TRAMA IN BREVE

Undici racconti, uno più cinico dell'altro, scritti da Maugham tra le due Guerre Mondiali. I personaggi da lui descritti, soprattutto donne, vi ricorderanno sicuramente qualcuno che conoscete e il cui atteggiamento, sotto sotto, ha fatto sogghignare un po' anche voi.

INCIPIT

Louise

Non riuscivo proprio a capire perché Louise si ostinasse a volermi frequentare. Le ero antipatico e sapevo per certo che alle mie spalle, in quel suo modo così delicato, non perdeva occasione di dire qualcosa di spiacevole sul mio conto.

La promessa

Mia moglie è una donna poco puntuale, quindi un giorno che avevamo un appuntamento al Claridge per pranzo non fui sorpreso di non trovarla, sebbene fossi già in ritardo di dieci minuti.

La pelle del leone

Molti rimasero sorpresi nel leggere  che il capitano Forestier aveva perso la vita in un incendio boschivo mentre tentava di salvare la cagnetta della moglie, rimasta accidentalmente chiusa in casa. Alcuni dissero che da lui non si sarebbero mai aspettati un simile gesto; altri invece che se lo sarebbero aspettati eccome, ma fra questi c'era chi lo intendeva in un modo e chi un altro.

Apparenza e realtà

Non posso garantire la veridicità di questa storia, ma a raccontarmela fu un professore di letteratura francese di un'università inglese; persona di considerevole levatura che, voglio credere, difficilmente mi avrebbe riferito qualcosa di men che veritiero.

Jane

Ricordo perfettamente il mio primo incontro con Jane Fowler, e la dovizia di dettagli che ne conservo mi induce a fidarmi della mia memoria – che altrimenti potrebbe avermi giocato uno stranissimo tiro.

La coppia felice

Non sono sicuro che Landon mi fosse simpatico. Eravamo soci dello stesso club e ci capitava spesso di pranzare insieme. Faceva il giudice all'Old Bailey, e grazie a lui potevo avere i posti migliori quando desideravo seguire un processo particolarmente interessante.

Un filo di perle

«Che fortuna, mi hanno messo vicino a te!» esclamò Laura quando ci spostammo in sala da pranzo.
«La fortuna è tutta mia» risposi educatamente.
«Vedremo... Aspettavo l'occasione per parlarti. C'è una storia che ti devo raccontare».
Ecco, ci mancava.

Prima della festa

Mrs Skinner amava arrivare puntuale. Era già vestita, di seta nera come si addiceva alla sua età e al lutto che portava per il genero, e si stava mettendo la toque. Era un po' esitante, poiché le piume di egretta che l'adornavano rischiavano di attirare le rimostranze di qualche amica che avrebbe incontrato alla festa.

Il sogno

Nell'agosto del 1917 i miei incarichi mi portarono a viaggiare da New York a Pietrogrado, e per ragioni di sicurezza mi fu consigliato di andarci via Vladivostok.

La virtù

Non c'è niente di meglio di un buon Havana. Quando ero giovane e squattrinato e il sigaro lo fumavo solo se me lo offrivano, decisi che se mai me lo fossi potuto permettere ne avrei fumato uno dopo pranzo ogni santo giorno.

Le tre donne grasse di Antibes

Una si chiamava Mrs Richman ed era vedova. La seconda si chiamava Mrs Sutcliffe ed era americana, due volte divorziata. La terza si chiamava Miss Hickson ed era zitella. Tutte e tre benestanti, avevano superato con disinvoltura la quarantina.

RECENSIONE

Storie ciniche di W. Somerset Maugham è una raccolta di racconti di Adelphi, che contiene undici racconti scritti dall'autore nel periodo tra le due Guerre Mondiali.

Come si può dedurre dal titolo, filo conduttore di queste storie è il cinismo, rappresentato in tutti i racconti in modo differente. In certi casi questo aspetto è palese e dichiarato apertamente anche nei dialoghi, in altri è ravvisabile solamente leggendo tra le righe. È presente in ogni storia ma, effettivamente, di rado è spinto all'estremo.

