Oggi esce Una zampa per Natale, libro molto speciale per diverse ragioni.
Prima di tutto il motivo principale:
Una zampa per Natale nasce per beneficienza; fa, infatti, parte del Progetto Alex e tutti i ricavati delle vendite andranno interamente all’Associazione Enpa di Caltanissetta.
L'idea è venuta all'autrice Desirée Sfalanga ed è stata organizzata e sviluppata da lei, ma anche altre sei autrici hanno partecipato donando i loro racconti.
Si tratta, perciò, di una buona causa e, anche solo per questo, meriterebbe di essere acquistato.
Per coloro che, invece, hanno bisogno di ulteriori motivi per acquistare questa raccolta di racconti, eccovi la mia recensione.
Chi avrà letto altre mie recensioni saprà già che io ho un cuore di pietra e che mi emoziono davvero molto difficilmente leggendo racconti o romanzi di qualsivoglia genere. Io mi sforzo anche di immedesimarmi nelle vicende narrate, ma la parte più cinica di me prevale sempre.
Con il Natale, poi, ho sempre avuto un rapporto molto controverso; non ho mai sperimentato l'esistenza di questa ipotetica bontà natalizia e, perciò, quando leggo un libro o visiono un film sui miracoli del Natale, è difficile che riesca a considerarli vagamente credibili o, comunque, piacevoli.
Come tutti i cattivissimi, però, ho un punto debole e, oggi, dovrò necessariamente svelarvelo: gli animali, i cani in particolare. Quando sono davanti ad un cane, un gatto, o ad qualsiasi mammifero (animale, ovviamente) il mio cinismo scompare e divento decisamente più emotiva.
Una zampa per Natale, riunisce quindi, un aspetto su cui sono piuttosto cinica, il Natale, con un altro che rappresenta, da sempre, la mia Kryptonite; i cani. Ipoteticamente immaginavo una dura lotta dentro di me, combattuta da questi due elementi, che avrebbe fatto sì, di far vincere l'una o l'altra parte a seconda del racconto.
La verità, invece, è che questo è, senza ombra di dubbio, il libro che mi ha fatto piangere maggiormente negli ultimi dieci anni. E le lacrime sono state sia di felicità che di tristezza, mi ha fatto perciò provare una bella gamma di emozioni quando, solitamente, non provo praticamente nulla. Per questo motivo penso che l'atmosfera della raccolta sia l'aspetto preponderante della stessa e sia, quindi, un ulteriore motivo per cui dovreste comprarla. Siete dei piagnucoloni? Questa raccolta vi farà piangere ancora di più. Siete aridi, dal cuore di ghiaccio? Beh, se anche voi avete un punto debole allora forse riuscirete a provare questa esperienza lacrimosa come me. I racconti che mi hanno toccata di più sono quelli scritti dall'ideatrice del progetto, cioè Desirée Sfalanga e da un'autrice che non conoscevo prima: Cristina Pezzica.
Come sempre, vi parlerò anche degli altri aspetti. Sapete che il mio obiettivo principale è quello di fare recensioni il più complete possibile e, anche se si tratta di un libro speciale, non verrò meno a quello che ci si aspetta dal blog. Ciò che dirò da adesso in poi, però, per me non è rilevante per l'acquisto. Si tratta di una raccolta scritta per beneficienza perciò ciò che conta per me è solamente che i proventi arrivino e vengano incanalati dove viene promesso e che, leggendolo, si respiri l'atmosfera giusta e si senta la bontà che scaturisce dalle parole di questi racconti.
Trattandosi di sette autrici diverse, gli stili cambiano enormemente. Questa raccolta è un'ottima dimostrazione della diversità stilistica che esiste tra autrici di sesso femminile, smascherando coloro che sostengono che la letteratura al femminile, sia tutta uguale. L'ingenuità dell'una (particolarmente apprezzabile in racconti di questo tipo), si differenzia dall'esperienza dell'altra, ognuno di voi troverà una preferenza e riuscirà perfettamente a capire se la penna che sta scrivendo il racconto che state leggendo è la stessa del racconto precedente. Io, in realtà, ho apprezzato ogni stile perché non ho letto questa raccolta come se fosse una prova bensì come se consistesse in una testimonianza dell'anima delle autrici; dalle loro parole si deducono le loro personalità e, secondo me, anche parte del loro vissuto. Mi è piaciuto particolarmente che ogni racconto fosse scritto diversamente; alcuni sono in terza persona, altri in prima, ce ne sono di corali e anche con un unico protagonista.
I personaggi non cambiano molto da racconto a racconto perché, come si può immaginare dal tema, sono tutti buoni buonissimi o cattivi che possono diventare buoni. Le loro personalità, però, sono differenti e ben diversificate. Anche in questo caso, è stato bello vedere che, ogni autrice, abbia deciso di parlare da punti di vista differenti; non si sa, perciò, prima di iniziare la lettura se ci troveremo nella mente dell'animale, dell'aguzzino o, invece, del più probabile personaggio/eroe.
L'ambientazione, come è ovvio, è limitata nel tempo al periodo natalizio e, nello spazio, a volte è indicata in maniera sommaria, altre volte, invece, ci è possibile capire ben poco. L'ambientazione spaziale, dunque, non è rilevante ai fini delle storie.
Anche il messaggio inviato da ogni racconto è, senza dubbio, facile da immaginare: la bontà ripaga sempre, se sei buono ed altruista tutto ciò che di negativo ti succederà riuscirà a trasformarsi in qualcosa di positivo.
In realtà, però, non in tutti i racconti troverete i classici finali alla e vissero tutti felici e contenti. Anzi, in alcuni, per quanto non vinca mai il Male, l'amarezza nata durante il racconto, non riesce a lasciarci nemmeno alla conclusione della vicenda. La stessa cosa vale per gli incipit.
Il ritmo di lettura è molto veloce; sia le storie più brevi che quelle lunghe sono scritte con stile leggero e fluente; inoltre la solarità della maggior parte di loro dà la possibilità di continuare la lettura senza che vi sia una particolare pesantezza legata ai concetti letti.
Le storie vertono tutte sul Natale e sugli animali (principalmente si tratta di cani, ma è presente anche qualche gattino) eppure, sono tutte differenti tra loro. Non solo i racconti che vengono da autrici diverse, anche quelli scritti dalle medesime autrici, sono inaspettatamente variegati. In un unico caso abbiamo un racconto che continua nel racconto successivo e, vedrete, che sarete contenti di ritrovarne il dolcissimo protagonista. Un'ottima varietà di trame, perciò, dalla più semplice alla più complessa, adatte a soddisfare ogni lettore.
In conclusione vi consiglio questo libro principalmente per la sua mission ma io sono contenta di averlo letto anche per le emozioni che mi ha fatto provare. Ringrazio Desirée Sfalanga per aver avuto una così bella idea e averla portata avanti con tanto olio di gomito; non solo apprezzo tantissimo l'aiuto concreto che potrà dare ma, personalmente, mi ha dato tanto.
Inoltre... ho già in mente due persone speciali a cui regalarlo per questo Natale!