Il piede di Fanchette

Di Restif de La Bretonne

Corrimano Edizioni

229 pagine

8,5/10

Consigliato: Sì

Classico

Francese

Umoristico

TRAMA IN BREVE

Fanchette è una ragazza orfana, la sua bellezza attira gli sguardi di molti uomini e diventa per lei una vera condanna all'infelicità.

INCIPIT

Sono lo storico fedele delle brillanti conquiste del piedino di una bella. Oh, celebri dominatori, stupore e terrore dell'universo: Nino Sesostri, Alessandro, Cesare, Carlo Magno, Gengis Khan, il virtuoso Enrico IV, il focoso Carlo XII e tu, eroe della mia patria, Luigi XIV, alzate tutti bandiera bianca.

RECENSIONE

Non conoscevo l'autore Restif de La Bretonne e nemmeno il termine coniato dal suo nome; retifismo. Quest'ultimo, conosciuto dai più come feticismo dei piedi è un argomento inusuale per un libro e non sapevo bene cosa aspettarmi quando ho iniziato questo romanzo, che si è poi rivelato, invece, un classico sotto ogni punto di vista; senza niente di sconveniente, è scorrevole e divertente ma ben scritto.

Questo classico francese, edito per la prima volta in Francia nel 1769, è stato pubblicato qui in Italia solamente nel 2015, grazie a Corrimano Edizioni, non so perché sia così poco conosciuto da noi dato che, effettivamente, si avvicina di molto ai canoni dei classici più famosi che noi tutti conosciamo e penso che l'editore abbia fatto un ottimo lavoro scegliendolo e pubblicandolo. 

Nonostante sia stato pubblicato nel periodo illuminista personalmente lo associo maggiormente ai libri dei primi anni dell'800; e per quanto questa sia un'opinione personale non supportata da alcuno studio (non si trova molto sull'autore online) lo ritengo un precursore dei tempi, perché in questa storia io ho notato diversi elementi caratteristici del Romanticismo, specialmente di quello francese.

Con i libri francesi del periodo ho un rapporto di amore ed odio. Ce ne sono alcuni che apprezzo moltissimo e altri che non riesco ad amare. Solitamente è lo stile dell'autore che fa la differenza ed ho capito da subito in quale dei due schieramenti si sarebbe collocato il romanzo. Lo stile dell'autore infatti mi piace molto, lo trovo ritmato, semplice ma allo stesso tempo colto ed interessante. 

Inoltre, come i migliori classici, il libro è molto moderno ed attuale. Certo, inevitabilmente essendo stato scritto ed ambientato in un'epoca diversa dalla nostra non parla della nostra vita quotidiana, però riesce comunque a farsi comprendere totalmente. Noi capiamo il mondo descritto e ci entriamo, senza alcuna fatica.

La trama, come si può evincere dal titolo stesso, è relativa a Fanchette, la protagonista, al suo bellissimo piede e alle disavventure che capiteranno alla povera fanciulla a causa di questa sua peculiarità. Il romanzo, perciò, si sviluppa nel più semplice dei modi, su una storia che noi tutti conosciamo, perché vera anche nella nostra realtà; in molti cercheranno di conquistare la bellissima ragazza e lei dovrà accorgersi che il suo dono (la bellezza) è anche una responsabilità. Una trama sempre interessante se ben narrata, come in questo caso.

Lo svolgimento è più sorprendente. Prima di tutto chi lo leggerà noterà il suo discostarsi dalle trame dei libri del Romanticismo vero e proprio (in fondo è scritto in epoca illuminista) ma è anche l'intreccio ad essere molto più complesso ed intricato di quello che si potrebbe pensare inizialmente. In tutto ciò, niente di male, anzi, apprezzo molto gli autori che riescono a mantenere la credibilità della trama nonostante essa sia molto complessa. Come in tutti i libri del periodo, però, ci sono troppe coincidenze che capitano ai personaggi, particolarità che, per un gusto esclusivamente personale, non apprezzo molto, ma che si trova in ogni romanzo dell'epoca. Perciò, anche lo svolgimento è ben fatto, sensato ed interessante.

I personaggi sono interessanti e, per quanto necessariamente conformi a stereotipi che venivano rappresentati nel periodo, anche originali. In questo genere di libri, infatti, non si deve cercare la stravaganza o la dicotomia tra pensiero ed azione, bensì bisogna notare la capacità dell'autore di usare personaggi di cui il lettore già conosce le caratteristiche principali senza annoiarlo, anzi, sorprendendolo ulteriormente. I personaggi del libro, infatti, appartengono a categorie già viste ma possiedono anche caratteristiche personali, non ovvie.

