TRAMA IN BREVE

Clarice Starling, giovane agente che studia all'Accademia si trova alle prese con un misterioso serial killer: Buffalo Bill. Ed è consapevole, sin da subito, che solo Hannibal Lecter potrà svelarne il mistero..

DEDICA

Alla memoria di mio padre

INCIPIT

Scienza del Comportamento, la sezione dell'FBI che si occupa degli omicidi in serie, è al piano più basso della sede dell'Accademia a Quantico, ed è semisepolta nel terreno. Clarice Starling vi arrivò un po' affannata dopo una veloce camminata da Hogan's Halley, il poligono di tiro.

RECENSIONE

Il silenzio degli innocenti è il terzo libro scritto da Thomas Harris ed il secondo sul personaggio di Hannibal Lecter. Di questo autore ho già letto Il delitto della terza luna (Red Dragon) che, come vedrete, mi era piaciuto ben poco. In questo caso, invece, ho apprezzato maggiormente il romanzo, sebbene abbia riscontrato anche questa volta alcuni degli aspetti che non mi sono piaciuti del suo predecessore. Come nella valutazione della scorsa volta ha avuto peso la fama di questa "serie", facendomi avere aspettative alte che sono state deluse, questa volta mi aspettavo, invece, qualcosa di peggio e quindi sono rimasta favorevolmente sorpresa.

Come ormai molti di voi sapranno, quando recensisco libri inseriti all'interno di una serie (anche se in questo caso è una serie in senso lato, dato che sono considerabili anche libri totalmente sé stanti) cerco sempre con le mie recensioni successive di completare discorsi aperti in quelle precedenti, è possibile, cioè, seguire un filo conduttore tra le due recensioni e potrete decidere di leggere anche contemporaneamente per vedere lo sviluppo di ogni elemento e le differenze che io ho trovato tra i romanzi.

Partiamo, quindi, da quello che mi sono chiesta nella scorsa storia: dov'è Hannibal Lecter? Nel primo romanzo il personaggio dello psicologo cannibale era il più bello ed interessante ma era, altresì, poco presente. In Il silenzio degli innocenti, non possiamo ancora dire che il dottore sia il vero protagonista della storia ma la sua presenza si fa notevolmente più importante e decisiva.

Per questo motivo ho deciso di categorizzarlo qui come il protagonista, anche se di fatto non lo è. Perché per quanto non sia l'epicentro della storia rimane sempre l'unico personaggio davvero interessante del libro e, sia questa volta che la scorsa, è il motivo per cui sicuramente leggerò anche i successivi romanzi della serie. Hannibal Lecter è un personaggio geniale, con una personalità unica e trascinante, nonostante si sappia che è un "cattivo" si tende a parteggiare per lui, perché sta istintivamente simpatico. Si tratta di uno dei cattivi meglio riusciti in un thriller e lo dimostra anche tutto quello che ne è scaturito: film, serie tv e altri romanzi.

Il dottor Lecter, che aveva assassinato nove persone, teneva le dita congiunte davanti al naso e la osservava. Dietro ai suoi occhi c'era una notte eterna.

Non posso assolutamente dire lo stesso per gli altri personaggi. Se nella lettura di Red Dragon mi sembravano stereotipati questa volta mi sembrano, addirittura banali, inutili, quasi trasparenti. Ho sentito la mancanza dell'agente Graham, protagonista dello scorso romanzo, e ho trovato impossibile immedesimarmi nella quasi detective di questo libro: Clarice Starling. I personaggi presenti anche nello scorso libro li ho riaccolti con piacere, sperando una maggiore introspezione che, però, è mancata completamente. Insomma, se non fosse per Hannibal Lecter direi che Thomas Harris non riesce a creare personaggi intriganti nelle sue storie. Il cattivo mi ha fatto, a sua volta, rimpiangere quello di Red Dragon, non è particolarmente intelligente, non è particolarmente malefico, non è particolare. A tratti mi ha fatto, addirittura pena.

Il ritmo della vicenda assomiglia a quello del romanzo precedente ma è meno enfatizzata la differenza tra parti in cui non succede nulla e parti in cui, invece, succede fin troppo. Si comprende con questo romanzo che l'autore sta imparando a calibrare i due aspetti rendendo la lettura più scorrevole e piacevole. L'ho trovato, quindi, un buon miglioramento che fa sperare nei prossimi romanzi.

Il miglioramento di questo aspetto ha migliorato, a sua volta, l'effetto suspense. In alcune parti la voglia di vedere cosa succede dopo c'è, cosa mai verificatasi nella lettura precedente. Anche in questo caso, quindi, spero nelle prossime letture per vedere l'autore migliorare ulteriormente!

