La missiva nasconde molto di più rispetto a quello che mostra. Un mistero che parte da Rimini.
Stefano Baldazzi, autore già conosciuto in precedenza con Il destino del salmone, torna con un nuovo romanzo: Una cartolina dalla Luna.
Anche questa nuova opera appartiene al genere giallo ma non si attiene strettamente ai suoi canoni, lasciando molto spazio ad elementi che arricchiscono il libro con nuove sfumature.
La caratteristica che mi ha colpita maggiormente è stata la sua atmosfera. Si percepisce, principalmente grazie allo stile dell'autore, una forte melanconia che, personalmente, associo al periodo autunnale. Indifferentemente dal procedimento delle indagini, che possono dare sia gioie che dolori, percepiamo ad ogni riga il sottofondo amarognolo sprigionato dalla personalità del protagonista.
Quest'ultimo è approfondito ma non ci viene svelato totalmente. L'autore ce lo racconta velo dopo velo, mostrandoci solo la parte di lui che abbiamo meritato di vedere e che, in quel preciso momento, possiamo riuscire a capire. Questa scelta è fondamentale per la storia e, perciò, anche se nasconde parte dell'introspezione psicologica, può essere grandemente gradita alla conclusione del romanzo.
Gli altri personaggi ci vengono raccontati dal punto di vista di Franco, il protagonista. L'uomo è attento, anche se forse non portato quanto la moglie a fare il detective, e perciò quanto ci riporta sulle altre persone è utile all'indagine ed interessante dal punto di vista psicologico. Allo stesso tempo, però, si tratta di un racconto parziale e, come tale, lascia il necessario alone di mistero sui diversi personaggi coinvolti.
Uno sconosciuto stava per diventare il depositario delle pene di un pescatore la cui rete non serviva a catturare i pesci, ma a proteggere la una quando decideva di specchiarsi nel mare fino a cascarci dentro.
L'incipit del libro mostra buona parte degli elementi caratterizzanti della storia. Si percepisce, da subito, l'atmosfera autunnale del racconto e viene citata una delle località di riferimento per l'ambientazione: Rimini.
L'idea da cui parte la storia è interessante: una cartolina che viene data al nostro protagonista e che nasconde dietro di sé un mistero irrisolto. Una trama dal sapore antico che attira l'attenzione senza il bisogno di utilizzare fuochi d'artificio.
Nello svolgimento vedremo Franco viaggiare fuori e dentro l'Italia per riuscire a svelare il segreto nascosto da quella cartolina. Le indagini, come spesso accade nei gialli, subiscono alti e bassi, non dando mai la possibilità al lettore di capire quali siano i momenti in cui il nostro protagonista stia percorrendo la strada giusta per sciogliere l'enigma.
Il finale sorprende: difficilmente il lettore si potrà aspettare anticipatamente questa conclusione, ma dovrà ammettere persino con sé stesso che non ve ne sarebbe potuta essere una migliore e maggiormente coerente con quanto letto in precedenza. Terminare una storia è sempre difficile e Baldazzi lo riesce a fare con un colpo da maestro.
L'ambientazione è descritta ma non fondamentale per la storia. Franco, il nostro protagonista, viaggia molto per indagare sul caso e descrive scorci di ogni luogo da lui visitato ma, ai fini della risoluzione del caso, i luoghi prescelti non spostano alcuna variabile.
In termini temporali l'ambientazione cambia spesso, poiché la storia copre più di un anno di narrazione.
«Sono di Rimini» aveva detto, sottintendendo che conosceva il mare. Il vecchio lo guardò con occhi diversi.
Lo stile dell'autore è ciò che dà il tono alla lettura. L'atmosfera dipende principalmente dalle parole scelte da Baldazzi e dal ritmo da lui prescelto per comunicare con noi.
Quest'ultimo è scorrevole ma mai leggero. Ci permette di andare agevolmente avanti nella lettura ma non dimenticando mai l'importanza e il peso di alcuni argomenti trattati. Al suo interno troviamo un buon connubio tra storia e riflessioni che permette di gustare la lettura del romanzo senza sentirci oppressi dalle troppe informazioni o trascinati via dalla corrente senza poterci soffermare su alcune parole o frasi più significative.
In conclusione, si tratta di un libro di piacevole lettura che, al contempo, fa riflettere su molti temi.
Baldazzi si riconferma un autore capace, riesce a comunicare nei suoi testi sia i messaggi che ritiene importanti, sia l'originalità e la struttura delle sue trame.
Lo consiglio a tutti perché si tratta di un giallo atipico, fruibile sia da chi ama il genere che da chi, invece, cerca tutt'altro. La ritengo una lettura particolarmente adatta al periodo autunnale, anche se si presta a qualsiasi situazione.