autunnale ma rallenta la scorrevolezza della lettura, che risulta piuttosto pesante, seppur interessante. Talvolta, però, il gergo diviene colloquiale lasciando spazio a modi dire e anche a costruzioni sintattiche che solitamente non si trovano in uno scritto (ad esempio: avrebbe "fatto" difficoltà, anziché avrebbe avuto difficoltà). Lo stile si snellisce con l'avanzare della storia e con l'avvento della "primavera" sull'atmosfera generale. Talvolta vi sono scene, specialmente quelle che descrivono le donne, che vengono descritte con scelte lessicali che colpiscono per la loro estraneità all'atmosfera generale, in genere elegante e raffinata.

Angelina si era divertita un mondo a tenerlo sulla corda per un po', anche perché non le riusciva mai di vedere il suo amico macho sbavare dietro di lei.

Sono presenti alcuni errori grammaticali e qualche refuso, niente che infici la lettura ma la cura non può essere considerata perfetta.

In conclusione, Giardino d'autunno è un romanzo che insegna dal punto di vista nozionistico/culturale e che nasce evidentemente con un intento più che apprezzabile: parlare in positivo della figura femminile e della sua libertà di scelta ed azione. Questo, però, è mostrato in un modo estremo che ho trovato soggettivamente poco condivisibile e oggettivamente poco coerente con quello che succede nel finale. 

È un libro che, dunque, può piacere o meno. Sicuramente è perfetto e lo consiglio per questo periodo autunnale a chi ama leggere titoli legati alla stagione e che, visto il significato malinconico e tendenzialmente negativo che si dà a questo periodo, desidera contrastarlo, scoprendo come farlo diventare una primavera, anche se solamente nei vostri pensieri. Non so, però, se l'intento "femminista" dell'autore possa essere considerato riuscito e, per questo aspetto, non lo consiglio.

CITAZIONI

Sebbene fossero passati da poche settimane, erano così lontani i bei tempi dell'estate appena trascorsa, con i suoi colori, la sua vitalità, il suo intenso calore.

Proprio di fronte ai suoi occhi la multicolore copertina del volume sull'India sembrava farsi beffe di lui e del mondo. Sicuramente si esaltavano i monumenti, le tradizioni, la cultura, i paesaggi, la bellezza delle donne e chissà quanto altro ancora, dimenticando di descrivere una cosa essenziale dell'India: la reale condizione della donna.

Guardò per un attimo il cielo, pieno di nuvoloni grigi e lividi, proiezione disumana di uno stato d'animo così affranto.

Aveva scoperto che ogni pianta e ogni fiore ha uno o più significati e che questi erano cambiati nel corso delle varie epoche storiche.

Le donne indiane sono le più belle del mondo, pensò Amish. Eppure provò ribrezzo per quella foto, che metteva in bella mostra le formosità e le sinuosità di quella donna, riducendola ad un oggetto da desiderare e possedere. Chissà quanti porci uomini occidentali si recavano nei paesi dell'Asia e in India per approfittarsi di belle donne locali, dispensando per questo gli spiccioli del loro vile denaro.

Quel giardino d'autunno sembrava andare controcorrente, voleva affermare la vita, trasformare il buio dell'autunno nella luce della primavera, fermando il tempo e rimandando indietro le lancette dell'orologio, pur con la coscienza del tempo passato.

Con uno sforzo su se stesso recuperò il suo aplomb, ma era evidente che quella piccola e breve esperienza stava lasciando degli strascichi nel suo animo che faticava a rimuovere dalla testa e dall'anima.

L'amore è un'opportunità che non ci si può lasciare sfuggire perché legati e asserviti ai legami familiari. È un treno che passa una volta e una volta perso si rimpiange amaramente.

– L'amore vero non è mai geloso. La gelosia è un'aberrazione, una distorsione, un capriccio inutile e deturpato. Chi ama davvero dona tutto in se stesso e vive di quei momenti insieme. Il resto non conta.

QUARTA DI COPERTINA

Ad Amish, un giovane indiano che vive in Italia in cerca di fortuna per mantenere la sua famiglia d’origine, viene prospettata l’opportunità di un lavoro molto particolare: essere l’uomo di compagnia di Zaira, una donna di novantadue anni ma nel pieno delle proprie facoltà mentali, ancora fisicamente in salute, raffinata e acculturata. La grande sensibilità della donna si esprime attraverso la cura di un meraviglioso giardino che rappresenta sé e la sua storia, i suoi amanti e le passioni di un tempo. Zaira e il suo giardino nascondono segreti capaci di far crollare le radicate convinzioni maschiliste di Amish, mostrandogli una visione moderna e più “umana” della donna.

PRO / INDIFFERENTE / CONTRO
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