Will Shakespeare, la tua volontà

Di Cinzia Pagliara

Haiku

89 pagine

7,5/10

Consigliato: Sì

Italiano

Saggio

Inglese

TRAMA IN BREVE

In Will Shakespeare, la tua volontà l'autrice Cinzia Pagliara ci racconta della sia vita scandita dalle frasi e dai testi del grande autore. 
Nella seconda parte dell'opera Tradurrà, con testo originale a fronte, un sonetto inedito e forse scritto dal grande drammaturgo.

INCIPIT

Io da piccola avevo paura. Paura del buio.
Una paura concreta che aveva mani che afferravano la gola e occhi ipnotici che mi catturavano la mente e la annebbiavano. Insomma, paura. E allora inventavo parole.

RECENSIONE

Questa è la storia di una donna che ha amato Shakespeare.

Nella recensione di oggi vi parlerò di un testo molto particolare: Will Shakespeare, la tua volontà di Cinzia Pagliara edito da Haiku.

Si tratta di un volume composto da due testi differenti: nella prima parte troviamo un saggio dell'autrice su William Shakespeare in cui la donna ci parla della grande influenza che gli scritti di questo autore hanno avuto nella sua vita e, nella seconda parte troviamo il sonetto Shall I Die, un testo scritto forse dal celebre drammaturgo inglese ma ancora non ufficializzato tra le sue opere.

Tutto ciò che troverete scritto in questo volume sarà disponibile sia in inglese che in italiano e ciò permetterà la fruibilità di questo testo anche ai lettori non italiani o agli italiani che desiderano leggero nella lingua madre dell'autore. 

Lo scritto di Cinzia Pagliara evidenzia uno stile molto personale e sentito, che non ha paura di osare. Si tratta di prosa ma è difficile non leggerla come se fosse a sua volta un sonetto o una poesia perché la sua forma colpisce immediatamente l'attenzione del lettore.
Oltre che alla sua musicalità (letto a voce alta rende ancora di più) è fondamentale il significato, intrinseco ed estrinseco, di ogni parola usata. Sin dal titolo possiamo comprendere come tutto il testo sia basato proprio sul gioco di parole: Will che oltre il nome dell'autore diventa sinonimo di volontà.

Io non mi rendevo conto che William, Will, era già con me. Che c'era sempre stato.

Il contenuto non osa in misura minore. Dal testo traspare la grande passione di Pagliara verso i testi di Shakespeare che, come lei stessa dichiara, hanno scandito ogni fase della sua vita. Quest'opera è una commistione tra citazioni dell'autore e frammenti della vita dell'autrice che vengono intrecciati in un testo che si fa capire e sentire ma che non desidera approfondire alcun concetto. Non è una lezione sulle opere di William Shakespeare e non va comprato per questo motivo.

Si tratta certamente di un testo che colpisce sia per la sua utilità, perché Pagliara ci parla dell'autore come se fosse un amico e riesce a trasmetterci la voglia di approfondire i suoi testi, sia per la sua emotività, perché l'autrice non si nasconde e ci svela aspetti anche molto profondi ed importanti della sua esistenza.

Mi ama di un amore infinito. Infinito quasi quanto il mio. Quando il dolore dentro è troppo forte, conficco le unghie nel palmo delle mani, perché il dolore fisico confonda un po' l'altro. Non funziona benissimo, e non funziona sempre. Ma aiuta un po'. Di certo mi fa sentire viva. Ci sono volte in cui "guardo" la mia vita, come se non fosse mia.

Anche nel costrutto della traduzione inglese è semplice riconoscere la firma personale dell'autrice. In questo caso troverete il testo italiano completo e solo successivamente la stessa versione integrale in inglese.

Il sonetto inedito, Shall I die, imputato a Shakespeare è, invece, accompagnato come testo a fronte alla sua traduzione. Potrete, dunque, leggere nella pagina di sinistra il frammento inglese e in quella di destra la traduzione fatta da Cinzia Pagliara che, specifica nella sua introduzione al testo, ha voluto tradire maggiormente la forma rispetto alla musicalità del testo. Può essere particolarmente interessante, dunque, per chi conosce bene l'inglese, notare questo aspetto.