Lo stile di Thomas Harris non mi è dispiaciuto nemmeno alla prima lettura e, anche in Il silenzio degli innocenti, ho apprezzato la scorrevolezza della scrittura ed il cambiamento di linguaggio a seconda del personaggio. 

La trama questa volta, lascia decisamente più a desiderare della volta precedente, complice la totale inutilità del cattivo. Fortunatamente nello svolgimento vengono inseriti aspetti che vanno al di là delle iniziali potenzialità del romanzo, rendendo la lettura molto più interessante. 

La mia impressione è che l'autore si sia concentrato molto di più su aspetti secondari della trama e non abbia dato particolare importanza allo scioglimento del filone principale e ciò si riscontra anche nella credibilità del romanzo. Non ci sono passaggi insensati ma ci sono tante cose che scricchiolano, la quasi detective Starling del tutto incapace in un primo momento diventa un genio nel risolvere gli enigmi in maniera piuttosto veloce e poco influenzata da agenti esterni. Rispetto al romanzo precedente ho trovato il tutto complessivamente meno credibile, anche se non sono presenti lacune od elementi incoerenti.

L'ambientazione è decisamente più presente e assolutamente gradita. Non si racconta tutto nel minimo dettaglio ma, almeno, veniamo a conoscenza di aspetti che l'autore avrebbe anche potuto tacere, non essendo indispensabili per il racconto. Ritengo che questo elemento sia stato un grosso aiuto in più per migliorare la godibili della lettura e rendere lo svolgimento decisamente più interessante.

Infine, prima del riepilogo finale vi parlo del titolo e del film. Il titolo Il silenzio degli innocenti, per quanto più suggestivo di quello inglese è decisamente meno attinente al contenuto del romanzo. Non entro nei particolari per non anticiparvi nulla ma vi assicuro che se si fosse chiamato  letteralmente, Il silenzio degli agnelli, avrebbe avuto decisamente più senso.

Il film è bello e sufficientemente attinente al romanzo da non far infuriare la lettrice che è in me. Certe cose sono state cambiate, altre spostate, altre riassunte ma bene o male c'è tutto. Inoltre nel film vi sono aspetti migliorativi rispetto al romanzo; ad esempio la protagonista Clarice Starling(Jodie Foster) ha una personalità ben diversa e più accentuata rispetto al suo alter ego letterario ed è decisamente più apprezzabile.

In conclusione penso che questo romanzo sia decisamente migliore del precedente anche se presenta pecche che spero non siano perpetrate anche nel prossimo romanzo. Ritengo che sia possibile leggerlo anche senza il precedente e, anzi, lo consiglio proprio perché per me Red Dragon non vale la pena. Capisco pienamente perché la serie è diventata famosa dalla pubblicazione di questo romanzo in poi e penso che il prossimo libro, chiamandosi Hannibal, possa essere ancora più piacevole ed interessante di questo. Non trovo Il silenzio degli innocenti un romanzo imperdibile ma ve lo consiglio se volete una buona introduzione del personaggio di Hannibal. Ottimo da leggere sotto l'ombrellone, come ho fatto io! 

Dunque, Clarice, gli agnelli hanno smesso di gridare?

CURIOSITÀ

Nel romanzo viene citato Il mago di Oz (Qui il libro su Amazon)

TRAMA COMPLETA (CON SPOILER)

Jack Crawford è alle prese co un nuovo serial killer: Buffalo Bill. Mentre gli agenti seri indagano e non cavano un ragno dal buco Crawford, inspiegabilmente, sceglie una matricola promettente (Clarice Starling) e la manda a parlare con Hannibal Lecter nella speranza che sia lui a risolvere il caso al posto loro. 

Clarice va a parlare con Lecter e gli risulta simpatica, nonostante nel libro precedente fosse evidentemente molto complicato far pensare a Lecter di essere degni della sua conversazione, e a causa di un "incidente" (un carcerato le spruzza sperma in testa) accadutole dopo aver conversato con lui decide di aiutarla, anche se misteriosamente, solo per divertirsi un po'.

Clarice si occupa dell'indagine tra una lezione all'Accademia e l'altra, mentre Crawford si divide tra la moglie moribonda e le indagini vere e proprie di cui, però, non si farà mai menzione.

Con il passare del tempo Clarice verrà sempre più inglobata nell'indagine senza però che le venga data la minima importanza o anche un qualunque tipo di aiuto per controllare le piste fornitele da Hannibal.

