TRAMA IN BREVE

Leonie e Michael hanno due figli: Jojo e Michaela. Sono principalmente i nonni materni, Pop e Mam, ad occuparsi di loro ma, ora che Michael uscirà da Parchman, tutto cambierà. Attraverso i loro punti di vista impariamo a conoscerli e a comprenderli e, prima nei panni dell'uno e poi in quello dell'altro, scopriamo come la sofferenza possa colpire forte ed in modi completamente diversi. Jesmyn Ward ci ricorda che non esistono buoni e cattivi, ma solamente esseri umani.

INCIPIT

JOJO

Io lo so cos'è la morte, almeno credo. È qualcosa che potrei guardare in faccia: almeno credo. Quando Pop mi dice che gli serve il mio aiuto e vedo quel suo coltello nero infilato nella cintura dei pantaloni, lo seguo fuori di casa, e cerco di tenere la schiena dritta, le spalle aperte come un attaccapanni: è così che cammina Pop. Faccio finta sia tutto normale, quasi noioso, così Pop penserà che sono pronto a fare quello che bisogna fare, separare le budella dai muscoli, gli organi dalle cavità. Pop deve sapere che posso coprirmi di sangue. Oggi è il mio compleanno.

RECENSIONE

«Siamo così tanti» dice. «A sbagliare chiave. A stonare. Ad allontanarci. Dal canto».

Esce oggi Canta, spirito, canta è il secondo volume della Trilogia di Bois Sauvage di Jesmyn Ward. NN Editore sta portando qui in Italia per noi, con la traduzione di Monica Pareschi, l'intera serie.
Salvare le ossa è uscito l'anno scorso e, grazie a loro, avremo presto anche il terzo volume, oltre che un'autobiografia dell'autrice.

Pur trattandosi di una trilogia, questa serie può essere letta in qualsiasi modo ed ordine. A fare da filo conduttore tra i volumi, infatti, è solamente l'ambientazione, Bois Sauvage, mentre trama, personaggi e persino genere e struttura del romanzo, cambiano completamente.
Bois Sauvage in Canta, spirito, canta è rappresentata, più che dal punto di vista estetico e strutturale, da quello dell'atmosfera provata dai suoi abitanti. La consapevolezza di cosa significa vivere in quel luogo, sia nelle sue accezioni positive che in quelle negative, svolge un ruolo importante, anche se non evidente come in Salvare le ossa, nelle scelte di vita di ogni personaggio. 

Nessuno a Bois Sauvage tiene gli animali fuori, nei campi o davanti casa.

Un altro aspetto che non cambia affatto è lo stile di Jesmyn Ward. L'autrice riesce a rappresentare con le proprie parole ogni stato d'animo dei tre diversi punti di vista (che non vi anticipo perché riservano delle sorprese!). Non solo comprendiamo il loro carattere, ciò che pensano, e le loro priorità: riusciamo a sentire ogni sfumatura emozionale da loro provata e sentiamo tutto sulla nostra pelle. L'atmosfera, proprio per questo, è fortissima e impossibile da non percepire. Questa, che è una grande capacità della scrittrice, può rivoltarvisi anche contro perché spesso nelle sue storie ciò che veniamo chiamati a provare è straziante, doloroso, difficile da accettare. 

Così come il finale che percepiamo l'unico possibile e coerente con la narrazione, ma la sua inevitabilità non riesce a lenire la nostra sofferenza.

Mentre il primo volume racconta di qualcosa di più tangibile e concreto, aspetto che si può evincere anche dal titolo decisamente più prosaico, in questo secondo volume troviamo una storia più legata al soprannaturale (mai pauroso) e all'esoterico.  Questa trama, dunque, racconta sia della vita reale ed evidente della famiglia protagonista del racconto, sia delle loro capacità interiori, nascoste persino agli altri.

I personaggi raccontati, sia direttamente che indirettamente, da Jesmyn Ward ricoprono fasce d'età e personalità fortemente diverse tra di loro. Sebbene l'autrice ci mostri le loro fragilità e i loro grandi e, talvolta pericolosi, difetti, ci ritroviamo a comprendere e a capire ognuno di loro, non parteggiando per nessuno ed augurandoci che tutto possa finire al meglio per chiunque.
All'inizio di ogni capitolo troverete il nome del personaggio che fungerà da punto di vista ma, ben presto, vi accorgerete di come sia semplice comprenderlo anche senza questo aiuto perché, anche dalla scrittura e dalla scelta lessicale, vi sarà chiaro come ogni frase rappresenti esattamente l'anima di quel personaggio e il suo stato d'animo e come sia totalmente impossibile attribuirla ad un altro. Non abbiamo bisogno che loro ci spieghino cosa provano: lo si evince da ogni parola, pausa, dialogo e questo si evince sin dall'incipit, in cui troviamo un Jojo confuso e speranzoso, che desidera fare bene ed essere un uomo agli occhi di Pop.

