Recensione di Così parlò Zarathustra di Friedrich Nietzsche

Incipit

Quando ebbe compiuto il trentesimo anno, Zarathustra lasciò la sua patria e il lago natio e si recò sulla montagna. Qui godette del suo spirito e della sua solitudine, e per dieci anni non ne fu stanco. Ma alla fine il suo cuore mutò, e un giorno, alzatosi con l'aurora, egli prese a camminare verso il sole, e così gli parlò: «O grande astro! Che cosa mai sarebbe la tua felicità, se tu non avessi a chi splendere! Per dieci anni sei venuto quassù, fino alla mia caverna: ti saresti tediato della tua luce e del tuo cammino senza di me, senza la mia aquila e il mio serpente. Ma noi t'abbiamo aspettato ogni mattino, abbiamo preso il tuo superfluo e in cambio t'abbiamo benedetto. Guarda! La mia saggezza m'è venuta a noia, come a un'ape che abbia raccolto troppo miele; ho bisogno di mani che mi si tendano. Vorrei donare e distribuire finché gli uomini saggi non siano tornati lieti della loro follia, e i poveri della loro ricchezza. Perciò debbo discendere come fai tu alla sera quando vai dietro il mare, portando la luce al mondo di là, tu astro di smisurata ricchezza! Al pari di te, debbo anch'io tramontare, come dicono gli uomini, fra i quali voglio discendere. Dammi dunque la tua benedizione, occhio tranquillo, che puoi contemplare senza invidia anche una felicità troppo grande!

Trama in breve

Zarathustra, un profeta solitario, discende dalla montagna per portare all’umanità la sua saggezza: l’Oltreuomo, la morte di Dio e l’eterno ritorno. Attraverso parabole e discorsi poetici, sfida la morale tradizionale e invita l’uomo a superare sé stesso.

Informazioni

Così parlò Zarathustra di Friedrich Nietzsche è un’opera filosofica completata nel 1885.

Scritto in un periodo di crisi personale e profonda solitudine, questo poema filosofico raccoglie al suo interno buona parte della filosofia di Nietzsche.

Sebbene sia stato accolto con indifferenza dai suoi contemporanei è diventato successivamente fondamentale per la filosofia moderna, influenzando con la sua idea dell’Oltreuomo sia correnti artistiche che ideologiche (celebre è il suo utilizzo, distorto e strumentalizzato, durante la Seconda Guerra Mondiale per giustificare il concetto di supremazia razziale).

Pro

Il primo aspetto positivo del testo è l’ampia gamma degli argomenti utili trattati. Leggere ciò che il Profeta Zarathustra insegna ai suoi discepoli su ogni tematica importante invita il lettore a porsi delle domande al riguardo e a farsi una propria opinione. La filosofia nietzschiana si basa sullo scardinare le certezze imposte e, sebbene proponga un nuovo modo di vivere l’esistenza, non fornisce risposte risolutive perciò si adatta sorprendentemente bene alla ricerca individuale, perché è la prima a incoraggiarti a superare te stesso e a non seguire il gregge. Paradossalmente, dunque, ti spinge a non accettare come assoluto neanche il suo stesso pensiero, ma a metterlo in discussione e a creare da solo i tuoi valori.

Ad accompagnare questa ricerca individuale c’è la piacevolezza della lettura per la sua mera estetica: lo stile è ricercato, attento e interessante e, al di là del contenuto, rende piacevole la lettura del testo che non dà mai l’impressione di essere una perdita di tempo. La scelta di utilizzare un linguaggio biblico e allegorico cattura l’attenzione del lettore da subito e lo mantiene coinvolto, nonostante la difficoltà.

Contro

Cosa può non funzionare allora nella lettura di questo libro? Prima di tutto il ritmo di lettura è molto lento e complicato: anche avendo una completa concentrazione se non si conosce almeno in parte la filosofia di Nietzsche comprendere il testo può risultare complesso, se non impossibile. In più di un’occasione il filosofo utilizza termini che abitualmente noi connotiamo con un’accezione positiva in frasi che rischiamo di non comprendere o addirittura travisare completamente perché per lo scrittore rappresentano invece qualcosa di negativo. Un esempio è l’uso della parola moralità. Il lettore, perciò, per affrontare al meglio questa lettura dovrà non solo leggere molto lentamente il testo ma anche affiancarlo ad altri libri o soluzioni che aiutino a comprenderlo rendendo la fruizione molto lenta o, in caso non venisse fatto, poco utile.

Il secondo aspetto negativo è il messaggio che arriva leggendo il testo. Nietzsche in questo scritto è volutamente provocatorio e inserisce ad hoc non solo argomenti controversi ma anche frasi facilmente condannabili e giudicabili. Come sostiene la nota illustrativa della mia edizione (Casa Editrice Barbera, non è quella della foto di copertina perché essendo molto vecchia purtroppo non è reperibile online):

…perché la forma lirica e soggettiva, più che illuminare con una luce continua, getta lampi entro le tenebre, ed è più adatta a creare stati d’animo che a chiarire una dottrina.

Se lo si legge con consapevolezza e la volontà di fruire della filosofia nietzschiana direttamente dalla fonte questo non sarà un problema ma se si legge Così parlò Zarathustra per il puro piacere dell’atto si rischierà di provare emozioni forti e negative quali rabbia, fastidio, noia senza riuscire davvero a comprendere la profondità della filosofia rappresentata che, in questo testo, non viene affatto rimarcata e, anzi, viene messa in secondo piano rispetto alle volute provocazioni.

Impressione personale

Alle superiori ho studiato filosofia e ho studiato Nietzsche. Così parlò Zarathustra l’ho comprato in quel periodo proprio perché curiosa di vedere se leggendo direttamente il filosofo avrei capito qualcosa di più del suo pensiero. Poi il tempo è passato, il libro è rimasto intonso in libreria e io ho lasciato andare anche quel poco che avevo imparato (avevamo poche ore dedicate alla materia e la prof non brillava per capacità di insegnamento). Mi sono ritrovata a leggere questo libro oggi perché scelto dai partecipanti del mio gruppo di lettura e posso dire di averlo affrontato con una forte dose di pregiudizio e preoccupazione. In realtà, sebbene la filosofia di Nietzsche si sposi davvero molto poco con ciò che, nel tempo, è diventata la mia opinione sulla vita e su come andrebbe vissuta, il testo è stato più gradevole di quanto mi aspettassi inizialmente. Avendo però dimenticato quasi tutto quello che avevo studiato, ho dovuto affiancare alla lettura di questo libro anche dello studio e, ad oggi, mi rendo conto di aver apprezzato molto di più la parte di approfondimento che ho svolto separatamente rispetto alla lettura stessa dell’opera. Possiedo anche Al di là del bene e del male e non ci sarebbe periodo migliore di questo per leggerlo ma, in tutta sincerità, non sento nessun interesse a farlo.