Nel frattempo impariamo a conoscere l'assassino di cui veniamo a conoscenza del nome  (Jake Gumb) quasi da subito e anche delle sue mire: uccide delle donne e ne scuoia la pelle per potersi creare un "vestito" da donna, lo fa perché si crede transessuale.

Quando ad essere rapita da Buffalo Bill è la figlia di una senatrice finalmente tutti decidono che bisogna proprio prendere il cattivo e si fanno in quattro tutti per svelare il mistero. Clarice, sempre mandata da Crawford, dice a Lecter che verrà trasferito in un carcere più "permissivo" se Buffalo Bill verrà fermato prima che uccida la figlia della senatrice. Hannibal sembra volerla aiutare ma sempre in maniera misteriosa.

Chilton però, direttore del carcere in cui vengono detenuti i malati psichiatrici come Lecter, ascolta l'ultima conversazione tra Clarice e Lecter e decide di informarsi al riguardo della veridicità di quanto affermato dalla ragazza. Scoprendo che il patto è stato totalmente inventato decide di crearne uno vero con la senatrice e di dire a Lecter che Clarice ha cercato di fregarlo, in modo tale da diventare famoso per essere colui che ha aiutato attivamente per risolvere il caso.

Lecter, venuto a conoscenza di ciò che sa Chilton decide di collaborare con lui e la senatrice. Sebbene si sappia che Hannibal sia scaltro, furbo ed intelligentissimo si pensa più importante trasferire lui per farlo parlare con la senatrice, anziché il contrario. Viene perciò trasferito e messo nelle mani di agenti che non hanno mai avuto a che fare con lui o qualcuno come lui.

Al colloquio con la senatrice si capisce chiaramente che lo psicologo le mente spudoratamente; prima di tutto il nome detto non corrisponde a quello che noi sappiamo essere il vero nome dell'assassino e lo si deduce anche da diversi altri elementi. Ovviamente tutti lo prendono sul serio e cominciano ad investigare seguendo la sua pista.

Solo Clarice, abandoara come sempre da tutti, capisce che si tratta di una bugia e, riuscendo nuovamente a colloquiare con il dottore (e viene da chiedersi, se addirittura riesce lei ad entrare perché ci sono pochi controlli, non era abbastanza banale che LUI potesse uscire?) e questi, per simpatia, le dà un ulteriore mano per risolvere il caso.

È così, dunque, che gli agenti e Clarice seguono due piste differenti e indovinate quale sarà quella giusta? 

Nel frattempo Hannibal con uno stratagemma ingegnoso, approfittando sia di oggetti che aveva trafugato in precedenza, sia grazie all'inesperienza degli agenti che si occupano di lui, riesce ad ucciderli e ad uscire dalla sua gabbia/prigione. Successivamente scuoia la faccia di uno dei due agenti e se la mette addosso facendo credere di essere lui, nasconde il cadavere dell'altro in ascensore e spara dei colpi per attirare gli altri agenti che, in tutto questo, se ne stanno comodamente al pian terreno senza sospettare nulla.

Gli agenti cascano immediatamente nel tranello di Lecter e lo portano con l'ambulanza all'ospedale pensando si tratti del loro collega gravemente ferito, quando scopriranno il cadavere sull'ascensore sarà ormai troppo tardi: Lecter è già scappato con l'ambulanza.

Nel frattempo, Clarice viene a conoscenza del fatto che gli altri agenti sono sul punto di arrestare Buffalo Bill ma che per incastrarlo servono loro più prove possibili perciò continua ad investigare per i fatti suoi rischiando un anno di Accademia solamente per dire di aver fatto qualcosa di utile.

Capita, però, una cosa inaspettata! È proprio lei a trovarsi davanti l'assassino! Lo riconosce perché vede una farfalla appoggiarsi su di lui e, dato che Buffalo Bill inserisce una farfalla nella gola delle vittime non può che essere lui l'uomo che stanno cercando!

Anche lui capisce immediatamente che lei sa chi è e scappa a gambe levate.

Clarice non sa bene cosa fare e non sa dove si trovano l'assassino, un telefono, o la figlia della senatrice. Va un po' in giro a caso, quindi, sperando in un colpo di fortuna e trova la ragazza che, però, non può salvare immediatamente essendo calata dentro una specie di pozzo. In quel momento le luci si spengono; il serial killer le ha fatte saltare perché possiede un visore ad infrarossi e può, quindi, approfittare delle tenebre.

