Prospettiva asfalto

Di Gabriele Macchiarella

Giuliano Ladolfi

252 pagine

8,5/10

Consigliato: Sì

Contemporaneo

Italiano

Emergente

Sociale

TRAMA IN BREVE

La "Milano da bere" raccontata attraverso le vite di personaggi molto diversi tra loro ma accomunati dalla paura. Storie divise e collegate che hanno molto da dire; un libro da non perdere.

INCIPIT

Qui... sotto questa Madonnina dorata, città dell'Expo, cuore economico di un'Italia piena di contraddizioni. Un posto dove tutto non è certo come dovrebbe essere... come ovunque del resto. Guardando le vie, osservando le strade con un po' d'attenzione, si intravedono realtà parallele... quasi agli antipodi fra loro.

RECENSIONE

Questo libro è un'opera di fantasia. Nomi, personaggi, società, organizzazioni, aziende, luoghi, fatti e avvenimenti citati sono invenzioni dell'autore e hanno il solo scopo di conferire veridicità alla narrazione. Quante volte abbiamo letto questa scritta, o una simile, dicendoci che è perfettamente ovvio che sia così.. Anche in questo caso l'ho letta en passant e senza darle la minima importanza, dimenticandomela già due secondi dopo. Eppure mi sono accorta dopo pochissimo che per questo romanzo è fondamentale; vieni catapultato in una realtà, non in una finzione, e se ti dicessero che è tratto da una storia vera non potresti far altro che crederci immediatamente.

Prospettiva asfalto è un libro che mi ha lasciato il segno. L'ho iniziato a leggere e, dopo poche pagine, già davo i numeri, Ho cominciato a consigliarlo a destra e a manca e non ero nemmeno arrivata a metà; questo libro mi ha conquistata.

Lo stile dell'autore già da solo rende il libro specialissimo; è particolare, distinguibile tra milioni, diretto ma profondo; non segue i canoni classici ma dopo due pagine non ti ricordi nemmeno più perché te ne poteva fregare qualcosa che li seguisse. Amo il modo in cui scrive, come si esprime, le cose che dice e pure il fatto che la narrazione si modifichi a seconda del personaggio protagonista del capitolo. 

I personaggi, infatti, non solo sono differenti ma hanno un rapporto diverso con il narratore; ci sono quelli di cui Macchiarella parla in terza persona e alcuni, invece, trattari atipicamente; il narratore parla direttamente con uno di loro e un altro incarna la figura del narratore stesso. Queste vite collegate ma scollegate allo stesso tempo mi hanno colpita tantissimo; non è una novità che mi piaccia che nei romanzi ci siano diversi punti di vista e in Prospettiva asfalto questo aspetto è stato trattato nel migliore dei modi. Come già anticipato, se mi avessero detto che i personaggi di questo libro esistono ci avrei creduto senza dubbio alcuno; sono talmente realistici e ben personalizzati che stupisce piuttosto il contrario. Sono tutti diversi tra loro ma il lettore si affeziona a tutti; non perché siano tutti simpatici e buoni ma perché la loro umanità traspare in maniera tale da renderti impossibile odiarli o non comprenderli.

Io vivo, ed ho sempre vissuto, in un piccolo paesino dove ciò che viene narrato in questo libro esiste ma talmente in piccola dose che, se non ci si è dentro, è quasi come se non esistesse. L'autore è riuscito nel suo intento; rende perfettamente e mi fa capire qualcosa che non ho mai vissuto e non avrei mai potuto capire se raccontato in maniera fredda e personale. Dal punto di vista del messaggio trovo il libro azzeccatissimo; ecco un autore che ha molto da dire e scrive per questo e non solo "tanto per", uno scrittore che doveva necessariamente scrivere perché era la storia a voler essere scritta, ecco qual è stata la mia impressione. Il titolo già fa capire tutto e lo trovo azzeccatissimo.

La trama che esula dal messaggio è altrettanto interessante; approfondita meno rispetto ad introspezione e pensieri ma originale e bella da leggere. Se nel libro ci fosse stato solo questo aspetto a cui l'autore doveva dare rilevanza mi sarei aspettata qualche specificazione in più; ma per quello che c'è nella realtà nel romanzo mi ritengo più che soddisfatta.

Cosa dire del ritmo? Vi posso dire che l'ho letto in due giorni e che avrei voluto non finisse mai; che lo stile già era sufficiente per farmi andare bene qualunque cosa avesse scritto e invece no, pure il resto mi attirava come una calamita.