In conclusione, Canta, spirito canta, presenta le medesime grandi qualità che Jesmyn Ward ha già dimostrato con il primo volume della trilogia: uno stile emozionale che avvolge e trascina il lettore, senza fargli mai dubitare della veridicità di ciò che viene raccontato. Se cercate un romanzo che, oltre a convincervi come cura e stile, riesca anche a catturare i vostri pensieri e a renderli, durante la lettura, completamente estranei e lontani da voi, allora questa Trilogia fa per voi.

È un libro che parla di povertà, famiglia, razzismo, di amore e del legame incredibile, e spesso conflittuale, che si può instaurare tra due persone che, volenti o nolenti, dipendono l'una dall'altra.

Lo consiglio sia se letto singolarmente che all'interno della serie. È un romanzo di pancia, che vi colpirà e non vi permetterà di dimenticarvi di lui e dei suoi personaggi, così come fa il primo volume della serie, Salvare le ossa.

CITAZIONI

È freddo. La primavera è testarda quest'anno: la maggior parte dei giorni non lascia spazio al caldo. Il gelo ristagna come acqua in una vasca otturata.

Ma era impossibile non sentire gli animali, perché quando li guardavo immediatamente li capivo, ed era come guardare una frase e capire le parole.

Quando racconta, la sua voce è come una mano tesa che mi accarezza la schiena, e posso schivare la paura di non riuscire mai a stare a testa alta come lui, a essere sicuro di me come lo è Pop di se stesso. Allora rimango lì a sudare, incollato lì alla sedia della cucina, che adesso è così calda per la capra che bolle, così calda che le finestre sono appannate, e il mondo intero sta tutto in questa stanza dove siamo io e Pop.

Quel mezzo sorriso alludeva ai segreti della sua vita, quelle cose che aveva imparato e detto e visto e vissuto, i santi e gli spiriti con cui parlava quando ero troppo piccola per capire le sue preghiere.

Vorrei tanto sentire ancora quello sfrigolio di prima, ma sono completamente in down, mi è rimasto solo un senso di nullità. Sono cava, inaridita. Abbandonata.

Crescere qui in mezzo alla campagna mi ha insegnato un po' di cose. Mi ha insegnato che dopo la prima gloriosa vampata di vita, il tempo erode tutto: arrugginisce le macchine, porta a maturità gli animali finché non perdono il pelo e le penne, avvizzisce le piante.

Non c'era più bisogno di fare le cose di nascosto, i miei erano avviluppati nel loro dolore. Catturati dal ragno, accecati dalla sua tela.

Aveva visto oltre la mia pelle color caffè senza un goccio di latte, gli occhi neri, le labbra scure come prugne, e aveva visto me. Aveva visto la ferita aperta che ero, ed era venuto a medicarmi.

QUARTA DI COPERTINA

Jojo ha tredici anni, e cerca di capire cosa vuol dire diventare un uomo. Vive con la madre Leonie, la sorellina Kayla e il nonno Pop, che si prende cura di loro e della nonna Mam, in fin di vita. Leonie è una presenza incostante nella vita della sua famiglia. È una donna in perenne conflitto con gli altri e con se stessa, vorrebbe essere una madre migliore ma non riesce a mettere i figli al di sopra dei suoi bisogni. Quando Michael, il padre di Jojo e Kayla, esce di prigione, Leonie parte con i figli per andarlo a prendere. E così Jojo deve staccarsi dai nonni, dalla loro presenza sicura e dai loro racconti, che parlano di una natura animata di spiriti e di un passato di sangue. E mentre Mam si spegne, gli spiriti attendono, aggrappati alla promessa di una pace che solo la famiglia riunita può dare.Dopo Salvare le ossa, Jesmyn Ward torna nel suo Mississippi, una terra in cui il legame con le origini, i vincoli di sangue e la natura sono fatti di amore e violenza, colpa e speranza, umanità e riscatto. Scritto in una lingua aspra e poetica, Canta, spirito, canta guarda nelle profondità dell’animo umano come dal ciglio di uno strapiombo si guarda l’infinita distesa del mare, che lascia sgomenti, inebriati e commossi.

PRO / INDIFFERENTE / CONTRO
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