Resta il fatto che la maggior parte di ciò che viene dichiarato non è considerabile, ai giorni d'oggi, politically correct. Soprattutto nei confronti delle donne (oggetti cardine dell'ironia e del cinismo di narratore, storie e personaggi) l'autore non si risparmia.

Per quanto l'impronta sia evidentemente più calcata verso la popolazione femminile e lo stereotipo, ritengo che in realtà Maugham sia riuscito a rappresentare egregiamente alcune verità, che di certo non rappresentano il quadro complessivo del genere, ma che mostrano ciò che spesso potremmo tacere proprio per paura della generalizzazione. Gli uomini sono comunque presenti e a loro volta oggetti del cinismo, anche se in misura minore.

La maggior parte dei racconti vede l'autore come parte integrante della trama. Lui ci racconta, infatti, delle occasioni in cui quelle storie gli sono state raccontate o di quando lui stesso le ha viste svolgersi. Che il suo ruolo attivo in alcune vicende sia vero o meno , questo aspetto dona veridicità alla trame che, già da sole, appaiono molto verosimili e credibili. Mi vengono in mente solamente due casi in cui questa affermazione mi potrebbe essere contestata, ma solo perché si parla di argomenti maggiormente delicati e difficili da immaginare in una vita "normale". Come si dice sempre; spesso la realtà supera l'immaginazione e, effettivamente, in queste storie non troverete nulla che non potreste leggere anche in un giornale.

Le trame spaziano molto e vanno dall'omicidio, alla lotta per il dimagrimento, a disparati rapporti amorosi. Tutte hanno come perno personaggi che vengono ben definiti e caratterizzati e le cui introspezioni e descrizioni fanno da colonna portante ad ogni storia.
Per lo stesso motivo, una volta inquadrato il soggetto principale di ogni racconto (spesso ravvisabile sin dagli incipit o dal titolo), può essere facile (ma non sempre) indovinare cosa accadrà. Questo non vi impedirà affatto di apprezzare i finali, però, che arriveranno puntuali a ricordarvi il titolo della raccolta e a mostrarvi la sua coerenza.

Lo stile è incredibilmente fluente, al di là delle ambientazioni e di alcuni termini utilizzati, ormai desueti, è difficile comprendere che si tratti di un classico dalla modalità di narrazione. Molta importanza hanno i dialoghi e le parole utilizzate dai diversi personaggi che, senza l'utilizzo di aggettivi o avverbi, rendono egregiamente ogni carattere.

Per lo stesso motivo il ritmo è veloce. Io ho letto un racconto al giorno perché con le raccolte prediligo agire in questo modo, ma è possibile leggerlo anche tutto d'un fiato. Non ci si stanca facilmente perché lo humour e le situazioni variegate (e spesso anche molto attuali nelle loro fondamenta) intrattengono ogni tipo di lettore.

Anche l'ambientazione di ogni storia varia: quella temporale è specificata solamente quando è necessario, quella geografica è sempre esplicitata e, a volte, risulta anche importante per lo svolgimento del racconto. Anche le descrizioni, sia dei luoghi che dei vestiti scelti per determinate occasioni, sono funzionali alla storia e al rendere al meglio la caratterizzazione dei personaggi. In Maugham l'abito fa il monaco e l'autore ci tiene ad evidenziarlo.

All'inizio del volume troverete un breve elenco dei titoli dei racconti in lingua originale, l'inglese, ma poche altre informazioni. Avrei preferito conoscere meglio come e quando essi sono stati pubblicati per la prima volta (infatti la data che ho specificato in "prima edizione" questa volta non è precisa) per poter comprendere meglio la loro natura. Al di là di questo, che ricerco io ma che può essere del tutto inutile per altri lettori, la struttura è ben chiara. Bellissima la copertina e la grafica, Adelphi in questo non sbaglia mai. Anche la cura del testo e della quella della traduzione sono ottime.

In conclusione, un libro che esprime una mentalità forse ormai superata e, spero, poco condivisibile che riesce, al contempo, a mostrare una grande capacità dello scrittore nel conoscere e descrivere l'animo umano. Maugham è bravo come scrittore e mi ha convinta a comprare alcuni suoi romanzi per scoprire altre sue qualità e/o riconfermare queste.