Il romanzo è divertente, la simpatia dell'autore e la sua ironia si riflettono su tutto il racconto. L'atmosfera è, perciò, la stessa in tutta la storia. Volere dell'autore è quello di raccontare in maniera leggera un avvenimento che, per forza di cose, presenta anche lati non divertenti e scherzosi. Riesce così a rendere il romanzo godibile in ogni momento, senza che però sfugga al lettore il significato di ogni scena, anche se raccontato con uno stile fresco (e dirlo di un classico è un vero complimento) e non grave.

L'ambientazione viene descritta ma non le viene data un'importanza particolare, cosa che nei classici accade di rado e che per molti voi lettori potrebbe essere un aspetto fortemente positivo perché in pochi apprezzano il contrario. Io, come dico sempre e ormai lo saprete a memoria, preferisco sempre il troppo al troppo poco, perciò se ci fosse stata qualche descrizione in più avrei gradito, ma tutto sommato non penso che considerata la storia ed il genere questo sia un aspetto che possa far apprezzare meno il libro.

Lo consiglio a tutti perché, anche se è poco conosciuto da noi, si tratta di un classico ben scritto, di lettura veloce grazie al suo ritmo e allo stile dell'autore. Per tutti coloro che leggono i classici per il loro contenuto e non solamente per dire "io l'ho letto", un'alternativa a storie già conosciute che merita.

CITAZIONI

CITAZIONI SULLE DONNE E SUGLI UOMINI

  • Forse perché nelle donne, questi esseri affascinanti destinati a piacere, la natura ha voluto che tutto fosse incantevole e seducente? Lo credo bene. Queste adorabili maghe rendono ogni oggetto a loro disposizione un talismano di conquista: al loro tocco tutto diventa freccia d'amor.
  • Giovani e dolci beltà, tutte le conquiste lusingano il vostro cuore ancora novizio. Vedete soltanto il vostro trionfo, ma i fiori nascondono trappole e troppo spesso, purtroppo, certe conquiste dovrebbero soltanto far nascere amare lacrime.
  • Giovani, credetemi: questo sesso affascinante e ingiustamente disprezzato è amico della virtù più di quanto si possa credere. Per ogni Messalina che cerchi, attraverso una falsa modestia, di far nascere l'audacia e disprezzi chiunque non sia temerario, ve ne sono mille di cui un gesto dignitoso acquista la nostra stima e il nostro cuore.
  • Ecco come sono fatti gli uomini: giusti in tutto ciò che non riguarda la loro passione, credono di riscattare le loro mancanze e meritare il titolo di onesti praticando virtù che non danno loro alcun fastidio. Ma sono soltanto scellerati, quando si tratta delle loro amate inclinazioni.

VARIE

  • Ma l'orgoglio è una virtù se eleva l'anima e ci mostra umili nel ricevere, quando ci è impossibile restituire in egual misura.
  • Un racconto, per quanto possa essere triste in sé, sospende sempre la sensazione dei propri mali in colui che ascolta e in colui che narra. 
  • Bisogna ricordare al volo che che chiunque trovi un cuore troppo tenero, trova un tesoro, ma chi lo possiede già, trascina un grave fardello: se non si conosce l'arte di trattenere al momento giuste le proprie affettuose effusioni, l'amore ne approfitta e l'amicizia stessa si assopisce.
  • Trascurare chi si ama sulla base di un difetto è il vile pretesto dei cuori di pietra.
QUARTA DI COPERTINA

Romanzo di Restif de La Bretonne, mai tradotto prima in Italia, che racconta del concretissimo piede femminile della giovane e candida Fanchette, che scatena un paradossale turbillon di appetiti e di estasi: il desiderio per il piede fa nascere negli uomini che lo vedono, la voglia di possedere la ragazza, e per riuscirci ideano diversi piani allo scopo di rapirla, con l'inganno o con la forza. Una narrazione a tratti fiabesca, perché questa storia è una fiaba antica mescolata a nevrosi moderne, in cui il paradosso diviene cosa salda. Restif de la Bretone, autore considerato tra i migliore rappresentanti del secolo dell'Illuminismo, è stato molto apprezzato, tra gli altri, dal filosofo Friedrich Schiller e da Gesualdo Bufalino che lo definì "Inarrestabile autobiografo, capace di far diventare romanzo qualunque fatuo accidente (13.000 pagine); ossesso dal sesso (centinaia di donne); pedagogo utopista". Feticista dei piedi femminili, ha trattato lo stesso tema anche in alcuni suo romanzi, al punto che dal suo nome deriva il termine "retifismo" che indica appunto il desiderio erotico verso piedi e scarpe femminili.

PRO / INDIFFERENTE / CONTRO
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