Fu così che ebbe inizio il primo viaggio di Orm, figlio di Toste, che più tardi fu chiamato Orm il Rosso e anche Orm dai Lunghi Viaggi.
Le navi dei vichinghi è il primo volume della duologia di Frans Gunnar Bengtsson. I due libri sono necessariamente da leggere in ordine cronologico perché, di fatto, potrebbero essere considerati un unico volume.
Il protagonista è Orm, ragazzo che vive con la madre, iperprotettiva, in Scania e che, un giorno, viene caricato su una nave durante un saccheggiamento vichingo del suo villaggio. Da quel momento parte la sua avventura che, come in un romanzo di formazione, lo vedrà diventare un vero uomo, temuto e rispettato anche dai compagni di avventure più maturi.
Fu così che Orm salì molto nella stima di se stesso e degli altri, che da quel giorno cominciarono a chiamarlo Orm il Rosso, non solo per il colore dei capelli, ma anche perché aveva mostrato di saper rispondere con violenza alla violenza e che non era consigliabile irritarlo senza necessità.
La trama dipinta in questo modo potrebbe sembrare più sentimentale di quello che è effettivamente, perché focus del libro non è certamente la crescita del ragazzo (che procede velocemente e in modo piuttosto naturale) bensì la Storia. Il ruolo di Orm è, dunque, più quello dell'accompagnatore, che ci mostra i grandi eventi storici del periodo (X secolo D.C.), vissuti dall'interno.
Le navi dei vichinghi è, dunque, in primis un romanzo storico che mostra una parte di Storia a me quasi del tutto sconosciuta. Questo aspetto è il più grande vantaggio e svantaggio del testo, al contempo. Infatti, non conoscendo le figure storiche introdotte (ma non solo, ammetto di avere avuto difficoltà anche con la conformazione geografica del tempo e con il conoscere il sistema politico del diversi luoghi citati) è pressoché impossibile gustarselo completamente. Bengtsson introduce sempre brevemente il ruolo di ogni personaggio, ma se non si conosce pressoché nulla al riguardo è realmente molto difficile comprenderlo pienamente, così come è complicato dedurre i giochi di potere e le diverse battaglie citate o, addirittura, raccontate.
Per leggerlo e comprenderlo del tutto è necessaria o una grande padronanza del tema o una altrettanto grande volontà di sopperire con la ricerca individuale alle proprie lacune storiche.
Lo si può anche leggere, come ho fatto io, godendosi il viaggio e cercando di recepire più informazioni possibile, ma in questo modo è difficile poterlo apprezzare altrettanto.
Così appariva re Harald Dente Azzurro, quando Orm e i suoi lo videro la prima volta. Più tardi, Toke disse che pochi vecchi re col mal di denti avevano un aspetto regale come lui.
Nel libro, un altro aspetto fondamentale lo ha la religione. Il Cristianesimo in questi luoghi è una religione nuova, che si sta affermando pian piano e che, da molti, è vista come una novità sgradita. Nel testo verranno amplificate le differenze tra le diverse religioni (gli antichi Dei dei vichinghi, a cui si devono fare sacrifici per propiziarsi la loro benevolenza, il Dio cristiano che, attraverso le reliquie, permette di guarire dal mal di denti e Maometto, che ti permette di avere più donne contemporaneamente ma, ahimé, ti toccherà rinunciare al vino).
Come potrete dedurre dalla mia parentesi, tutto è descritto in chiave ironica e, anche nei momenti più intensi, il lettore si troverà più a sorridere che a preoccuparsi per il giovane protagonista e i suoi amici.
«In questo paese, gli uomini possono avere fino a quattro mogli, se professano la religione del profeta. Ma se lo fanno, non possono più bere vino» disse Orm.
«Scelta non facile» disse Toke, «anche se la loro birra è pesante per il nostro gusto. Ma forse non abbiamo ancora assaggiato quella migliore. Quattro donne, però, sono proprio quello che mi ci vorrebbe».
Del resto, che Orm arriverà alla vecchiaia ci viene detto più volte dal narratore, che non si sa bene ancora chi sia, ma ci racconta tutte le avventure come se ne avesse sentito parlare dal protagonista stesso. Questo implica che non vi siano lacune di alcun genere nella storia del giovane.
Da vecchio, Orm raccontava che quel periodo della sua vita fu molto lungo da vivere, anche se breve da raccontare, dal momento che tutti i giorni erano uguali e che il tempo sembrava quasi essersi fermato, se non fosse stato per certi segni che dimostravano il contrario.
La struttura è classica: il libro è diviso in capitoli, composti da titoli esplicativi del contenuto del testo (un esempio: "Come si festeggiava il Natale alla corte di re Harald Dente Azzurro"). Per questo è semplicissimo ritrovare un passaggio utile, o un'informazione.
All'inizio di ogni capitolo è presente una contestualizzazione geografico/temporale che specifica, in pochissime parole, dove siamo, in che momento e cosa sta succedendo nella Storia generale.
Nel quarantesimo anno del regno di re Harald Dente Azzurro, sei estati prima della spedizione bellica dei vichinghi di Jom in Norvegia, tre navi con le vele nuove e ottimi equipaggi presero il largo dal paese di Lister dirette verso sud per fare bottino tra gli slavi.
Solitamente mi trovo molto bene con Beat, che apprezzo moltissimo, ma questa volta non sono stata del tutto convinta dalla cura del libro. Il testo è molto fitto, la carta non mi sembra la medesima (questa al tatto dà una sensazione sgradevolissima e, in genere, non mi capita, essendo libri nuovi non credo dipenda dalla "vecchiaia" del volume) e forse la traduzione potrebbe essere migliorata (non so bene se sia il traduttore o il testo originale a creare qualche difficoltà ma non sembra "funzionare" del tutto). Ultima nota; credo che in un testo del genere avrebbe avuto senso mettere perlomeno uno schema con i personaggi principali realmente esistenti o qualche nota informativa al riguardo.
In conclusione, trovo che Le navi dei vichinghi sia un libro interessante per chiunque, ma che possa essere amato solamente da chi lo approccia con metodo didattico (cioè prendere appunti e fare ricerca) o da chi già conosce il periodo storico piuttosto bene.
Per questo motivo lo consiglio solo a chi appartiene alla due categorie di cui sopra o a chi, come me, ama moltissimo i romanzi di avventura marittima e che, pur di leggere dei vichinghi, accetterà anche di non capire alcuni dei riferimenti del testo. Sconsigliato a chi vuole leggere qualcosa di molto movimentato e scorrevole.
Nonostante forse dalla recensione si evinca diversamente, io sono stata contenta di averlo comprato e letto, perché sebbene in misura limitata rispetto alle sue potenzialità, mi ha aiutata a conoscere molto di più di ciò che sapevo prima e, presto, leggerò anche il secondo volume; Orm il rosso.