TRAMA IN BREVE

In Donna per caso Jonathan Coe ci mostra la vita di Maria, una giovane ragazza appena ammessa a Oxford e con l'intera vita davanti a sé.
Insieme all'autore la vediamo crescere ed affrontare la propria vita.

INCIPIT

Prendete una persona. Una persona qualsiasi.
Sulla soglia della finalità (perché la persona in questione è una lei), Maria si ritrova nell'ufficio Di Mrs Leadbetter: Mrs Leadbetter. la preside, rivolse a Maria uno sguardo radioso e le indicò con un cenno la poltrona. Fuori era buio.

RECENSIONE

"E se io morissi prima di allora?"
Qui dovete immaginare una breve pausa di silenzio.

Donna per caso è il primo libro pubblicato di Jonathan Coe.

Di questo autore sto, mese per mese, leggendo tutto ciò che ha scritto e, ogni volta che leggo una nuova opera, rimango stupita da qualcosa.

Questa volta a stupirmi è stato lo stile dello scrittore. Che Coe scrivesse bene mi era noto già da tempo, ma mai avrei potuto immaginare di ritrovare in questa breve opera d'esordio una consapevolezza tale. Questo libro è, certamente, da leggere come un esercizio di stile perfettamente riuscito. Durante tutta la storia (in modo crescente ed evidente) Coe utilizza la metanarrazione, non solo facendoci sentire la sua presenza ma, via via, commentando sia ciò che accade che le le sue stesse scelte letterarie, che la struttura del libro. 
Il narratore è onnisciente e sa anche cosa accadrà nel futuro della giovane protagonista e non si fa remore a decidere cosa raccontare e come, spiegandoci anche il perché. La narrazione rispetta l'ordine cronologico degli accadimenti ma, talvolta, presenta piccole anticipazioni del futuro.
Per tutta la narrazione abbiamo l'impressione che l'autore ci stia mostrando le scene da lui raccontate, e ci riesce con una vividezza incredibile, dovuta ai dettagli e dalla scelta accurata delle parole. Questo si riesce a percepire sin dall'incipit.
Questo è sicuramente il vero motivo per cui il libro andrebbe letto, sia per crescere come lettori che, in caso lo foste, come scrittori.

Vi dispiace se torno al tempo passato? Trovo davvero stancante la narrazione al presente.

La trama parla di un argomento apparentemente banale: la vita di una donna, Maria. Questa giovane, che vediamo crescere sotto i nostri occhi, è una ragazza qualunque che vive una vita comune e semplice. La difficoltà della prova sta nel non annoiare il lettore davanti ad una storia che, evidentemente, se scritta e raccontata in modo diverso, avrebbe potuto lasciare totalmente indifferenti. 

"Hai idea, Maria, di che periodo interessante della tua vita si sta avvicinando? Libera dal mondo recluso della scuola, ti getterai a capofitto nella vertiginosa trottola della vita vera, in compagnia di giovani allegri e pieni di brio che stanno per realizzare i loro sogni."

In un libro così breve e così piacevole, si arriva al finale troppo in fretta. La storia di una vita qualunque è difficile da chiudere davvero, almeno che non si voglia scivolare la conclusione più ovvia, che tutti noi potremmo immaginare. Probabilmente la sensazione di vuoto lasciata da questa chiusura, non banale ma nemmeno sufficientemente completa per non far sentire il distacco dall'opera, è dovuta proprio alla grande qualità della narrazione, come si dice: talvolta non si desidera davvero terminare il libro e quando finisce non si può che esserne amareggiati.

L'ambientazione è l'unico elemento che, se paragonato agli altri libri che ho letto di questo autore, ottiene meno spazio ed importanza nella narrazione. La necessità di inserire un contesto socio-politico qui non c'era assolutamente e non l'ho trovata affatto una mancanza, però ho voluto rimarcarla per far sapere ai lettori che hanno letto altro dell'autore che, qui, non la troveranno.
Le descrizioni di Coe, specialmente degli agenti atmosferici e dei paesaggi, sono sempre incredibilmente vivide. I luoghi in cui si svolgono le vicende vengono descritti, ma non sono fondamentali per la vicenda, l'impressione che lo scrittore ci dà è che non importa dove accade ciò che ci racconta, è vero e plausibile per una qualunque persona del mondo.
Le tempistiche sono sempre specificate ma, anche qui, a parte a denotare lo studio attento delle vicissitudini, non sono importanti ai fini della comprensione della storia. L'importante, più che altro, è l'avvertire il tempo che passa inesorabilmente. 

Era una sera d'inverno come tutte le altre. Dal piano di sotto udiva il rumore della televisione, da fuori sentiva i rami spogli della spalliera di rose che picchiettavano gentilmente al vetro della sua finestra. Di tanto in tanto scostava la tenda e guardava fuori, osservando i fari delle automobili di passaggio e la strada che di lì a poco si sarebbe ghiacciata, e le stelle o, se si presentavano in cielo, le nuvole.

Il ritmo di lettura è piuttosto veloce. L'ironia, lo stile snello (ma curato ed attento e con parole anche ricercate) e la piacevolezza generale della lettura (anche quando si parla di eventi fortemente negativi) aiuta a leggerlo senza nemmeno accorgersene. Non è improbabile terminarlo in un'unica lettura e, forse, è anche il modo migliore per apprezzare tutte le sfumature e anticipazioni che l'autore ci lascia, oltre che tutti i collegamenti che si possono fare per recepire il messaggio finale.

