Sto diventando pazza? È questo il mio destino? Saltellare da una emozione all'altra fino a bruciarmi le sinapsi del cervello e non riuscire più a distinguere la realtà dalla fantasia?
Oggi vi parlerò di una delle ultime uscite De Agostini: Il giglio d'oro di Laura Facchi. Si tratta di un romanzo di fantascienza per ragazzi che introduce al suo interno tutti gli ingredienti necessari per un buon libro Young Adult.
I protagonisti del romanzo, nonché i nostri punti di vista, sono due; una è Astrid, giovane ragazza che vive sulla Terra e l'altro è Kami, ragazzo che, invece, vive su Lundea. Il libro è molto incentrato su di loro, specialmente su Astrid, perciò il lettore impara a conoscere le loro peculiarità e ad entrare in empatia con loro.
Gli altri personaggi sono raccontati attraverso gli occhi dei protagonisti; ricoprono ruoli prestabiliti e non vengo approfonditi i perché dei loro comportamenti, se non in alcuni casi particolari, necessari ai fini della storia. I rapporti tra i personaggi, sia principali che non, sono descritti in maniera piuttosto ingenua e poco profonda, questo non è dovuto ad un errore dell'autrice bensì dal pubblico a cui è diretta la storia; Laura Facchi si è immedesimata nelle crisi, rapporti, idee di quell'età e la riesce a rendere completamente, nel bene — emozione immensa per tutto, fidarsi delle persone con una grande facilità, pensare che tutto, specialmente l'amore sia per sempre e nel male — frasi sdolcinate e poco credibili se lette ad un'età più adulta, comportamenti infantili, atteggiamenti totalmente incoerenti. Tutte quelle dicotomie che rappresenta un'adolescente sono riassunte in questo romanzo.
In questo momento ci siamo solo noi due, il resto del mondo è rimasto in fondo alla valle. La nostra solitudine è come una chiave che apre lo scrigno di tutti i segreti.
La struttura vede un alternarsi dei capitoli di Astrid e quelli di Kami; nei primi con una narrazione in prima persona leggiamo ciò che succede alla ragazza dal 3 Maggio in poi, nei secondi c'è una narrazione in terza persona limitata al personaggio di Kami, le cui avventure iniziano ad essere raccontate dal 17 Aprile. Questa alternanza dà la possibilità di rendere più sospesa la storia e far crescere la suspense; non si comprende sin da subito in che modo le due trame si intrecceranno e la curiosità prevale su qualsiasi altra cosa.
Un aspetto che ricerco sempre nei romanzi di fantascienza, per ragazzi o meno, è la descrizione dell'ambientazione. Il mondo di Kami, Lundea, infatti, è un luogo sconosciuto ai nostri occhi ed era necessario conoscerne la descrizione per riuscire ad immaginarlo. Penso che l'autrice sia stata molto brava in questo; non solo ci fa capire la conformazione del luogo ma ci dona anche descrizioni dell'ambiente, facendoci comprendere temperatura, aspetto e così via. Sebbene l'anno in cui si svolge la vicenda non sia dichiarato è facile comprendere che si tratta dell'epoca contemporanea dato che, nella parte riguardante la Terra, non ci sono elementi che stonano con la nostra vita odierna. Per quanto riguarda, invece, i giorni in cui si svolgono le vicende, sono facilmente desumibili perché, ad ogni capitolo, l'autrice non solo ci fa sapere su quale punto di vista sarà ma anche in quale data si svolge ciò che verrà raccontato. Complessivamente la storia si dipana tra il 17 Aprile ed il 9 Maggio.
Oltre le vetrate, i primi fiocchi di neve cominciano a scendere lenti, danzando tra una fitta schiera di Torri che s'innalzano fino a toccare le nuvole.
