Recensione

«Tu fai attenzione qui. Non è per chi vive.»

Una casa a Parigi di S. L. Grey è un thriller psicologico edito da DeA Planeta Libri.

Appena sono venuta a conoscenza di questa nuova uscita mi sono incuriosita: solitamente associo questo editore a libri per ragazzi e, invece, la trama di quel romanzo mi sembrava orientata verso un pubblico più adulto, come è già successo nella mia precedente lettura: So tutto di te.

Parto subito con il darvi un'informazione di cui io stessa non ero a conoscenza: S. L. Grey è uno pseudonimo che racchiude due autori diversi Sarah Lotz e Louis Greenberg. Non ho letto altre loro opere singole in precedenza perciò non ho la possibilità di distinguere quali siano i meriti dell'uno o dell'altra all'interno della narrazione.

La trama di questo romanzo non si spinge fino all'horror puro, ma lo sfiora attraverso numerosissimi elementi soprannaturali. L'idea da cui parte l'orrore non è evidente da subito e si chiarisce poco a poco, introducendoci nell'atmosfera passo per passo.

Un aspetto fondamentale è la struttura: Una casa a Parigi è suddiviso in due tipologie di capitoli. La prima è dal punto di vista dell'uomo protagonista, Mark. I capitoli dedicati a lui sono scritti al presente e in prima persona, dandoci l'impressione di vedere le scene da lui vissute sul momento e viverle, quindi, pienamente.

La seconda tipologia di capitoli è quella dedicata a Steph, la donna della coppia protagonista. I suoi capitoli sono al passato e danno la sensazione di essere raccontati ad un esterno, come se la giovane fosse interpellata da qualcuno al di fuori del romanzo.

Mentre i capitoli di Mark ci aiutano a sentire ciò che accade come reale e coinvolgente, quelli di Steph fanno crescere la voglia di leggere cosa succederà poi, perché sono ricchi di piccole anticipazioni che ci fanno comprendere che il peggio deve ancora arrivare.

Ancora oggi non so cosa gli fosse capitato. Non me l'ha mai detto, anche quando ormai non aveva più niente da perdere.

Questa struttura garantisce un ritmo di lettura molto veloce. Non solo i capitoli sono snelli e, quindi, rapidi da leggere, ma la voglia di scoprire ciò che accade dopo invita il lettore a terminarlo in fretta.

Lo stile è credibile ma non del tutto omogeneo, probabilmente a causa della scrittura a quattro mani. Non è mai sbagliato o fuori luogo, ma possiede al suo interno frammenti meglio riusciti rispetto ad altri. La cura è buona, ma nel mio ebook sono presenti alcuni refusi, forse dovuti alla formattazione.

Come ho già anticipato, la storia viene introdotta poco a poco, l'incipit perciò non svela il cuore vero e proprio della narrazione. Dopo pochissime righe, però, si comincia subito a comprendere la connotazione psicologica del romanzo e si comincia a percepire la paura provata dal protagonista maschile.

Sarà nello svolgimento in cui comprenderemo pienamente dove risiede il vero orrore... fino a giungere ad un finale ben scritto e completamente allineato all'horror classico; una bella sorpresa!

Anche l'atmosfera è crescente: con l'avanzare nella trama gli eventi si fanno sempre più precipitosi ed importanti. Trovo che la scelta di non partire velocemente, lasciando spazio alla conoscenza dei personaggi e della situazione, sia stata vincente. In questo modo durante gli accadimenti più eclatanti noi sappiamo già il background di Mark e Steph e catalizziamo la nostra attenzione solo sulle novità, comprendendo pienamente ciò che accade e i loro comportamenti.

L'aspetto che mi ha colpita maggiormente è la resa dei due protagonisti: gli autori sono riusciti a mantenere il mistero ma, al contempo, farci capire cosa succede dentro di loro. Gli altri personaggi, invece, sono secondari nella vicenda e, per questo motivo, vengono approfonditi molto meno.

Sicuramente, quando il titolo di un libro cita Parigi, il lettore spera di trovare numerose descrizioni della città dell'amore. È evidente, però, che in un thriller psicologico di spazio per questo elemento ce ne sia poco; si rischierebbe di rovinarne l'atmosfera.

Mentre le descrizioni relative a ciò che stride e orripila dei luoghi visitati sono chiare e semplici da immaginare, oltre che d'impatto, gli aspetti relativi all'ambientazione in generale sono meno numerosi e rilevanti.

In conclusione, Una casa a Parigi è un libro che stupisce per l'introspezione psicologica e la resa dell'atmosfera. Si legge velocemente e volentieri.

Per questo motivo lo consiglio: perfetto da leggere al mare Sotto l'ombrellone!