Non so se queste storie sono adatte a tutti perché vanno apprezzate più per la loro qualità che per il loro contenuto che, giudicato da un punto di vista moralistico, potrebbe anche far arrabbiare alcuni lettori. Io l'ho presa come un'opera letteraria e non come riprova delle idee dell'autore e, come tale, l'ho apprezzata tantissimo. Per questo motivo mi sento di consigliarvi questa raccolta e, presto, leggerò altro di suo.

CITAZIONI

Louise

«Non ti sei mai accorta che sei sempre in forze per fare quel che ti garba, mentre il tuo debole cuore ti impedisce di fare le cose che trovi noiose?».

La promessa

«Sei uno scrittore, la natura umana devi pur conoscerla un po' meglio di così».

La pelle del leone

«Alle donne non dico mai niente che non sappiano già, credimi. Mi sarei trovato in pasticci ancora peggiori, se non mi fossi attenuto a questa semplice regola».

Apparenza e realtà

«Se ti sposi, allora insisto che lasci il tuo lavoro. Il posto per le mogli è la casa, e l'idea che una donna sposata rubi il pane di bocca a un uomo va contro i miei principi».

Jane

Ebbi modo di ammirare con quanto valore l'educazione e l'uso di mondo sappiano battersi contro i naturali istinti femminili. Infatti l'incredulità, e in seguito la costernazione, che per un attimo ella non poté celare scomparvero in fretta e sul volto le si dipinse un'espressione di caloroso benvenuto.

La coppia felice

«E adesso sputi il rospo» gli dissi.
«Caro amico, ritiene proprio necessario ricorrere a certe espressioni americaneggianti? Forse l'inglese non le basta?»

Un filo di perle

«Mi sembra una storia un po' noiosa» commentai io.
«Sì, ma almeno è edificante».

Prima della festa

«Ci si fa l'abitudine, sapete» disse loro quest'ultima in tono pacato. «All'inizio non riuscivo a togliermelo dalla testa, ma ora me ne dimentico anche per due o tre giorni di seguito. Non c'è niente da temere».

Il sogno

Dopo pochi minuti dovetti andare a prendere il treno; mi congedai e non lo rividi mai più. Ma non sono mai riuscito a capire se fosse serio oppure no.

La virtù

«Io preferisco una donna leggera a un'egoista, e una donna licenziosa a una cretina».

Le tre donne grasse di Antibes

«E invece no! Il fatto è che niente mi fa ingrassare. Ho sempre mangiato tutto quel che ho voluto senza mai prendere un chilo».
Il silenzio glaciale che seguì questa affermazione fu rotto solo dall'arrivo del maggiordomo.

QUARTA DI COPERTINA

"La virtù, nelle Storie ciniche come in tutta l'opera di Maugham, annega nel cinismo; impedisce ogni commozione (ai protagonisti delle vicende, a chi legge); va a sbattere con quella che non è più una regola di lavoro, bensì sembra essere la regola aurea della vita: vale a dire saper essere sufficientemente cinici da poter fare solo ed esclusivamente ciò che vogliamo. Vediamo, così, donnette diaboliche, finte malate di cuore che, con la scusa della propria fragilità, tarpano la libertà altrui; donne lussuriose e bellissime che passano da un amante all'altro; donnone orripilanti di mezza età che si acchiappano ragazzi di ventisette anni più giovani e poi li mollano, innamorati (da non crederci: innamorati), per flebili ammiragli ... tre sublimi ciccione a Cap d'Antibes, torturate dalle diete e da una feroce amica che (giustamente) divora davanti a loro chili di panna e ogni ben di Dio. Insomma: ce n'è per chiunque. Come sono divertenti i racconti di Somerset Maugham! Come si leggono volentieri - e non solo i racconti, anche i romanzi, beninteso! Si girano le pagine, una dopo l'altra, velocemente, senza mai provare un minimo di fatica. E si ammira l'intelligenza, la sottigliezza, la precisione. Sì, è proprio bravissimo Somerset Maugham". (Giorgio Montefoschi)

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