Appunti e note dello scrittore raccolti nell’arco di quarant’anni.
Quand'ero più giovane credevo che scrivere significasse lottare contro quello che sei. Oggi sono convinto che è lottare per scoprire chi sei stato. Alcuni imparano presto a dissociarsi, a orbitare attorno a quel che succede loro senza prendervi parte. Giunti alla tarda adolescenza capita di rado di perdere quota o, addirittura, di atterrare. E la memoria non funziona mai davvero. La distanza dagli eventi è già troppo grande, e ho scoperto quasi subito che prendere appunti sulle cose non aiuta a colmarla tanto quanto si pensa. Però gli appunti sono validi come materiale di partenza, e prima o poi, a forza di riempirli, i taccuini cominciano a indicare qualcosa. Che cosa, non è chiaro. Ma qualcosa, qualcosa sì.
Vorrei essere qui è un diario letterario di Michael John Harrison del 2024 pubblicato in Italia da Mercurio e tradotto da Luca Fusari. Il testo raccoglie quarant’anni di appunti presi dal celebre scrittore prevalentemente in merito alla Letteratura e alla sua evoluzione nella professione.
Osannato dalla critica e apprezzato dal pubblico, è stato considerato una nuova prospettiva sulla narrazione autobiografica grazie al suo stile frammentario e la ricchezza di varietà nella struttura.
L’autore, pubblicato con il nome di M. John Harrison, è considerato una figura centrale della New Wave britannica – un movimento letterario nato negli anni ‘60 nel campo della fantascienza che si ispira alla letteratura modernista e postmodernista e che aveva come obiettivo quello di allontanarsi dalla tradizione del genere per avvicinarsi a temi più sperimentali e filosofici con un forte focus su stile e profondità letteraria.
In questo testo parla però di argomenti disparati, applicabili ad ogni genere letterario.
Argomento La Letteratura è un tema inesauribile e in continuo mutamento e per chi legge non solo per intrattenimento ma anche per avvicinarsi il più possibile a conoscere quest’Arte, i diari letterari sono una delle modalità più dirette per comprendere ciò che c’è dietro alle opere migliori. In questo testo lo scrittore mostra la sua grande conoscenza al riguardo e la sua voglia di sperimentare per ampliare il concetto letterario. Nei suoi appunti lo scrittore mostra di conoscere la differenza tra ciò che comunemente il lettore cerca e, quasi, pretende e ciò che invece lo avrebbe portato ad accrescere la sua Arte, mostrando anche a chi è neofita dell’argomento come la Letteratura possa essere altro rispetto al conosciuto. In molti, davanti ad un’opera che non segue le regole canoniche non riescono a riconoscere la maestria dietro allo scardinamento delle stesse e, grazie a questa lettura, può essere più facile per loro riconoscere come l’artisticità abbia invece bisogno di uscire dalle regole prestabilite per diventare grande e unica. I libri cosiddetti commerciali sono solo il punto di partenza, il punto di arrivo è molto lontano da loro.
Stile Nonostante gli appunti scritti a volte sembrino proprio tali, cioè poco studiati e scritti di getto e non pensati e curati a livello estetico-stilistico, il modo in cui sono scritti riesce ad essere comunque interessante e con una cifra riconoscibile, permettendo al lettore di passare dall’uno all’altro senza perdere mai interesse. Una scrittura magnetica che affascina ancora prima di intrigare con il suo contenuto.
Struttura L’opera è divisa in capitoli brevi e sfuggenti. Se al loro interno è semplice comprendere la tematica ed interessarsene, prendendo l’opera nella sua interezza e leggendola di seguito si potrebbero avere maggiori difficoltà ad inquadrarla. Queste note sono molto differenti tra loro come impostazione, tematica e scorrevolezza. Si tratta di un testo più adatto alla lettura frammentata che a quella di seguito a cui in genere si è abituati. La difficoltà si riscontra anche successivamente alla lettura: è un testo che porta ad essere riletto e consultato anche successivamente per il suo contenuto ma, essendo poco organizzato, non permette di farlo con facilità e di ritrovare concetti molto velocemente.
Approfondimento
Come già anticipato, i capitoli sono estremamente brevi e spesso trattano l’argomento solo nella sua premessa. Gli input dati sia per un futuro scrittore che per un lettore interessato sono tantissimi ma rimangono in nuce dando a chi legge il compito di completarli e di svolgerli ulteriormente. Sicuramente da queste note sono nati spunti letterari che poi lo scrittore ha utilizzato nei suoi libri ma leggendo esclusivamente quest’opera non potranno essere considerati conclusivi.
Da sempre sono affascinata dalla Letteratura più come Arte che come forma d’intrattenimento. Dopo una fase iniziale in cui ho amato genuinamente leggere per la fantasia e le nuove vite vite vissute grazie ad essa, ho cominciato a notare gli schemi retrostanti le storie e a notare come i meccanismi dei testi, anche dei migliori, fossero molto simili. Ho poi scoperto l’alta letteratura e il postmodernismo e mi sono così resa conto di come ciò che avevo letto fino a quel momento fosse solo una goccia nell’universo letterario e come decostruendo ciò che conoscevo si potesse formare qualcosa di ancora più bello e immortale. La sperimentazione stilistica mi ha affascinata da subito e, ad oggi, non mi sono ancora stancata (e credo che, grazie alla quantità di scrittori di qualità non smetterò mai) di scoprire in quali modi quelle semplici 21 lettere utilizzate in modo così facilmente intuibile e ormai banale dalla maggioranza delle opere in circolazione possa diventare qualcosa di unico e di mai letto nelle mani di uno scrittore con talento, esperienza e grandissima cultura. Approcciando Vorrei essere qui ho subito capito di avere a che fare con una penna di questo tipo e ne sono stata immediatamente affascinata. Nonostante abbia scritto (e pensi) che questa lettura sia più adatta ad un approccio frammentato e lento, non ho potuto fare a meno di terminarlo molto velocemente perché ogni nuovo capitolo era per me illuminante su quanto ancora poco conosco e quanto lavoro ancora ho davanti per conoscere veramente la Letteratura. Proprio a causa di come l’ho letto ho, però, ho sentito anche le conseguenze dei contro che vi ho indicato: il testo è uno spunto molto interessante ma dà l’impressione di doversi rivolgere ad altro (forse alle opere stesse dello scrittore) per poterci riflettere maggiormente e vederle maggiormente compiute. L’ho, dunque, apprezzato ma, al contempo, chiudendolo ho sentito il bisogno di avere molto di più e perciò associo questa lettura ad un senso di incompiutezza che non mi ha permesso di valutarlo di più.