TRAMA IN BREVE

L'ispettore Ferrari è chiamato ad indagare su un caso di omicidio; il 94enne Bauer è stato trovato assassinato dentro casa sua e la badante Raisa sembra sparita nel nulla; sembra un caso di apparente semplice soluzione ma che nasconde verità non dette e nascoste da anni.

INCIPIT

La sua Luger Parabellum non sparava a un uomo dal 1945. Una delle poche volte in cui Bauer aveva premuto il grilletto. La guerra gli aveva dato più di un'occasione, nonostante che la sua arma preferita fosse una Tenax, la macchina fotografica con cui aveva tentato di testimoniare il delirio e la decadenza del terzo Reich.

RECENSIONE

Lei non cerca di dare un significato alla propria esistenza ogni giorno? Io sì, come molti. Se non lo cerchiamo noi stessi, un senso, nessuno ce lo fornirà.

L'omicidio Bauer di Daniele Torquati è il romanzo che si è classificato al primo posto nella categoria romanzi inediti del Premio Giallo Indipendente 2017 creato dalla Casa Editrice WLM.

Si tratta, come si può evincere dal nome del concorso, di un libro giallo. L'incipit è rilevatore di diversi elementi che caratterizzano poi la trama; si percepisce quell'aura di mistero che permeerà su tutta la storia e si comprenderanno due elementi fondamentali del romanzo; il ruolo della fotografia e della Seconda Guerra Mondiale

Fu in quel momento che capii che avremmo perso la guerra. Non c'è niente di glorioso nello sterminare la popolazione civile. E tutto quel male, prima o poi, sarebbe tornato indietro per distruggerci.

Per questi motivi, la trama è appetibile sin dalle prime righe e, anche quando si avrà un quadro più completo del caso da risolvere, rimarrà intrigante e foriera di molti dubbi. 
È con lo svolgimento, però, che l'autore ci fa capire la complessità della sua storia; ci sono molti personaggi coinvolti, diversi luoghi di indagine e differenti piste da seguire. Quando si pensa di avere ormai compreso perfettamente la situazione nuovi colpi di scena irrompono a complicare ulteriormente la storia.

L'ispettore Ferrari è il protagonista, è attraverso le sue azioni che cercheremo di arrivare alla soluzione del mistero. La sua caratterizzazione e, ancor di più, la sua introspezione, vengono introdotte da subito. Oggettivamente il personaggio è ben raccontato ed approfondito; tutte le sue idee e i suoi comportamenti sono comprensibili alla luce di quanto scritto dall'autore, però nonostante questo, non sono riuscita a considerarlo reale o, quantomeno realistico, perché, sebbene i presupposti di un cambio di rotta nel suo atteggiamento verso il caso fossero stati ben disposti dall'autore, il tutto mi è sembrato troppo veloce e privo di una motivazione profonda che, secondo me, sarebbe stata più in linea con la sua personalità apparentemente ferma sulle sue idee e affatto superficiale.

I pensieri del protagonista ci portano spunti interessanti di riflessione che vanno al di là del caso trattato e ci fanno chiedere su come vediamo noi alcuni aspetti della vita; il destino, la fortuna e la sfortuna, le relazioni, il rapporto con il lavoro, sono alcuni degli argomenti trattati dall'autore.
I suoi comportamenti, invece, provocano scene ironiche e divertenti, specialmente in alcuni dialoghi.

— Il giorno prima della notte in cui ha visto l'auto?
— Lei parla strano signor sbirro. Il giorno viene prima e dopo la notte.
— Certo.
— Ma sì, era mattina — confermò confusa la signora. — No, forse pomeriggio, perché mi ero preparata una fetta di pane con acciughe. E la mangio solo alle sei.

Gli altri personaggi, seppur fondamentali per la risoluzione del caso, non sono stati approfonditi e vengono descritti per le loro caratteristiche più superficiali. Non ci affezioniamo, né pensiamo di conoscerli a fondo, anche se, di alcuni di loro, riusciamo a comprendere gli aspetti caratteriali principali.

Per questi motivi percepiamo l'atmosfera misteriosa del caso e la suspense generata dalla volontà di risolverlo, ma non entriamo in empatia con coloro che affrontano le vicende e, quindi, non ci emozioniamo quando sono in pericolo o, nel caso del "buoni" se rischiano di non riuscire a risolvere il caso.

Lo stile dell'autore mi ha convinta da subito, riesce ad equilibrare le giuste dosi di serietà e divertimento, profondità e leggerezza. Una voce narrativa che si addice perfettamente al genere e che non prevale mai sul protagonista. Il libro, infatti, è scritto in terza persona limitata al punto di vista di Ferretti.