La struttura, come ho già anticipato, è composta da capitoli che presentano punti di vista differenti; a seconda del personaggio protagonista del capitolo cambia tutto; persino la narrazione. I collegamenti tra tutti i personaggi ci sono ma non sono stati creati ad hoc per creare colpi di scena o stravolgimenti; sono semplicemente loro stessi, niente di forzato o inverosimile.

Uniche pecche, se così vogliamo chiamarle, che risentono del livello altissimo di tutti gli altri elementi del romanzo, sono ambientazione ed atmosfera. 

Per quanto riguarda l'ambientazione ho apprezzato tantissimo ciò che è stato descritto ma avrei voluto ancora di più; qualche descrizione anche se poco dettagliata mi avrebbe fatto immaginare meglio tutti i luoghi in cui accadono le vicende. Ottimo, quindi, ciò che è stato fatto ma, trattandosi di un libro che ha stupito, le aspettative più alte richiedono anche questo.

L'atmosfera è ben resa e, onestamente, dovrei mandarmi a quel paese da sola per quello che sto per dire però; volevo di più. Quando leggi un libro e non ti fermi mai e hai sempre la frenesia di vedere cosa succede dopo non è mai un errore. Però si rischia in questo modo di trasmettere meno emozioni a chi legge perché, essendo già preso dalla frenesia della lettura, non riesce a soffermarsi in alcuni punti e allora l'autore lo deve aiutare. È solo una finezza che non avrei mai nemmeno pensato se non fosse che il libro mi è piaciuto così tanto, però c'è.

Riassumendo ho apprezzato tutti gli aspetti di questo libro e le uniche pecche che ho riscontrato sono nel troppo poco; se l'autore avesse scritto lo stesso libro ma di 1000 pagine allora, forse, sarei stata soddisfatta!

Sperando di avervelo fatto capire nella recensione vi ribadisco che consiglio questo libro a tutti e che ne vale senza dubbio la pena! Ed ora vado ad impazzire nella sezione citazioni; ho sottolineato praticamente tutto il libro e scriverne soltanto alcune levandone altre sarà una vera sofferenza per me! 

p.s. Aggiungo anche un complimento all'autore della prefazione del romanzo, Marco Mixup, perché ho trovato veramente gradevole ed interessante anche la lettura della suddetta; davvero molto bravo!

CITAZIONI

La Milano di cui parlo è quella che ti pesa sulle spalle, quella dura da vivere se non hai un soldo in tasca... perché non c'è nessuno che pagherà per te, anzi se non stai attento rischi di pagare anche per gli altri. In un certo senso paghi solo se i soldi non li hai.

In fin dei conti la vita è brutta per chi non sa viverla. La vita è complicata, quello sì, anche se detta così quest'affermazione sembra un po' troppo semplicistica, non è sempre tutto nero o bianco... anzi non lo è quasi mai. D'altronde la maggior parte delle volte che hai tentato di capire la vita hai solo perso tempo prezioso, meglio viverla che capirla. Più ti affanni in cerca di risposte, più ti ritrovi per le mani un sacco di domande.

Sono cosciente della retorica in cui potrei incappare, ma se hai sete e per arrivare alla fonte devi oltrepassare il burrone lo fai e corri il rischio perché la sete è maggiore della paura di cadere. Con la sete di verità credo che sia un po' la stessa cosa. La verità è un bisogno, una necessità... non uno sfizio intellettuale.

La vita è appesa a una catenella del cesso. Basta un attimo, una mossa sbagliata, parte lo sciacquone e finisci giù nello scarico.

Tutti suono buoni, tutti sono grandi e santi una volta morti... anche i figli di puttana. Anche quelli insultati e derisi un attimo prima dalle stesse persone che li ricordano "amichevolmente" il giorno dopo il decesso.

Vivere una vita che annoia è come essere già nella sala d'aspetto dell'altro mondo. Guardi questo da lontano come fosse in televisione. Molto più facile commentarlo, raccontarlo, invece di viverlo.

Voi vedete solo quello che voglio farvi vedere, niente di più. Certo qualche volta potrei tradirmi con qualche gesto, qualche parola, ma bisogna essere molto arguti per capire cosa nascondo dietro le righe.

PRO / INDIFFERENTE / CONTRO
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