Recensione di Libra di Don DeLillo

Incipit

Quello era l'anno in cui viaggiava in metropolitana fino ai confini della città, trecento e piú chilometri di binari. Gli piaceva mettersi in testa al primo vagone, le mani premute sul vetro. Il treno squarciava le tenebre. I passeggeri alle varie fermate fissavano il nulla con un'espressione messa a punto negli anni. Gli veniva da chiedersi, sfrecciando davanti a loro, chi fossero realmente. Nei tratti piú veloci il suo corpo sussultava. Correvano cosí forte da far pensare che fossero sul punto di perdere il controllo. Lo stridore arrivava a un parossismo doloroso che lui interiorizzava come una sfida personale. Un'altra curva strappaculo. Nel rumore di quelle svolte c'era tanto ferro che quasi ne sentiva il sapore, come da bambino, quando ti metti un giocattolo in bocca. Lungo i binari adiacenti, c'erano operai muniti di lanterne. Cercava con gli occhi i topi di fogna. Un decimo di secondo bastava per avere una visione completa di qualcosa. Poi le stazioni dei direttissimi, il cigolio dei freni, i passeggeri ammassati come profughi. Entravano barcollando dalle porte, urtando contro i bordi di gomma, avanzando un centimetro alla volta per ritrovarsi in breve incollati alle pareti, a guardar fuori, oltre le teste piú vicine, verso quello sperimentato oblio. Lui non aveva niente a che fare con tutto questo. Viaggiava per viaggiare. Centoquarantanovesima, i portoricani. Centoventicinquesima, i negri. Alla Quarantaduesima strada, dopo una curva che tratteneva un urlo proprio al limite estremo, arrivava la spinta piú schiacciante, ventiquattrore, borse della spesa, cartelle di scolari, ciechi, borsaioli, ubriachi. Non gli sembrava strano che la metropolitana contenesse realtà piú interessanti che non la famosa città in superficie. Sopra, nel pomeriggio pieno, non c'era niente di importante che non potesse trovare in forma piú pura in quelle gallerie sotto le strade.

Trama in breve

La vita di Lee Harvey Oswald dall’infanzia fino all’assassinio del presidente John F. Kennedy, tra fatti storici realmente accaduti e una narrazione immaginaria legata a una possibile cospirazione.

Informazioni

Libra è un romanzo del 1988 dell’autore statunitense Don DeLillo pubblicato in Italia da Einaudi.

Considerato uno dei romanzi più significativi dello scrittore, che per scriverlo ha svolto un enorme lavoro di ricerca che ha incluso la lettura del rapporto della Commissione Warren, Libra racconta da un lato fatti storici realmente accaduti relativi all’assassinio di Kennedy e, dall’altro, inventa una cospirazione dietro a questo avvenimento.

Elementi postmoderni del romanzo

Essendo un’amante di questa corrente letteraria ricevo sempre domande sull’approfondimento del tema e dato che DeLillo è uno dei maggiori rappresentati del postmodernismo non posso evitare di fare una sezione a parte al riguardo.

Elementi del postmoderno in Libra:

Pro

La struttura è l’elemento principale del testo: i capitoli si alternano con grande significatività. In una tipologia di capitolo troviamo il racconto della vita di Lee Oswald che parte dall’infanzia e, ad ogni nuova comparizione, lo mostra in scene di vita sempre diverse tra di loro. Nella seconda tipologia di capitolo troviamo tutto ciò che è legato alla cospirazione ideata da DeLillo: sono i capitoli meno chiari e lineari e la loro complessità, oltre che alla costruzione di una realtà alternativa credibile, trasmette al lettore la difficoltà di comprensione e di facile soluzione di lettura degli accadimenti.

Il secondo aspetto positivo è l’atmosfera percepita. Per gran parte del libro il lettore avrà l’impressione di essere quasi ibernato e di non provare nulla: i capitoli con Oswald come protagonista sono contraddittori e non permettono di provare nulla nei suoi confronti (né in positivo né in negativo) e gli altri sono confusi e foschi. Arrivato al finale il lettore vedrà però ciò che DeLillo gli ha nascosto per tutta la narrazione, vedrà le persone dietro i personaggi e comprenderà che che l’apatia provata precedentemente mirava solo a far provare ciò che prova colui che, trascinato dagli eventi, cerca di avere un ruolo attivo nella sua vita senza riuscirci.

Contro