La trama, senza anticipazioni, è quella di una ragazza che si sente da sempre fuori posto sulla Terra e di un ragazzo che, invece, non sta bene all'interno del nucleo familiare. Padri che si comportano in maniera incomprensibile o figli che non possono capire cos'è meglio per loro? Nonostante alcuni aspetti si possano indovinare sin da subito, è interessante vedere in che modo gli eventi riescano a condurci dove avevamo già indovinato che ci avrebbero portato.
Lo svolgimento è più complesso di quello che si può immaginare inizialmente e ben costruito. Penso che l'autrice abbia fatto un ottimo lavoro con questa storia ma, personalmente, non ho apprezzato l'incipit che, a parer mio, toglie ancora di più la possibilità al lettore di non capire troppo presto ciò che succederà. Ovviamente io, per quanto lo voglia valutare per il pubblico a cui è riferito, lo sto leggendo a ventisette anni e non rientro più nella fascia d'età a cui è rivolto, perciò non saprei dire se, anche per un pubblico più giovane, la storia possa essere così facilmente delineabile sin dalle prime pagine.
Il finale non è autoconclusivo, è evidente che questo romanzo sarà solamente il primo di una serie e, certamente, questa scelta ha il pro di far desiderare al lettore di leggere il volume successivo, d'altro canto però, io preferisco le serie che vedono volumi collegati tra loro ma che, all'interno di ogni romanzo, abbiano una storia che si chiude almeno in parte.
Lo stile dell'autrice è molto scorrevole; il gergo fantascientifico è ben introdotto. Si allinea anch'esso al genere per ragazzi; specialmente in Astrid dove è la ragazza direttamente a raccontare ciò che le succede, le frasi sono caratteristiche dell'età della protagonista, si adatta perfettamente.
Anche questo dev'essere l'amore: non hai bisogno di fuoco per scaldarti, non serve il sole e nemmeno un calorifero, basta un bacio.
Quello che, solitamente, percepisco meno — l'atmosfera — questa volta è, invece, riuscito ad entrare e a scalfire, anche se solo in parte, la corazza che mi impedisce di emozionarmi insieme ai personaggi. Alcune scene di Astrid, per quanto già immaginate perché dedotte in anticipo, sono scritte in maniera così spontanea da farci pensare davvero ad una ragazzina che sta vivendo quei momenti e l'empatia entra in gioco più facilmente.
Si tratta di un romanzo veloce e leggero. Grazie all'età spensierata, per quanto chi la vive non se ne renda affatto conto, e allo stile fresco e adattato all'età adolescenziale si legge ad un ritmo molto veloce.
Infine, un aspetto che, probabilmente, potrà invece apprezzare maggiormente un adulto o, comunque, qualcuno che ricerca un messaggio nelle letture svolte: l'autrice attraverso il legame dei due mondi raccontati — la Terra e Lundea — fa soffermare il lettore su alcuni aspetti fondamentali della vita e della società. I problemi che viviamo da noi, visti sotto un punto di vista diverso, alieno, che ci permette di capire in che cosa, invece, possiamo puntare come nostro punto di forza. Certo, è possibile che alcuni dei ragazzi che lo leggeranno non noteranno nemmeno questi spunti di riflessione ma è importante che in un romanzo vi sia anche questa componente.
«Questo pianeta è immobile, non cresce e non cambia, è così da centinaia di anni e sai perché? Perché siamo tutti uguali, perché a nessuno interessa fare meglio di così.»
In questa recensione non vi ho parlato consapevolmente del Giglio D'Oro. Titolo e copertina fanno ben comprendere che questo è un aspetto fondamentale del romanzo. Dato che non si scopre immediatamente di cosa si tratta io preferisco non anticiparvi nulla.
Si tratta di un libro di piacevole lettura, adatto ad un pubblico giovane. Primo di una nuova serie, è catalizzato principalmente sui problemi adolescenziali e sulla trama fantascientifica in fieri. Lo consiglio ai ragazzi che hanno voglia di nuove avventure e di leggere qualcosa che parli di loro e della loro immaginazione e alle madri che vogliono fare un regalo sicuro ma gradito al proprio figlio adolescente, meglio ancora se si tratta di una figlia femmina.