1^ Recensione di Ro; Maruzza Musumeci

Le vostre recensioni è uno spazio in cui i lettori del blog potranno proporre il loro punto di vista sui libri che leggono. Questa è la prima recensione che mi è stata inviata.

Vi introduco brevemente questa novità e vi lascio poi alla recensione! Ro, amica e lettrice fedele di Leggo Quando Voglio recensirà per tutti noi alcuni libri che leggerà, ampliando ancora di più le conoscenze inserite all'interno del blog. In attesa di creare una sezione apposita per chi vorrà mandarmi una recensione come ha fatto lei, godetevela sotto questa forma. Lo stile di Ro è frizzante ed energico, sicuramente scorrerete la recensione, sebbene sia lunga e completa, in un battito di ciglia! 

 

RECENSIONE DI MARUZZA MUSUMECI, ANDREA CAMILLERI

Dunque, ho scelto Camilleri come primo autore perchè lo considero un out sider..non ha un genere, non scrive in italiano e nemmeno in una lingua straniera, la musica della sua scrittura non si lascia avvicinare da tutti..è un po un tesoro per cercatori pazienti; le sue storie cantano di piaceri semplici e dimenticati ma che toccano note profonde nella mente e nel cuore di chi riesce a calarsi nel suono di questra strana parlata... o per lo meno così è per me :)

Maruzza Musumeci fa parte del Ciclo della mutazione, che comprende tre libri brevi, tre cunti, che raccontano le grandi traformazioni, i grandi atti di volontà e amore possibili in piccoli contesti.
Questo in particolare è una sorta di manuale sulle sirene e sul loro ciclo vitale; mai pensare ad una sirena come ad un essere inerme e indifeso, se scelgono il contatto con gli uomini, non ci sono vie di mezzo, danno tutto o prendono tutto.
Camilleri ci racconta attraverso la storia di Maruzza e dei suoi figli di come per amore, e solo per amore, si possa scegliere di sacrificare la grandezza, l'immensità e le proprie passioni.

I fatti si svolgono nel periodo a cavallo fra '800 e '900;
Ignazio Manisco è un bimbo che, insieme alla madre, fa il bracciante e sententendosi continuamente chiamare pidocchio, come tutti i braccianti stagionali, decide a sette anni che mai avrebbe vissuto quella vita per sempre.
A vent'anni, nonostante una terribile paura del mare, intraprende il viaggio che lo porterà in America, ma lui, nel suo cuore sa già che li non troverà la sua vera casa..nel suo cuore ha la terra di Sicilia, e il desiderio di poter chiudere gli occhi per l'ultima volta sotto le fronde di un immenso ulivo saraceno.


Al ritorno in patria, Gnazio compra uno splendido pezzo di terra, Contrada Ninfa, dove la terra è buona e feconda ma stranamente sospesa sull'acqua..circondata per tre lati dal mare, si erge orgogliosa come la prua di una nave.
Può finalmete pensare di sposarsi..ma la cosa non è facile! Lui ha ormai quarantacinque anni, è zoppo e ha pure un po di gobba..non desidera una moglie troppo giovane, una vedova non va bene e tanto meno una donna brutta.
Per fortuna può aiutarlo la 'Gna Pina, vecchia esperta di erbe e rimedi vari, mammana di paese e ruffiana a tempo perso.
La cosa sembra difficile, ma nel frattempo Gnazio costruisce la sua casa e mette a frutto la sua terra.


Finalmente la Gna Pina ha una proposta interessante per il cuore di Gnazio, che vedendo per la prima volta l'immagine della sua futura moglie si da del povero vecchio stolito, che si fa prendere dall'amore come un ragazzino..lei è Maruzza Musumeci, bella come il sole, canta tutto il giorno e mai si potrà trovare una femmina di casa come lei...ha solo un piccolo difetto, talvolta si convince di essere qualcosa che non può essere..lei è certa di essere una sirena, per questo motivo ha bisogno di poter stare sempre vicino al mare e Gnazio, con la sua casa e la sua terra sono l' ideale.


Dopo qualche perplessità la bellezza di Maruzza ha la meglio e qui inizia un vero calvario ..i preparativi sono lunghi e strani e resi ancor più strani dalla presenza della bisnonna di Maruzza, Minica; una vecchia ultracentenaria, con la forza di strangolare a mani nude un cane, la voce ammaliante di colomba che fa risvegliare il sangue di un uomo come nient'altro, ma brutta come il peccato..lei parla strane lingue e ride come una iena a mezzanotte..


ma non basta! il suo parere è fondamentale perchè il matrimonio si possa fare..ma Minica da il suo assenso e Maruzza si svela in tutta la sua bellezza e stranezza..anche lei ride come una iena, anche lei parla strane lingue fatte di strane parole..ma ha il viso perfetto come una mela, i capelli sono una cascata dell'oro più puro e quando canta le sue canzoni senza parole Gnazio capisce ugualmente quello che Maruzza racconta..lei gli parla, dice quanto è bello per una donna incontrare l'uomo giusto e sentirlo nel profumo della loro pelle che si mescola e sentire il sapore di quella pelle e sapere che è lui e solo lui e nessun altro;
questo primo incontro si conclude con il fidanzamento di Gnazio e Maruzza e con la morte di un vicino di Gnazio, tale Ulisse DelGreco..a quanto pare uscito improvvisamente fuori di senno e che, senza alcun motivo, si suicida buttandosi in mare.
Gnazio dovrà ora costruire una casa adatta a Maruzza, da cui lei possa guardare il mare e cantare le sue canzoni e due enormi cisterne in cui Maruzza possa stare quando crede di essere sirena.. ma ancora non basta! Minica impone una sua cerimonia, fatta di notte, dove Maruzza arriva dal mare coperta solo di un telo, dove Gnazio si ubriaca con una strana pozione offerta da Minica, dove vede la sua futura sposa leccare il sangue del povero Ulisse e ridere ridere ridere.. Al risveglio non sa più cosa è verità e cosa fantasia, ma si consola pensando alla bella voce di Maruzza.


Finalmente si celebra la cerimonia in chiesa e la vita di Maruzza e Gnazio inizia a scorrere serena e cadenzata dai cicli di mutazione di Maruzza, dai suoi bagni nell'acqua di mare, dalle sue canzoni che ora parlano di amore per il marito e di come cambia lo spirito di una donna; da un primo figlio, Cola, legato alle stelle da una passione primitiva e del tutto ignorato dalla misteriosa Minica; dalla sparizione del figlio del già compianto Ulisse, anche lui con lo stesso sfortunato nome del padre;da altri figli e dalla guerra che tutto si porta via; ma soprattutto dalla nascita di una figlia uguale a Maruzza, Resina, che stranamente nasce nello stesso momento in cui Minica lascia la terra per diventare spuma;


Anche il finale è dolce..come il rumore delle fronde di un ulivo saraceno che si affaccia sulla scogliera.

 

Ro

COMMENTI

S

15:39 - 28 gennaio 2017

Ho sempre considerato i racconti di Camilleri sotto un'altra luce. Mi entusiasma questa chiave di lettura che lascia la porta aperta a riflessioni così attuali e mai banali come l'accettazione del diverso, e il cammino, anche interiore, tanto lungo e convoluto che ci fa costruire rapporti unici e meravigliosi quanto impossibili agli occhi "dei più".

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