Segue una scena descrittiva in cui Clarice muore di paura e fa di tutto per non essere vista, mentre Jake Gumb la fissa senza fare nulla, decide poi, finalmente, di spararle ma, facendo rumore per caricare la pistola svela il luogo in cui si trova e la quasi detective, prontissima, gli spara al petto causandone la morte. 

Tutto finisce relativamente bene, dunque, e ognuno torna alla sua vita. Tra le altre cose Clarice trova anche il ragazzo (uno degli studiosi del museo a cui si sono rivolti per le farfalle).

Hannibal in tutto ciò è scappato, ha fatto credere di aver preso un aereo per chissà dove quando in realtà si trova in un luogo relativamente vicino. Ha rubato l'identità di un uomo ucciso appositamente e si trova in un ospedale/hotel in cui ci si occupa di ricostruzione facciale e ha l'obiettivo di modificarsi totalmente i connotati per non farsi trovare.

ALCUNE DIFFERENZE TRA LIBRO E FILM

  1. Nel film Jack Crawford non ha alcuna moglie moribonda e sembra, anzi, interessato a Clarice
  2. Nel film Hannibal scappa via ma non si cambia i connotati
  3. Nel film (almeno nella versione italiana da me visionata) alcune cose sono semi censurate, ad esempio si capisce che quello tirato sulla testa di Clarice è sperma ma l'attore di sangue
  4. Nel film il nome dell'assassino non si conosce fino all'ultimo
  5. Nel film c'è più suspense perché non si sa sin dall'inizio che l'assassino non è quello dichiarato da Hannibal Lecter
  6. Nel libro la trama è più intricata e sono di più i passaggi che Clarice deve fare per scoprire chi è l'assassino
  7. In entrambi viene raccontata la storia di Clarice ma cambiano i risvolti; nel libro scappa con un cavallo che deve essere abbattuto e lo riesce a salvare mentre nel film scappa con un agnello che, poi, viene ucciso comunque.
  8. Nel film Clarice non è pressata dai doveri dell'Accademia come nel romanzo.
CITAZIONI

Si rendeva conto che poteva guardare qualunque cosa, se poteva fare qualcosa di positivo al riguardo. Clarice Starling era giovane.

Fisicamente, i cadaveri ripescati in acqua erano i peggiori. Avevano anche un pathos assoluto, come avviene spesso nelle vittime di omicidi commessi all'aperto. Le indegnità subite dalle vittime, l'esposizione agli elementi e agli occhi di estranei suscitano collera, se il tuo lavoro ti permette di andare in collera.

«Mi dia retta: un delitto confonde già abbastanza le idee anche senza bisogno che le indagini mescolino le carte. Non si lasci mettere fuori strada da un'orda di poliziotti. Abbia fiducia nei suoi occhi. Ascolti se stessa. Mantenga il delitto ben separato da quanto succede intorno a lei. Non cerchi di imporre a quell'individuo uno schema o una simmetria. Conservi una mentalità aperta, e lasci che sia lui a rivelarsi.

Crawford si rese conto che in quel momento Clarice era l'erede delle sagge nonne, delle guaritrici, delle erboriste, le solide campagnole che hanno sempre fatto quanto è necessario, che fanno la veglia e poi, quando finiscono, lavano e vestono i morti delle campagne.

In questo strano mondo, in questa metà del mondo che ora è buia, devo dare la caccia a una cosa che vive di lacrime.

Le sembrava di udire un immenso brusio di eventi, come il suono che proviene da uno stadio lontano. Il minimo movimento la faceva trasalire... qualche gruppo che passava nel corridoio, le ombre delle nubi che si muovevano sopra di lei, il rombo di un aereo.

QUARTA DI COPERTINA

Hannibal Lecter è una psichiatra geniale, un uomo colto e raffinato, un perfetto gentiluomo dotato di un sottile senso dell'umorismo. Ha un unico difetto: è un pericoloso psicopatico e un feroce assassino. Quando Clarice Starling, brillante allieva della Sezione Scienza del Comportamento dell'Fbi, si reca a visitarlo nel manicomio criminale dove è rinchiuso, il dottor Lecter, attratto dalla ragazza e spinto dal desiderio di entrare nella sua personalita, decide di aiutarla. Clarice vuole da lui elementi utili alla cattura di Buffalo Bill, il "mostro" che terrorizza l'America. Ma il prezzo della collaborazione di Lecter è uno scambio perverso: le consegnerà Buffalo Bill solo se Clarice accetteràa di svelargli i suoi ricordi più tormentati.

PRO / INDIFFERENTE / CONTRO
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COMMENTI

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