Quest'ultimo, così come l'intento di scrittura del libro (oltre a dimostrare una capacità stilistica unica) non è così facile da evincere ma, nel gruppo di lettura, ne abbiamo parlato e abbiamo concordato su alcuni aspetti. 
Sin dal titolo viene menzionato il Caso che, effettivamente, sarà padrone della vita della giovane protagonista. Maria è una donna che si lascia trascinare dagli eventi e che rimarrà in balia di ciò che il destino le ha riservato. Se Coe volesse dirci che ciò è ineluttabile o che bisogni, invece, lottare e crearsi il proprio, però, è una decisione che viene lasciata al lettore.

L'introspezione dei personaggi è diversa da quella canonica. Prima di tutto è Maria ad essere la protagonista indiscussa della storia ed è, effettivamente, solo lei che possiamo sentire di conoscere realmente. Ma su tutti loro, compresa Maria, è l'ironia imperante a fare la differenza e a portarci a conoscere solo ciò che, effettivamente, è utile ai fini della trama. D'altro canto, però, sentiamo che questa scelta fosse l'unica possibile ai fini della coerenza della storia.

"Sei una ragazza quieta, Maria. Hai una predisposizione allo studio e al silenzio che definirei ammirevole in una ragazza tanto giovane. Tu incanali i tuoi bollenti spiriti giovanili nei tranquilli torrenti dell'intelletto, nella contemplazione passiva delle grandi opere dell'arte e della letteratura. Sei placida, imperturbabile."

L'atmosfera sentita è spesso leggera e divertente, grazie all'ironia e all'apparente distacco del narratore nei riguardi della vicenda, anche se non si rimane del tutto indifferenti davanti agli eventi negativi raccontatici.

Ottima la cura e la traduzione del testo, fatta da Stefano Massaron per Feltrinelli.

In conclusione, ho trovato Donna per caso una perla rara che dimostra egregiamente delle qualità dell'autore che, paradossalmente, in altri suoi scritti rischiano di essere oscurate (seppure siano comunque visibili) dall'enorme quantità di altri talenti che Coe ha, ma che qui limita volutamente. Non è inferiore né superiore ad altre opere e lo consiglio a tutti, anche a chi si trova al primo approccio con questo scrittore. Io sento di aver conosciuto meglio Coe con questo romanzo e credo che se rileggessi ora alcuni suoi libri che ho già letto, li capirei ancora di più.

CITAZIONI

Quel consiglio punse Ronny su quello che noi del mestiere chiamiamo il "vivo". Comunque, Ronny ignorò il commento. Come sempre.

Ma, per Maria, Ronny sopportava volentieri questo e altro. E così abbiamo fatto la conoscenza con questi due clown.

Era una poesia particolare, che avrebbe meritato di essere conservata. Mi piacerebbe potervela regalare per intero, ma sfortunatamente andò perduta – assieme a tanti altri ricordi di quel periodo della vita di Maria – nell'incendio che nel 1982 distrusse per metà la casa dei suoi genitori. (È toccante pensare che di quell'evento, che non si sarebbe verificato che da lì a dodici anni, Maria abbia attualmente ben poco sentore.)

Non era semplicemente il fatto che ci si aspettava che lei fosse compiaciuta e soddisfatta di sé per aver passato l'esame di ammissione: non ci avrebbe nemmeno provato se non avesse pensato che passarlo le avrebbe fatto piacere. Piuttosto, il suo disagio aveva qualcosa a che fare con il modo particolare in cui sembrava richiesto che lei manifestasse il proprio piacere, anche se era più che capace di provarlo, seppure a modo suo.

Tutti noi abbiamo i nostri ricordi, li coltiviamo e diamo loro la forma più consona alle nostre esigenze. Facciamo alcune cose semplicemente perché, un giorno – magari anche il giorno dopo – ci piacerà ricordare di averle fatte. Ma è curioso, non trovate?

I segreti che Maria aveva confidato a Sefton erano molti, perché Maria sapeva che per lui non significavano nulla, ed erano molti i piccoli annunci e le piccole notizie che Maria aveva provato prima con il gatto allo scopo di ricavare forza dalla stupefacente nonchalance co cui lui li avrebbe ascoltati e ignorati. Ogni famiglia dovrebbe tenere un gatto a tale scopo.

A questo punto dovete immaginare una breve scena di giubilo familiare che non mi prendo la briga di descrivere.

Se i ricordi di Maria erano di una Oxford immersa in un bagno di sole, possiamo tranquillamente rispettarli, con l'unica eccezione, forse, di alcune parti del Terzo capitolo, dove l'umore generale sarà decisamente più autunnale.

QUARTA DI COPERTINA

Per Maria non c'è nulla di certo. La sua vita è una sequenza di episodi accidentali. L'amicizia di chi la circonda non la smuove, e non la smuovono neppure le reiterate offerte di matrimonio da parte di Ronny, innamorato devoto. Le piace vivere dentro i confini che certamente sente come il suo mondo ma che altrettanto sicuramente sa non essere prodotto di una "sua" precisa volontà. Si laurea, si sposa, ha un figlio e continua a non capire come di quegli eventi si possa dire "la mia vita". Esiste un grimaldello capace di far saltare l'apparente freddezza esistenziale di Maria? O tutto è destinato a finire com'è cominciato, vale a dire "per caso"? "Donna per caso" è il primo romanzo di Jonathan Coe.

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