Love Generation - Generazione d'amore di Noelle Olsen è un libro per ragazzi che parla d'amore e delle sensazioni provate dai giovani. Come da titolo, parla della "generazione d'amore" del 2005 che, forse, poteva rispecchiarsi nella famosissima canzone di Bob Sinclair.
Io appartengo proprio alla fascia d'età di cui parla la nostra narratrice e, inoltre, abito anche vicino ai luoghi descritti all'interno del romanzo, perciò mi sono sentita coinvolta da questa storia che, in effetti, ti dona la capacità di tornare indietro nel tempo.
La storia inizia il 23 dicembre 2005 a Carpi, in Emilia-Romagna. La maggior parte degli eventi narrati coprirà l'arco di diversi mesi ma, in realtà, la storia avrà una conclusione lungimirante: collocata ben dieci anni dopo la narrazione principale. Questa ambientazione, come vi ho anticipato, mi è particolarmente familiare. Forse proprio per questo ho ricercato maggiormente dettagli descritti che, invece, non sono stati inseriti all'interno del libro. Questo è coerente con la narrazione: in un romanzo indirizzato maggiormente ai ragazzi non occorre scendere nei dettagli estetici della geografia del luogo. Le descrizioni di luoghi e persone, invece, non mancano, ma l'autrice non ne abusa.
Aspetto fondamentale, nonché vero e proprio perno della lettura è la resa dell'atmosfera. Noelle (pseudonimo dell'autrice Nicole Losi) è riuscita a farmi rivivere gli anni di cui racconta. Nonostante ciò che viene descritto non appartenga quasi per niente al mio bagaglio di esperienza (i personaggi di questo libro sono ben più estremi di quelli della mia realtà e, soprattutto, molto più abbienti) l'autrice è riuscita ad esprimere all'interno di questo romanzo la sensazione che si prova a quell'età, inducendo una persona incline alla nostalgia come me ad entrare sia con la testa che con il cuore all'interno della narrazione.
Per un attimo si sentì invincibile, convinta che niente e nessuno sarebbe riuscito a toglierle quell'euforia di dosso.
Lo stile di questa scrittrice non è quello che comunemente associamo ad un romanzo che parla di ragazzi. È molto più serio, ricercato ed intelligente, spesso molto poetico. Al riguardo ho un'opinione altamente positiva perché, senza dubbio, si tratta di un'autrice emergente molto capace, ma ho faticato a collegarlo alla storia descritta. L'avrei vista meglio a parlarci in questo modo di qualcosa di più adulto e maturo, facendo risaltare maggiormente questa sua, indubbia, capacità. La stessa cosa si riflette sui dialoghi, l'autrice non sbaglia e inserisce al loro interno la giusta quantità di gergo giovanile, ma comunque la capacità lessicale di questi giovani è, per me, fuori dal comune.
I personaggi sono ben descritti, ne riusciamo a capire maggiormente le caratteristiche più superficiali, dato che tutto è narrato dal punto di vista della protagonista, ma sono comunque bidimensionali; non rappresentano solamente uno stereotipo, hanno vita propria. Uno degli aspetti difficile da spiegare ma che rende questo libro speciale è la capacità dell'autrice di riuscire a far conoscere i loro pensieri senza dover dichiarare tutto platealmente ma anche solo facendo compiere loro dei piccoli gesti che, se ben studiati, possono dirci ben più di quanto avrebbe fatto una spiegazione più dettagliata ma meno "di cuore". Questo aspetto è importante e mi ha colpita particolarmente.
Arianna, la protagonista, è sicuramente il personaggio che conosciamo meglio. Per quanto sia più matura ed intelligente di quanto potremmo imputare ad una sua qualsiasi coetanea, rimane una ragazza giovane e, di conseguenza, ha voglia di sbagliare e di imparare ma, soprattutto, di vivere. Mi sembra evidente che la sua lungimiranza derivi in parte dal senno di poi di cui noi ex ragazzine disponiamo e, forse per questo, è più facile immedesimarcisi per chi ha qualche anno in più, piuttosto che per i più giovani. La sua ironia è uno dei migliori punti di forza del libro, divertente e sempre credibile.
Voleva vivere la sua adolescenza, non subirla o averne timore.
Ho trovato un ritmo narrativo medio: i fatti e le introspezioni psicologiche si alternano spesso. Mentre la prima metà del romanzo è più introduttiva, nella seconda parte c'è più azione. Essendo io amante della staticità, se ben raccontata, devo ammettere che ho apprezzato maggiormente la prima parte, sono però convinta che la maggior parte dei lettori preferirà la seconda.
L'incipit del libro è ben svolto anche se non d'impatto. Grazie ad esso comprendiamo immediatamente l'ambientazione del romanzo.
La trama è, inizialmente, quella di un giovane gruppo di ragazzi (e in particolare di Arianna) alle prese con i problemi di quell'età: l'esame di maturità alle porte, le esperienze amorose, l'equilibrio tra obblighi e doveri, il rapporto con i genitori. Un tema sicuramente già letto che, però, è stato portato avanti da Noelle Olsen in modo egregio: molto più convincente di tanti altri romanzi simili ed affermati letti in precedenza.
Lo svolgimento è, invece, più dinamico e particolare. Si portano avanti sempre le stesse idee iniziali ma vengono rese più intricate di quanto si possa pensare all'inizio. Più avvincente per gli amanti degli intrecci intricati.
Sul finale posso dire poco per non dare anticipazioni, dico solo che è forse il più credibile possibile ma che, la ragazzina dentro di me, ha protestato fortemente leggendolo!
Il libro è autopubblicato ma presenta una struttura professionale e coerente. Qualche errore di battitura e piccole scene non del tutto perfette ci sono ma la cura del libro è soddisfacente.
In conclusione, Love Generation è un romanzo che ho letto volentieri e che mi ha fatta tornare indietro nel tempo. È stato una piacevolissima sorpresa per me e penso che lo potrà essere anche per voi!
Lo consiglio a tutti perché penso che possa piacere sia ai ragazzi (che così si troverebbero davanti ad un'opera che parla di loro e a loro ma di qualità) che agli adulti che si ricordano ancora cosa voglia dire essere giovani e non conoscere le vere brutture del mondo.