Nell'introduzione viene spiegato anche, pur brevemente, il perché dei dubbi sulla paternità del testo.

In conclusione, Will Shakespeare la tua volontà è un testo dal taglio unico e personale, ed è proprio questo che lo rende speciale.
È impossibile leggerlo e rimanere indifferenti all'apertura totale dell'autrice nei nostri confronti e, anche, non avere voglia di rispolverare (o iniziarsi alle, in caso non fosse stato fatto in precedenza) proprie conoscenze sul drammaturgo.

Lo consiglio perché lo trovo un testo valido e apprezzo in particolare che ogni parte del volume sia fruibile in entrambe le lingue. 
Se amate Shakespeare e/o volete leggere qualcosa che vi invogli ad amarlo e a vederlo come qualcosa di più "vicino" a voi, questo è il libro giusto.

Il romanzo in digitale (Qui su Amazon) è gratis se si possiede l'abbonamento a Kindle Unlimited.

CITAZIONI

"Hai preso le pasticche, vero?".
Il mio tempo è scandito dalle pasticche.
Il mio tempo è nel "fra". Però, accidenti, quanto mi sento viva quando sono nel "fra". Il mio tempo è un non tempo fuori dal tempo.

Io da piccola volevo capire, ed era tutto lì, nei libri che i miei mi compravano (i miei mi hanno lasciato questo in eredità: libri e parole. Mi sento straordinariamente ricca).

Ecco, credo che da ragazza fosse questo il mio problema, perché c'è un età (una soltanto?) in cui le parole si ascoltano con meno interesse di quello con cui si ascolta la voce del corpo.

Può dire qualunque cosa. Promettere qualunque cosa. La seduzione mentale può permettersi di non avere limiti. Per questo mi piace.

Anche se a volte i sorrisi, nei disegni, vengono imprecisi e restano come segni obliqui, in equilibrio sui volti. E dentro gli occhi.

Lo so, lo so: questo è un mondo di eroi. Un mondo per eroi. A volte me lo dimentico, o meglio, a volte resto imbrigliata in una mia idea di  eroismo e così non capisco.

Capita, quando si ama, di fidarsi ciecamente e di affidarsi, con occhi che sembrano luci, e sorrisi come di acqua corrente.
Si muore, a volte, perché l'Amore si fida.

Perché di fronte alle vite rubate, sbriciolate, calpestate, le parole scappano via, vergognandosi: vorrebbero essere sorrisi, ma sanno soltanto piangere. Così ho preparato un mazzo di parole-fiori: una per ogni vita fuggita, colpita, annientata, una per ogni storia incontrata e divenuta parte della mia vita.

Per il tempo che è nostro: tanto o poco, felice o combattuto, pensieroso o danzante.
Il Nostro tempo ha un per sempre, che sarebbe vello rivendicare e difendere, piuttosto che svenderlo in cambio di piccoli tempi sempre nuovi, che mai riescono ad avere il sapore vero della vita. Esiste il per sempre. Per sempre.

QUARTA DI COPERTINA

William, infinitamente studiato e dibattuto, autore controverso e affascinante per antonomasia, inglese ma forse siciliano, ritenuto troppo colto per non aver studiato in una delle facoltà degli University Wits (ci sarà mica lo zampino di Marlowe così misteriosamente scomparso?). William, dicevamo, invidiato e negato ma soprattutto universalmente amato. Ritroviamo in questo volume tutta la sua forza attraverso un inedito componimento (attribuito) contraddistinto dalla musicalità, dall'intreccio di rime, dal ritmo che rende meraviglioso anche il termine più consueto. Un puro inno alla bellezza introdotto da un'insolita pièce, un discorso drammaturgico monologico, eppure polifonico.

PRO / INDIFFERENTE / CONTRO
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