Le ceneri di Angela di Frank McCourt è stato il libro prescelto per il Gruppo di Lettura di Ottobre.
Si tratta di un'autobiografia dell'autore che parla della sua infanzia e adolescenza, vissute prevalentemente a Limerick, in Irlanda.
McCourt ha scritto altre due opere autobiografiche che ripercorrono i successivi momenti della sua vita, Che paese, l'America e Ehi, prof!, e potrete trovarli scontati del 25% su Amazon fino al 31 Ottobre 2018 ai link che vi ho inserito.
Questo libro ha vinto, inoltre, il Pulitzer per Biografie e Autobiografie nel 1997, poiché sebbene il libro parli prevalentemente dell'Irlanda (padre e madre erano irlandesi), l'autore è stato considerato uno statunitense a tutti gli effetti, essendo egli nato negli Stati Uniti.
Il primo aspetto che caratterizza il libro è lo stile utilizzato per raccontare la storia. L'autore, infatti, decide di narrare le vicende come se fosse ancora un bambino e mostrando tutto ciò che avviene secondo questo punto di vista.
Questa scelta stilistica incide fortemente su diversi aspetti. Il lessico (sebbene non sia esattamente quello di un bambino) troverà una sintassi più parlata che scritta, con alcuni termini scelti appositamente per dare l'effetto giusto.
Inoltre, all'interno del testo troverete di frequente affermazioni piuttosto ingenue, inserite a loro volta per fare comprendere come gli eventi non siano affatto raccontati con il senno del poi ma con il modo di pensare e ragionare del Frank bambino.
Infine, moltissime scene che sarebbero state emotivamente più coinvolgenti, vengono smorzate dalle parole scelte per raccontarle, meno consapevoli della gravità di quanto si sta dicendo.
Nell'incipit potrete intravedere immediatamente la scelta stilistica dell'autore oltre che il primo (e non ultimo) riferimento all'appartenenza americana dell'anima dello scrittore.
I dialoghi presentano un linguaggio anche più colloquiale e molto basato su pronunce e giochi di parole non così evidenti nella nostra lingua, ottima la resa, in questo frangente, del traduttore Claudia Valeria Letizia.
Quest'ultima motivazione è quella che ha reso l'atmosfera da me percepita molto diversa da quella che avrei considerato "giusta".
La prima metà del libro, infatti, manca totalmente di pietas, sia da parte del protagonista che da quella di tutti gli altri personaggi e questo può indurre il lettore a mettere più distanza tra ciò che leggerà e i propri sentimenti generali al riguardo dell'argomento.
Quest'ultimo verte, com'è ovvio in un'autobiografia, sulla famiglia di Frank McCourt.
Come potrete constatare, nella prima metà del libro ciò che succederà alla famiglia sarà ciclico e ripetitivo, solamente nella seconda metà le vicende famigliari assumeranno un'importanza sufficiente per comprendere il perché della necessità di un'autobiografia, tantomeno appare chiara la scelta del titolo dell'opera.
La ripetitività della prima metà del volume, unita ad uno stile che non mi ha convinta, hanno reso il ritmo di lettura molto lento.
Ammetto che, se non l'avessi dovuto leggere per il Gruppo di Lettura, avrei abbandonato Le ceneri di Angela una volta raggiunte le cento pagine, rischiando così di perdermi tutto ciò che di bello mi ha, effettivamente, dato il libro.
La storia si riscatta quasi completamente sul finale, perfetto per concludere il racconto della prima parte della vita del protagonista.
Il lettore che ha apprezzato il libro verrà necessariamente portato ad acquistare il seguito per scoprire in che modo la vita del giovane Frankie (ormai grande) riuscirà a mutare.
L'ambientazione, invece, è l'aspetto che fa la differenza. Conoscere le condizioni di vita delle famiglie povere irlandesi negli anni '30-'40 è stato il valore aggiunto che, ad oggi, a fine lettura, mi dà la possibilità di considerarla positivamente.
La mentalità delle persone, la forte rilevanza della religione, i rapporti tra le persone e i pregiudizi sugli irlandesi del Nord e sull'Inghilterra erano aspetti che forse avrei potuto immaginare ma che difficilmente avrei mai potuto comprendere se non leggendoli in questo modo.
In conclusione, Le ceneri di Angela è un'opera che ci racconta aspetti per me inediti ed interessanti (le condizioni di vita dell'Irlanda degli anni '30-'40) corredata da aspetti autobiografici che, raccontati in questo modo, non ho avuto il piacere di leggere, se non nel momento del riscatto finale.
È un libro che consiglio solo agli stomaci forti, a cui non interessa trovare empatia o moralità in ciò che leggono e a coloro che sono interessati a questa particolare ambientazione. Trovo che questo libro, riassunto in pochissime pagine, sarebbe potuto essere altrettanto utile ma meno difficile da digerire. Lo stile scelto, a seconda delle vostre preferenze, potrà fare la differenza sulla piacevolezza della lettura.