TRAMA IN BREVE

John Valgard è un Osservatore: viene pagato per osservare e registrare opinioni e spunti di riflessione. Il lavoro più bello del mondo, se visto dall'esterno, eppure c'è quel maledetto tarlo? Perché esiste quel lavoro? Come vengono utilizzati i dati raccolti?

INCIPIT

John si alzò alle otto in punto come ormai gli capitava da settimane, si diresse verso la cucina, prese dei biscotti e un bicchiere di latte compiendo quello che ormai era diventato un rito.

RECENSIONE

Gli osservatori è il romanzo d'esordio di Gabriele Valenza

Ho scoperto questo nuovo autore esordiente nei primi mesi dell'anno scorso e ho letto diverse sue opere, mi mancava ancora il suo romanzo d'esordio e, finalmente, ho recuperato.

Partendo dal presupposto che Valenza, in così poco tempo, ha svolto un percorso di crescita piuttosto veloce e prolifico (e tutt'ora lavora a tantissimi progetti tutti per voi!) che vi illustrerò meglio in un OffTopic a lui dedicato, oggi vi parlerò del suo inizio.

Lo stile dell'autore qui è ancora da rodare. È scritto bene ma è ancora un po' schematico; da smussare un po' agli angoli. Se da un lato si nota la sua inesperienza, dall'altro si nota anche che Valenza non parte affatto da zero: le idee sono curate, ben spiegate e le parole ben scelte. Si nota particolarmente il lavoro svolto dallo scrittore, il che evidenzia la sua volontà di migliorare e di muoversi nel modo giusto, cosa che poi ha riconfermato con le nuove opere.

Ciò che apprezzo di più di questo autore sono gli innumerevoli spunti di riflessione che inserisce nei suoi romanzi; non importa il genere da lui scritto, o la trama, Valenza riesce sempre a farci interrogare su qualcosa di importante e/o interessante. Ciò accade anche in questo romanzo, anzi, forse perché si tratta della sua prima opera, l'autore ci ricopre totalmente di idee da portare avanti.

La trama fantascientifica è buona ed originale, ci interessa conoscere ciò che accadrà. Lo svolgimento viene influenzato in buona parte dall'inesperienza dell'autore; c'è ed è credibile ma non viene approfondito come ci aspetteremmo, considerando i grandi spunti e le tantissime strade aperte durante la narrazione.

L'ambientazione è un elemento che, da sempre, ritengo un punto forte di questo scrittore. Il suo stile non è particolarmente descrittivo ma ci dà le nozioni fondamentali per comprendere tutto ciò che circonda i personaggi. Questo ci dà la possibilità di immaginare bene tutto e ciò è molto importante, specie in un romanzo di questo genere che parla di un mondo diverso da quello conosciuto. In questo elemento si nota ulteriormente la perizia utilizzata dall'autore nella costruzione di un libro; niente è lasciato al caso, si comprende perfettamente che lui sa esattamente la composizione del luogo, è come se ci disegnasse una cartina proprio davanti agli occhi.

I personaggi non sono particolarmente approfonditi, ciò che leggiamo dipende dal punto di vista del protagonista che, per quanto molto riflessivo ed attento ai dialoghi con loro, non sembra particolarmente interessato a conoscerli più nel profondo.

Il protagonista, invece, è decisamente più approfondito tanto che tutti gli spunti di riflessione a cui alludevo prima scaturiscono tutti dai suoi pensieri.

In conclusione, è un libro piacevole con ottimi spunti di riflessione e una trama interessante ma un po' ingenuo. Da questa lettura si possono evincere tutti i punti di forza dell'autore Gabriele Valenza che verranno poi, riconfermati e migliorati nei romanzi successivi.

Lo consiglio a chi guarda più all'essenza che alla forma ed è curioso di vedere, come me, il percorso positivo di un autore esordiente pieno di potenzialità.

Il libro, tra l'altro, è GRATIS con Kindle Unlimited, perciò non fatevelo scappare QUI su Amazon!

Eccovi le altre opere di questo autore!

L'isola bianca: 33º22'04.0"N, 112º16'10.0"W: RecensioneAmazon

Il gioco delle classi: RecensioneAmazon

Parole di pioggia (nella raccolta Divagazioni Aliene): RecensioneAmazon

Candice: Mini RecensioneAmazon 

CITAZIONI

Era la solitudine pensò, tutti hanno bisogno di un contatto sociale.

«Sai come la penso» rispose John, «sono manifestazioni dell'ego, criticando gli usi e i costumi degli altri ci si pone immediatamente in una posizione di superiorità, la vera rivoluzione sta nell'essere anonimi e chi ha progettato la città lo aveva capito».

Registro tutto ciò che penso possa essere utile, non abbiamo una linea guida per decidere cosa annotare e cosa no.

«Ti sbagli Marcus, quando parlo con Dio mi rivolgo a lui dandogli del tu, perché dovrei darti del lei?»

Le luci che illuminavano le città erano state costruite inserendo in ogni lampione un dispositivo che aveva la capacità di rilevare il movimento e il calore, l'intensità della luce variava a seconda dei movimenti e del calore rilevato.

«Basta osservare l'universo per capire che è l'oscurità che domina. Da qualche parte esiste un universo di sola luce, un universo bianco. Io l'ho visto.»

«Sai John? Forse pensi troppo. Hai un lavoro che ti permette di fare ciò che vuoi e di avere tutto il tempo libero che desideri. Qualunque sia lo scopo, è davvero così importante per te?»

Ogni volta che dormiva l'angoscia lo aggrediva, se ne stava chiusa in un angolo della sua mente in attesa di poter fuoriuscire, come un avvoltoio che gira attorno ad un animale ferito in attesa che muoia.

QUARTA DI COPERTINA

In un futuro imprecisato, un ragazzo di nome John Valgard viene assunto dalla compagnia degli Osservatori. Un impiego senza nessuna specifica direttiva, ma un giorno in seguito ad una conversazione con un'amica, decide di indagare sulla natura del suo lavoro. Dopo vari tentativi vani accade qualcosa che cambia il suo modo di vedere le cose. In un mondo in cui il razzismo è rivolto verso gli androidi, sarà proprio uno di essi ad aiutare John nelle sue ricerche. Una storia dai toni leggeri, ironica ma anche con dei buoni spunti riflessivi. Come reagireste se pensaste che la realtà che vi circonda non fosse più la stessa?

PRO / INDIFFERENTE / CONTRO
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