Dato che all'interno del romanzo, come vi ho già detto, sono presenti diversi spunti di riflessione che indicano, almeno per l'idea che me ne sono fatta io, una volontà di approfondimento anche degli elementi non propriamente collegati al genere giallo, mi sarei aspettata qualche argomentazione in più riguardo all'ambientazione. Infatti, nonostante si comprenda sin dalle prime pagine il luogo dove si svolgono le vicende, Bologna, non ci vengono date informazioni personali sulla città, non ci sono pensieri al riguardo. Le tempistiche sono comprensibili anche se non dettagliate; la vicenda si svolge nel mese di marzo di un anno imprecisato che si desume, però, essere molto vicino a quello attuale.

L'autore è riuscito a creare una trama intricata e piena di dettagli, rendendola credibile e anche scorrevole; una volta giunti alle indagini vere e proprie, si girano le pagine velocemente, creando un ritmo di lettura spedito.

Il finale è ben costruito ma altrettanto rapido, niente da eccepire riguardo alla sua costruzione, se fosse stato, però, più lungo e dettagliato l'avrei apprezzato maggiormente. Nei gialli la soluzione del caso è l'elemento fondamentale e io, come sapete, nei punti più importanti preferisco la prolissità rispetto alla sintesi.

In conclusione L'omicidio Bauer è un buon giallo; la trama è ottima ed intricata al punto giusto. L'autore ha ottime potenzialità che, anche se non tipiche del genere, mi piacerebbe vedere approfondite in eventuali altri romanzi. Il libro mi è piaciuto e lo consiglio anche a voi!

Se siete dei giallisti e volete partecipare al Premio Giallo indipendente eccovi la pagina dell' edizione 2018.

CITAZIONI

A dire la verità non apprezzava più il proprio lavoro. Sperava di passare nell'anonimato i troppi anni che mancavano alla pensione. Un'infinità

Allo stesso tempo, era convinto che non fosse vera la convinzione , diffusa, che ognuno determini le condizioni della propria esistenza. Proprio come riteneva inesistenti fortuna e sfortuna, così pensava che fosse stupido pensare alla propria vita come guidata da un destino. Si trattava piuttosto di fare delle scelte, che nei condizionamenti della nostra società, portavano a strade diverse e potenzialmente negative.

Ogni giorno, negli eventi e nelle persone che incontrava, ricercava continuamente lo stimolo giusto per ricominciare. Al momento, era come se quella scintilla cercasse di accendersi in un bicchiere d'acqua.

Invidiava la tranquillità e la monotonia della vita quotidiana, per le tante sicurezze che apparentemente si porta dietro. Essere un poliziotto, invece, lo aveva messo a contatto con la violenza e la sofferenza che si nascondeva dietro a tutte quelle facce liete, che di tanto in tanto sfociava in un reato più o meno grave.

Scoprì un piccolo germoglio nel proprio cuore, proprio nel punto in cui credeva non sarebbe cresciuto più nulla. Forse erano le lacrime, che stavano innaffiando l'aridità degli anni di solitudine.

Le gemme e i germogli sugli alberi, insieme alle prime fioriture, dimostravano che la natura, nonostante i nostri sconvolgimenti stesse pensando già alla primavera.

Vedeva il loro legame affettivo, come un delicato bicchiere di cristallo, che si sarebbe potuto infrangere in qualunque momento contro il proprio carattere, duro, ostinato, introverso.

Era soddisfatto, perché si era appena disfatto di tutto ciò che lo appesantiva psicologicamente da anni. Sorridendo, pensò che se fosse stato una donna, avrebbe preso appuntamento dal parrucchiere, per un deciso taglio di capelli e un bel cambio di colore.

Un momento gradevole anche per Ferrari, che scoprì l'esistenza di un mondo di sapori nuovi. Non fu un pensiero confuso, dettato dalle particolari e favorevoli condizioni, ma una considerazione che fu come un risveglio: in quegli anni grigi, era come se avesse perso il senso del gusto, del bello e del piacere della vita.

Bauer era molto riservato. Di norma era gentile con tutti, diciamo una gentilezza istituzionale, ma non sapevi mai se fosse davvero sincero. Era capace di accumulare rabbia per tempi lunghi e poi esplodere quando meno te lo aspettavi.

QUARTA DI COPERTINA

Bauer è un fotografo di 94 anni che, durante la seconda guerra mondiale, ha seguito l'avanzata delle truppe tedesche in Unione Sovietica. Di quella tragedia conserva un archivio, che adesso vuole rendere pubblico. La scomparsa di Raisa, una badante ucraina unita a Bauer da una relazione non bene definita, è un caso affidato all'ispettore Ferrari della squadra mobile della questura di Bologna. Viene rinvenuto il corpo di un uomo. A sovrintendere alle indagini, quale PM, un'affascinante giovane donna. Il mistero s'infittisce quando nel quadro delle indagini appaiono elementi di servizi segreti stranieri. Ferrari attraverserà l'Italia per recarsi in Sicilia, dove il supporto del RIS dei Carabinieri lo aiuterà a districare la matassa attorno a morti assurde.

PRO / INDIFFERENTE / CONTRO
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