No, non mettetevi in testa strane idee. Io non sono un filosofo. Sono un cane. Ma ho l'aria del filosofo, o almeno così dicono in tanti. Non sono sicuro che la differenza sia così grande come si potrebbe pensare, ma in tal caso starebbe nel fatto che noi cani ci teniamo le nostre considerazioni per noi. Nel bene e nel male. Io sono un cosiddetto Rhodesian Ridgeback. I miei antenati cacciavano i leoni in Africa, ma personalmente sono un cane urbano moderno e civilizzato, che in generale non dà la caccia a un bel niente. Mentre scrivo queste righe mi trovo in compagnia del mio padrone in una locanda di campagna in Inghilterra. Siamo nella brughiera di Exmoor, non lontana da quella di Baskerville.
Norton, un Rhodesian Ridgeback nato in Svezia, ci racconta la sua vita, ricca di avventure, viaggi e amici.
La filosofia del cane Norton è un libro di Håkan Nesser, autore pubblicato in Italia da Guanda.
In questo testo illustrato, l’autore fa raccontare al cane Norton (probabilmente ispirato dal suo stesso animale domestico, come si può dedurre dalla foto finale che li ritrae insieme) la sua filosofia di vita. Il racconto inizia da quando il protagonista, nonché narratore, era cucciolo e arriva fino alla fine della sua vita.
Nesser, conosciuto per le sue serie poliziesche, in questo libro esce completamente dalla sua comfort zone letteraria per entrare in una zona più personale e sensibile. Lo fa però con grande umorismo e semplicità, riuscendo a parlare di tematiche forti ed importanti, spesso anche molto tristi, con delicatezza e gioia.
A colpire particolarmente in questo libro è l’unione delle due tematiche principali: la vita di un cane e la filosofia. Due argomenti che sono stati toccati sovente da tantissimi volumi differenti ma che di rado vengono associati in modo così scanzonato e semplice. L’originalità del testo è tanta e si nota sin dalle prime pagine creando una vera e propria difficoltà da parte del lettore nel categorizzare questo libro dentro un genere specifico perché presenta elementi differenti e spesso in contraddizione tra loro. Anche per chi ha già letto tanti libri con punti di vista di animali questo si presenta come una novità proprio grazie al taglio filosofico delle argomentazioni del simpatico protagonista.
A renderlo unico nel suo genere è anche la grande ironia del racconto. Quando si parla di libri a tema animale, ancora più se sono loro stessi i narratori, in genere si notano due categorie: i libri drammatici, che ti fanno entrare in empatia con l’animale e ti fanno comprendere che soffrirai leggendoli, e quelli frivoli e leggeri che possono essere una coccola ma che difficilmente possono lasciare un particolare segno. In questo testo, invece, il narratore Norton ha un’incredibile sagacia. L’autore gli fa vivere situazioni canine ma esse sono lette con umorismo e intelligenza. Si tratta dunque proprio di un cane/filosofo: un animale che vede oltre la sua condizione e usa la sua vita per trarre delle conclusioni che vanno al di là del semplice momento presente.
Il libro è diviso in tre parti in cui vengono rappresentate le tre fasi della vita canina: gli inizi, la mezza età e il periodo finale. Questa struttura è efficace, ma rende la lettura più frammentata e meno fluida. Si tratta sempre del medesimo protagonista ma anziché avere l’impressione di accompagnarlo nella sua vita, il lettore noterà come sia stato lui stesso a selezionare accuratamente cosa condividere. In un testo come questo, che sicuramente non verrà mai scelto da una persona che non ama particolarmente gli animali, questa scelta può risultare limitante sia dal punto di vista contenutistico - dato che il libro è molto breve - sia da quello emozionale, perché la volontà è chiaramente quella di mantenere una distanza “di sicurezza” con il lettore.
La divisione netta in compartimenti e la brevità del libro possono rendere anche la trama meno coinvolgente*.* Le avventure nel libro non mancano ma non possiamo nemmeno dichiarare che siano numerose e che diano la sensazione di narrare con pienezza l’intera vita di un cane. Il rischio è, dunque, di rimanere insoddisfatti dalla lettura e desiderare che fosse più lunga e approfondita.
Io sono da sempre un’amante degli animali, cani e gatti in particolare. Ho avuto molti compagni pelosi ma, al momento, non ho nessun animale domestico a farmi compagnia. Per quanto li ami calorosamente l’idea di vederne un altro soffrire, ammalarsi e morire è talmente spaventosa da indurmi a preferire la solitudine, almeno ad oggi. Per questo motivo sono solitamente restia a leggere libri con animali come narratori: solitamente o sono scritti in modo sciocco e ridicolo, e allora mi danno l’impressione di perdere il mio tempo, o mi ricordano tutto ciò che non ho pur facendomi provare - se pur in maniera attutita - il dolore che si prova vedendoli star male (perché, se c’è una cosa certa su questi libri, è che il cane soffrirà eccome). Ho deciso di leggere questo testo perché nello stesso mese ho affrontato altri due libri sulla filosofia ed ero curiosa di vedere come (e se) fosse sviluppata. Sin dalla prima pagina sono stata catturata dallo stile dell’autore: è semplice e veloce, ben diverso da ciò che cerco solitamente, ma si adattava perfettamente al contenuto del testo e gli donava una freschezza che non mi aspettavo. Sicuramente il libro avrebbe dovuto essere ben più lungo e approfondito per colpirmi maggiormente (credo di immaginare perché l’autore abbia deciso di renderlo così schematico: in questo modo anche lui è riuscito maggiormente a mettere l’emotività da parte e a mantenere la sagacia e la gioia che vengono trasmesse dal suo scritto) ma è stato bello notare come nella vita di una lettrice sia perennemente possibile incappare in testi differenti, che arrivano nel momento in cui ti servono senza che tu nemmeno lo sappia.
In conclusione, La filosofia del cane Norton è un libro divertente e intelligente. Attraverso il racconto di vista del suo cane Nesser riesce a riflettere, e a indurre il lettore a fare lo stesso, su molti degli aspetti più importanti della vita. All’interno si trova un equilibrio perfetto tra tematiche prettamente filosofiche e comportamenti canini e il contenuto è potenzialmente adatto ad ogni tipo di lettore perché parla di argomenti che ognuno di noi conosce e deve affrontare, ad ogni stadio della vita. È, però, anche molto particolare e, per questo motivo, mi sento di consigliarlo solamente a chi: