La famiglia Moskat

Di Isaac Bashevis Singer

Longanesi

709 pagine

8,5/10

Consigliato: Sì

Classico

Nobel

Polacco

Ebrei

Saga familiare

TRAMA IN BREVE

La storia della famiglia Moskat, dal terzo matrimonio del capostipite Meshulam Moskat allo scoppio della seconda guerra mondiale quasi trent'anni più tardi. I punti di vista di tutti i componenti di una numerosissima famiglia ebrea ci spiegano e ci fanno capire tutte le domande, i dubbi, i problemi e le crisi che un ebreo poteva vivere in quei tempi. Ognuno ha una personalità diversa, ognuno prende la sua strada, ma tutti sono consapevoli di avere qualcosa che li unirà per sempre, volenti o nolenti.

INCIPIT

Cinque anni dopo la morte della seconda moglie, Reb Meshulam Moskat si sposò per la terza volta. La nuova moglie era una donna sulla cinquantina originaria della Galizia, Nell'Austria Orientale, vedova di un ricco fabbricante di birra di Brody, e uomo di studio. Poco tempo prima di morire, costui era fallito. e alla vedova non era rimasto che uno scaffale pieno di tomi eruditi, una collana di perle, in seguito risultate false, e una figlia di nome Adele; in realtà il nome vero sarebbe stato Eidele, ma Rosa Frumetl, sua madre, la chiamava Adele, alla moderna.

RECENSIONE

Questo è il primo romanzo che leggo di Isaac B. Singer. Ero molto curiosa di leggerlo perché si tratta di un autore che ha vinto il premio Nobel per la letteratura, e anche perché ho letto due libri del fratello (Israel Singer) che mi sono piaciuti molto, ed ero curiosa di rapportarli per capire se Isaac, avendo vinto il premio Nobel, fosse uno scrittore anche più capace del fratello Israel. 

Il responso, per quanto riguarda le letture che ho fatto fino ad oggi è no. Questo romanzo è sicuramente ottimo, godibile, ben scritto ma non è migliore di quelli che ho letto del fratello "senza Nobel". Piano piano analizzerò gli elementi che ho notato e vi spiegherò il perché di questo mio giudizio.

Inizio con il dare due informazioni più pratiche che valutative.

Prima di tutto vi sconsiglio di consultare la mappa generazionale che si può trovare all'inizio del romanzo, questo perché ci sono certi "scoop" che possono essere facilmente desunti guardandola e penso che in questo modo si possa perdere un po' di voglia di andare avanti con la lettura. I personaggi sono moltissimi, è vero, è difficile ricordarseli tutti subito e la genealogia della famiglia può essere molto utile, ma se leggete con attenzione i primi capitoli, dove viene presentata la maggior parte dei personaggi, riuscirete comunque a seguire le vicende in maniera scorrevole.

La seconda informazione che voglio dare a chiunque sia interessato alla lettura di questo romanzo è che esso è dedicato da Isaac al fratello Israel. Quando Singer ha scritto "La famiglia Moskat", infatti, il fratello Israel era già deceduto, e ritengo che questo sia un elemento importante da tenere in considerazione per la lettura perché è molto evidente, soprattutto dai primi capitoli del romanzo, che Isaac ha letto e prende spunto dai romanzi di Israel. Ritengo, perciò, che la lettura preventiva di qualche libro del fratello "Nobel" sarebbe utile per capire meglio i riferimenti chiari che si possono trovare all'interno de "La famiglia Moskat". In particolare, tra quelli che io stessa ho letto, vi consiglio "I fratelli Ashkenazi".

Partiamo dai personaggi. Inizialmente ho notato che alcuni dei personaggi principali riprendono le personalità dei protagonisti dei romanzi di Israel Singer. In questo romanzo, però, i personaggi sono tantissimi e tutti molto diversi gli uni dagli altri. L'autore ha fatto un ottimo lavoro: è possibile capire la personalità di ognuno, conoscerli come se fossero nostri amici e vedere le sfumature che li caratterizzano e li rendono così eterogenei nella storia. Questo oltre che sinonimo di bravura dell'autore è un elemento anche molto favorevole per il lettore che, in questo modo, fatica molto meno a ricordare i collegamenti tra i nomi e le personalità dei personaggi perché confonderli è davvero difficile. Un altro elemento che ho apprezzato e che, in tutta onestà, ritengo meglio sfruttato piuttosto che nei libri del fratello, è l'incertezza di ogni personaggio. Nella vita reale ci sono sicuramente persone convinte di quello che fanno e consapevoli delle scelte giuste per loro ma, più frequentemente, le persone non sanno cos'è più giusto per loro e può capitare che cambino idea spesso. In questo romanzi i personaggi sono degli eterni insicuri, non capita quasi mai che non cambino idea sulle loro azioni. Si riesce anche a capire che più le generazioni vanno avanti, più si distaccano dalle origini, meno credono nella religione e meno sanno dove andare, cosa fare e a cosa credere. Questo l'ho apprezzato, forse perché la lunaticità di certi personaggi la condivido ogni giorno, forse perché mi sembra più credibile che qualcuno non sappia bene come comportarsi. Il dualismo tra la moralità, cioè ciò che è giusto fare e la voluttà, la bramosia e la superficialità, cioè ciò che si vuole fare solo per il proprio piacere e la propria comodità, è imperante in ogni personaggio, soprattutto negli uomini.

Qui arriviamo all'unico vero e proprio tasto dolente che ho riscontrato durante la lettura: gli uomini sono totalmente incapaci di amare e volere una donna solamente. Chiamatemi romantica, oppure illusa, ma questo concetto del "desidero ardentemente una donna ma una volta che lei diventa mia moglie non la sopporto più e mi innamoro di un'altra" proprio non lo condivido, non lo capisco e credo (e spero) che in assoluto non esista. Avrei sicuramente apprezzato se ci fossero stati uomini ANCHE così nel libro, perché ciò avrebbe reso tutto molto verosimile. Il fatto, però, che tutti gli uomini si disinnamorino così facilmente e che tutte le donne, invece, siano totalmente soggiogate dall'amore che provano per l'uomo, indifferentemente da tutto il resto mi sa veramente troppo da stereotipo e non mi è piaciuto.

A parte questo i personaggi non sono stereotipati, sono molto variegati nelle personalità e sono anche molto particolari e ben definiti perciò l'obiettivo è assolutamente centrato, anche se avrei preferito meno cinismo o maschilismo, se di questo si tratta.

La trama è molto intrigante, io amo le saghe familiari e qui si parla di una famiglia molto numerosa e di quasi trent'anni di storia, quindi l'ho apprezzata molto. Non è mai banale, non è mai noiosa, non è quasi mai ripetitiva; davvero bella. Anche qui l'unico neo che posso trovare, che poi si collega alla caratterizzazione dei personaggi, è che non mi ha emozionata quasi per niente. Il motivo è che l'autore tendenzialmente, indugia poco sui momenti più tragici della storia ma, soprattutto, la mancanza di emozioni è riscontrabile anche negli stessi protagonisti, come ho già detto sono molto cinici e questo fa sì che certi momenti importanti vengano sminuiti di molto.

Un altro elemento della trama che non ho apprezzato particolarmente è la dissonanza tra i pensieri e le azioni dei personaggi. Come ho già detto è credibile il fatto che siano molto incerti e non coerenti ma in certi casi mi è parso più un errore dell'autore che vera e propria volontà. Un esempio sono le continue preoccupazioni su Hiltler. Ora, noi conosciamo benissimo che cosa è successo agli ebrei, ma loro quanto sapevano prima che accadesse? Ovviamente non sono a conoscenza della risposta ma mi è parso che all'interno della storia ci fosse una forte dissonanza tra quello che i personaggi pensavano succedesse (cioè quello che è effettivamente accaduto) con quello che effettivamente hanno fatto per scappare (cioè nulla). Ora, io capisco che solo con il senno del poi avrebbero potuto fare qualcosa per scappare ma Singer qui li fa parlare come se già sapessero tutto.. e allora perché sarebbero rimasti? Penso che questo sia un passaggio poco chiaro dove i personaggi hanno fatto una cosa credibile ma i loro pensieri erano più che altro quelli dell'autore che li ha scritti già sapendo cosa sarebbe accaduto. In più, da quello che sapevo, la situazione dei campi di concentramento non era ben conosciuta dalla popolazione, perlomeno all'inzio, mentre nel libro i personaggi sono informatissimi su tutto; questo mi pare molto strano. 

Lo stile è ottimo. La scrittura è molto scorrevole anche quando l'autore ci parla di preghiere, libri o altri dettagli legati all'ebraismo che potremmo non conoscere e non capire immediatamente. Mi è piaciuto in particolare il fatto che non vi sia una scelta narrativa univoca; la narrazione "tradizionale" è l'elemento predominante ma viene inframmezzata da due stili che amo molto: quello epistolare e la lettura del diario di uno dei personaggi. Questo permette all'autore di non spiegare e raccontare scene complete ma allo stesso tempo ci fa capire benissimo lo stato d'animo dei personaggi coinvolti.

Le descrizioni sono molto accurate e ben fatte, sembra proprio di vedere l'oggetto o la persona descritta tra le pagine del libro.

Amo i libri che parlano degli ebrei perché di questa cultura e di questa religione conosco ben poco. Grazie ai libri dei fratelli Singer posso ora dire di conoscere un po' meglio una realtà così distante dalla mia e anche di aver capito meglio cosa provassero gli ebrei nei tempi anche precedenti rispetto alle due guerre mondiali che ben conosciamo. Sicuramente in futuro leggerò altri libri riguardo questa cultura.

Lo consiglio perché è un ottimo libro e un ottimo classico. Può trovare difficoltà nella lettura chi ha bisogno o voglia di libri di svago e chi fatica con i libri che presentano molti personaggi, ma se si è nella mentalità giusta è assolutamente godibile e apprezzabile.

TRAMA COMPLETA (CON SPOILER)

La trama è molto complessa ed intricata, i personaggi sono davvero troppi per poterli elencare in totalità e raccontare tutte la loro vita. Cercherò di raccontarvi più storia possibile. Utilizzo la divisione in parti presente nel libro.

PARTE PRIMA:

Capitolo 1. Reb Meshulam Moskat torna a Varsavia dopo il suo terzo matrimonio. La terza moglie è Rosa Frumetl, una povera vedova che ha con sé anche la figlia Adele. Tutti i personaggi coinvolti sono piuttosto dubbiosi su questo legame: Meshulam Moskat teme di aver agito troppo d'impulso, Rosa si sente in colpa rispetto al defunto marito, Adele non ama l'idea di vivere a Varsavia e progetta di trasferirsi il prima possibile in Svizzera e i fliglio del capostipite della famiglia ritengono il matrimonio una follia, perché aggiunge una nuova persona alla spartizione dell'asse ereditario quando, in futuro, Meshulam Moskat morirà. 

Capitolo 2. Asa Ashel Bannet arriva a Varsavia con una lettera di raccomandazione per il Segretario della Grande Sinagoga di Varsavia. Una volta mostrata la lettera si accorge, però, che il Segretario non ha né voglia né interesse di istruirlo e aiutarlo trovandogli un impiego. Proprio nello studio del Segretario Asa Ashel incontra l'uomo che cambierà tutta la sua vita: Abram Shapiro. Egli è il genero di Meshulam Moskat, il marito di Hama, una delle figlie della prima moglie del capostipite Moskat. Abram porta il suo nuovo amico, che non sa cosa fare e come comportarsi in questa città sconosciuta e lo porta a casa di Nyunie, marito di Dacha e figlio della seconda moglie di Meshulam Moskat.

Capitolo 3. Asa Ashel conosce, così, una buona parte della famiglia Moskat. Pranza con loro e, successivamente, si reca in camera con Hadassah, figlia di Dacha. I due ragazzi si devono accordare per delle ripetizioni, Asa Ashel infatti vuole imparare il più possibile per potersi poi iscrivere all'università. Abram, una volta giunta la sera, porta Asa Ashel a casa di un'amica; Gina. Lei ha delle camere che affitta e si offre di liberarne una per il ragazzo. 

Capitolo 4. Asa Ashel si presenta a casa di Meshulam Moskat perché la moglie e Adele vogliono fargli visionare un manoscritto del primo marito di Rosa Frumetl. Decidono di comune accordo che il ragazzo si occuperà del manoscritto, ricopiandolo e mettendo in ordine gli appunti. 

Capitolo 5. Meshulam Moskat si è occupato di tutti i matrimoni della famiglia e vuole che la nipote Hadassah si sposi con Fishel. Sia la ragazza che la madre, però, non collaborano provocando al capostipite della famiglia molti tormenti e dubbi sulla sua influenza sui figli e i nipoti; che qualcuno osi sfidarlo lo preoccupa. 

PARTE SECONDA: 

Capitolo 1. Il tema è sempre quello del matrimonio di Hadassah, vengono ripetute le preoccupazione di Meshulam a riguardo e anche la sicurezza della ragazza nel non volersi sposare con Fishel a nessun costo.

Capitolo 2. Asa Ashel, avendo saputo che Hadassah si deve sposare, non va più a fare ripetizioni da lei. Un giorno, però, è la ragazza a presentarsi da lui e i due si dichiarano innamorati vicendevolmente. Lei gli giura che non vuole sposare Fishel e che vuole stare con lui e i due decidono di continuare le ripetizioni a casa di Asa Ashel per non creare sospetti nella famiglia. Gina, la padrona di casa, e il ragazzo hanno uno scambio di opinioni sulla situazione con Hadassah e la donna decide di presentare al ragazzo il proprio amante. Gina è, infatti, una donna sposata ma da molti anni vive sola poiché il marito non vuole concederle il divorzio e sarebbe troppo disonorevole per lei vivere con l'uomo che ama. I due si dirigono perciò a casa di Hertz Yanovar, l'uomo di Gina, dove si sta svolgendo una seduta spiritica a cui presenzia anche Abram Shapiro con cui Asa Ashel parla del suo sentimento per Hadassah.

Capitolo 3. Abram, uscito dalla casa, va a trovare la sua amante; Ida. Lei gli dice di essere intenzionata a trasferirsi a Parigi con la figlia. Ha lasciato il marito per il suo amante ma, vedendo che lui non è intenzionato a divorziare dalla moglie, vuole pensare al futuro della figlia e tenerla vicino all'ormai ex-marito. Questa non è la sola brutta notizia che apprende: la moglie Hama ha deciso di lasciarlo ed è andata a vivere da suo padre e Dacha, la madre di Hadassah, ha deciso di non farlo più parlare con lei ritenendolo di cattivo esempio per la ragazza. Decide di andarsene, partire per la Svizzera e vivere nuove avventure. 

Capitolo 4. Akiba, il marito di Gina, si presenta a casa della donna e si dichiara pronto a darle il divorzio. Asa Ashel per quella notte lascia la camera all'uomo e si dirige a casa di Hertz Yanovar con l'intenzione di dormire da lui. Lungo la strada incontra Abram che lo invita a dormire a casa sua. I due vengono informati che Hadassah è scappata di casa e il mattino seguente decidono di andarla a cercare da Klonya, una sua amica dalla quale ogni tanto trova rifugio dai problemi familiari. Asa Hashel e Hadassah decidono di scappare in Svizzera per poter fuggire dal matrimonio della ragazza e per poter permettere al ragazzo di iscriversi all'università. 

Capitolo 5. Leggiamo i pensieri di Hadassah direttamente dal suo diario, si prepara a partire e si sente sperduta e confusa, oltre che in colpa verso la madre.

PARTE TERZA:

Capitolo 1. Hadassah è scappata e, forse per questo motivo, Reb Meshulam Moskat si sente male. Tutti i familiari sono raccolti intorno al suo letto, ognuno con mille preoccupazioni. Il pensiero che aleggia maggiormente nella stanza è quello relativo all'eredità del vecchio, nessuno conosce l'esistenza di un testamento e nessuno sa cosa gli spetterà di diritto. In molti tentano di mettere le mani su parte del patrimonio del capostipite prima che egli muoia ma solo Koppel, il consigliere fidato di Moskat, riesce a trovare le chiavi della cassaforte e ruba da essa una grande somma di denaro, senza essere scoperto.

Capitolo 2. Hadassah, scortata dalla polizia, torna a casa. È malata e non racconta cosa le è successo, non si sa che fine abbia fatto Asa Ashel.

Capitolo 3. Reb Meshulam Moskat muore, lasciando il suo patrimonio nel caos. Il testamento ritrovato nella sua scrivania non è firmato e i figli decidono di non tenerne conto, le proprietà dell'uomo erano talmente tante e i figli sono così convinti di avere diritti superiori ai fratelli che la spartizione dei bene dell'ormai ex capostipite si preannuncia particolarmente gravosa e difficile. Adele riceve una lettera di Asa Ashel dalla quale apprende che egli è riuscito a raggiungere la Svizzera e gli risponde, senza farne parola ai familiari. 

PARTE QUARTA:

Capitolo 1. Da delle lettere di Adele a sua madre scopriamo che anche la ragazza è andata a vivere in Svizzera e che si è sposata con Asa Ashel. Dal diario di Hadassah capiamo che è distrutta da questa notizia e che si appresta a sposarsi a sua volta con Fishel anche se non lo ama e non vorrebbe mai fare questo passo, dentro di sé è convinta che Asa Ashel ai solamente lei e che la pensi ancora. Da una lettera di Rosa Frumetl alla figlia leggiamo del matrimonio di Fishel e Hadassah e della felicità della madre nel sapere Adele felice.

Capitolo 2. Sono passati due anni dagli avvenimenti del capitolo precedente e Hadassah, venuta a conoscenza dell'indirizzo di Asa Ashel, gli scrive una lettera al quale il ragazzo risponde immediatamente. I due si dichiarano nuovamente amore eterno e cominciano uno scambio epistolare. Rosa riceve una lettera dalla figlia Adele dove lei racconta alla madre di essere a conoscenza della volontà del marito di tradirla. Racconta che Asa Ashel vuole tornare a Varsavia e che il loro matrimonio, a causa di lui, sta per giungerà sicuramente a termine.

Capitolo 3. Adele e il marito sono in viaggio per tornare a Varsavia ma, lungo il tragitto, si fermano a Tereshpol Minor paese natale di Asa Ashel, dove vive ancora tutta la sua famiglia. Tutti prendono subito in simpatia Adele e dichiarano al ragazzo la loro approvazione, inconsapevoli del fatto che lui voglia lasciare la moglie per Hadassah.

Capitolo 4. Rosa Frumetl va nella casa  per la villeggiatura di Hadassah e le dice di conoscere il suo comportamento scorretto nei confronti del marito della figlia e la ammonisce di smettere immediatamente a meno di non voler creare uno scandalo. La ragazza scappa via e torna a Varsavia, qui incontra Asa Ashel, arrivato da poco in città, i due passano insieme il pomeriggio e la sera. decisi a non lasciarsi più. 

PARTE QUINTA: 

Capitolo 1. La prima guerra mondiale è iniziata e la famiglia di Asa Ashel è costretta a lasciare la propria casa e affrontare il viaggio verso Varsavia.

Capitolo 2. Asa Ashel e Hadassah continuano la loro relazione, lui ormai non va più a casa della moglie Adele da tempo. Un giorno arriva, però la madre del ragazzo; lei è arrivata in treno e attende l'arrivo del resto della famiglia. Lui non si aspetta la visita e si sente spiazzato, è costretto a raccontare alla madre la situazione con la moglie e con l'amante, spiegandole quindi la sua impossibilità di farla alloggiare con lui e di non voler entrare a casa della moglie. La madre, sostenitrice di Adele, decide di farsi portare a casa sua e, successivamente, anche il ragazzo riesce a raccogliere il coraggio necessario per rientrare a casa della moglie. Il suo intento è quello di chiederle il divorzio.

Capitolo 3. Fishel, marito di Hadassah, ha ormai capito che la moglie ha una relazione con un altro, non si adira ma si dispiace talmente tanto da pensare che la sua vita non ha senso, dato che lei non lo ama ed è disposta a mentirgli così facilmente.

Capitolo 4. Anche il resto della famiglia del giovane arriva a Varsavia e alloggia in un appartamento trovato da un ex studente del nonno di Asa Ashel. 

Capitolo 5. Koppel, da sempre innamorato di Lia (una delle figlie di Meshulam Moskat) le chiede di lasciare il marito e le promette di divorziare a propria volta dalla moglie per poter stare con lei, la donna è confusa ed indecisa ma, alla fine, decide di assecondarlo.

Capitolo 6. Masha, figlia di Lia, è innamorata di Yanek, un ragazzo cristiano. Entrambe le famiglie non sono favorevoli a questa unione a causa della differente religione. In questo capitolo leggiamo il dialogo tra il padre di Yanek e il figlio. Il ragazzo è preoccupato da questi problemi, ma Masha è tranquilla al riguardo, vedendo una soluzione: basta che uno dei due cambi religione.

Capitolo 7. Nuovo dialogo tra Lia e Koppel, i due decidono di scappare insieme in America. Lui le racconta del furto ai danni del padre di lei. 

Capitolo 8. Il giorno della Festa del Rallegramento della Legge è arrivato, tutti i componenti della famiglia Moskat partecipano insieme a casa di Nyunie. Solo Fishel, marito di Hadassah, decide di festeggiare a casa sua. Viene però chiamato da una domestica di Nyunie perché Dacha, sua moglie, si è sentita male durante i festeggiamenti. Una volta solo con lei, la suocera gli dice di sapere la situazione che lui ha con Hadassah e gli chiede, nonostante questo, di dire il kaddish per lei al suo funerale.

Capitolo 9. La guerra si intensifica e la possibilità di Asa Ashel di essere convocato per il servizio militare crescono ogni giorno. Tutti i suoi cari cercano di convincerlo a fare qualcosa per evitarlo; farsi mutilare o pagare un medico per mentire, ma lui si rifiuta. Adele, che è incinta e vuole che il padre stia vicino al figlio gli dice che è disposta a pagare per far sì che lui non debba andare a combattere, in cambio il marito deve però abbandonare la sua amante. Asa Ashel si rifiuta di ascoltare i consigli della famiglia.

Capitolo 10. Koppel è agitato; ha confessato a Lia il suo delitto e ora non sa se lei lo tradirà o deciderà di stare con lui. Non è nemmeno più sicuro di voler lasciare la moglie per trasferirsi in America. Decide di andare a casa di amici per poter non pensare alle proprie preoccupazioni e lì la signora Goldsober, una vedova, gli fa capire di volerglisi concedere quella sera. Successivamente Koppel ha un dialogo con Lia che gli dice nuovamente di voler lasciare il marito per potersi sposare con lui ma che si rifiuta di commettere peccato con lui finché non sono sposati. L'uomo, indispettito dal rifiuto della donna, si reca negli appartamenti della signora Goldsober.

PARTE SESTA:

Capitolo 1. Asa Ashel, ormai diventato una recluta, si reca a prestare servizio. Viene continuamente inultato e insolentito dagli altri soldati, viene disprezzato perché riconosciuto come ebreo.

Capitolo 2. Adele partorisce e Finkel, madre di Asa Ashel, viene a sapere che il figlio è vivo dopo parecchie settimane di silenzio.

Capitolo 3. Fishel e Hadassah sono al capezzale di Dacha. Quest'ultima sente di avere ancora poco tempo prima di morire e chiede di essere confessata. I due ragazzi approfittano del sonno della donna per parlare della loro situazione e decidere di divorziare. Nyunie ha sentimenti contrastanti, si sente in colpa ma sogna una vita diversa, più occidentale e a fianco di un'altra donna.

Capitolo 4. Hadassah è molto malata a causa della sua tristezza; sua madre è morta e di Asa Ashel non ci sono notizie- Fishel cerca di rincuorarla e le fa capire in ogni modo di essere disposto a tutto per renderla felice. La giovane comprende l'amore del marito nei suoi confronti ma è troppo afflitta dalla lontananza dell'amante.

Capitolo 5. Fino a quel momento è stato Koppel ad amministrare il patrimonio della famiglia ma ora tutti i figli di Reb Meshulam Moskat hano deciso di delegare Fishel per svolgere questo compito. Koppel si sente ancora più spinto a partire con Lia. 

Capitolo 6. Reb Moshe Gabriel, ormai ex marito di Lia, ha una conversazione con il rabbino di Bialodrevna, intanto la sua ex mogli accoglie Abram. Da sempre nemico di Koppel non riesce a capacitarsi che la donna lo voglia sposare e le chiede un prestito dicendole che rispetta la sua decisione.

Capitolo 7. Asa Ashel vive pensieri ambivalenti: da un lato non ama la propria vita e vuole solo andare al fronte per rischiare di morire, dall'altro non vorrebbe essere lì perché non riesce a sopportare tutto l'odio che gli si riversa da parte dei compagni non ebrei ed è anche in difficoltà nel capire il senso della guerra e del suo ruolo in essa.

Capitolo 8. La guerra continua e la famiglia si divide tra coloro che parteggiano per la Russia e coloro che parteggiano per la Germania. Alla fine del capitolo i tedeschi conquistano Varsavia.

PARTE SETTIMA:

Capitolo 1. Asa Ashel sta tornando a casa, la dimostrazione che la guerra non ha cambiato i pregiudizi dei non ebrei verso di loro è data subito dal dialogo che il ragazzo sente, e poi subisce, sul treno del ritorno.

Capitolo 2. Il ragazzo arriva a Varsavia e chiama immediatamente Hadassah che però non è in casa, non volendo far sapere ad Adele del suo ritorno decide di non andare a trovare la madre. Chiama così l'unico amico rimastogli in città: Abram. L'uomo lo porta al ristorante e si offre di ospitarlo a casa dell'amante la sera, il ragazzo accetta. Quando si reca alla stazione per ritirare i propri bagagli Asa Ashel decide, però, di partire subito e andare fuori città dove Abram gli ha detto che potrà trovare Hadassah.

Capitolo 3. Il giorno dopo il suo arrivo Asa Ashel va a trovare sua madre che lo rimprovera ancora una volta per non essere andato da Adele appena arrivato in città, nel frattempo Hadassah informa Fishel del fatto che, ora che l'amante è ritornato in città, lei vuole il divorzio. La sera Asa Ashel va a casa delle moglie dove incontra per la prima volta suo figlio.

PARTE OTTAVA:

Capitolo 1. Macha, unica Moskat rimasta in buoni rapporti con Hadassa, ultimamente l'ha persa di vista per i troppi impegni suoi e di suo marito e si rimprovera per questo perché, negli anni precedenti, la ragazza l'aveva aiutata molto sia psicologicamente che economicamente.

Capitolo 2. Leggiamo il diario di Hadassah che ci racconta del suo divorzio con Fishel e dei sentimenti ed emozioni contrastanti che le fa vivere il suo rapporto con Asa Ashel. A volte il ragazzo le sembra innamorato e lei si sente felice, a volte lo considera troppo freddo ed incapace di amare. 

Capitolo 3. Koppel torna a Varsavia per la prima volta dopo essersi trasferito in America. Innanzitutto va a trovare l'ex moglie e i figli e, successivamente, i suoi vecchi amici e compagni. Dopo quel lungo tempo passato in America nota tutto ciò che è cambiato e si sente superiore in quanto proveniente da un luogo migliore.

Capitolo 4. Una settimana dopo l'arrivo di Koppel, anche Lia e i figli di lei arrivano a Varsavia. La donna porta i figli a trovare il padre Reb Moshe Gabriel e rivedendo, così, dopo molto tempo anche il figlio Aronne. C'è molto imbarazzo tra i personaggi perché la lontananza non è stata colmata dalle poche lettere che la famiglia si è spedita nel corso degli anni e persino riconoscersi diventa difficile.

Capitolo 5. Lottie e il padre Moshe Gabriel rimangono solo per parlare. La ragazza era molto legata al padre prima di partire e vorrebbe ricostruire quel rapporto. Nel tempo, però, lei è diventata una donna e il padre è in soggezione, in più i valori religiosi in cui crede fermamente non sono condivisi pienamente dalla ragazza che, vivendo in America, è stata cresciuta in maniera meno ortodossa rispetto a quello che il padre auspicava per lei.

Capitolo 6. Koppel è infelice con la moglie Lia e, quando incontra Manya, una donna che lavorava a sua volta per Meshulam Moskat, i due finiscono a letto insieme. La figlia di Koppel, Shosha, si sta per sposare perché il suo ragazzo ha ottenuto un nullaosta per trasferirsi in Palestina.

Capitolo 7. Koppel si divide tra due donne; Manya, con la quale intreccia un rapporto esclusivamente fisico e Zilka, una giovane donna che conosce le sue disponibilità economiche ed è disposta a concederglisi solo se lui la sposerà.

PARTE NONA:

Capitolo 1. Asa Ashel ha ormai trentacinque anni e vive con Hadassah e loro figlia Dacha. Nonostante wuesto non si sente felice. I due hanno problemi economici e la bambina, costantemente ammalata, è causa di discussioni e problemi.

Capitolo 2. Abram, esuberante e felice come al solito, va a trovare Asa Ashel e Hadassah per invitarli ad un ballo dove lui farà il giudice per votare la ragazza migliore di tutte e annuncia che farà vincere Hadassah. I due litigano davanti a lui a riguardo del ballo e della bambina, che ha bisogno di molte cure. Come sempre un altro motivo per cui Abram va a trovare qualcuno è per chiedere in prestito denaro, una volta ottenutolo torna a casa da Ida, sua amante di lunga data, per assicurarle di aver trovato il denaro per un nuovo vestito da indossare la ballo. La donna lo ferma, però, dicendogli di dover subire un'operazione molto difficile e costosa a causa di un'escrescenza alla milza trovata proprio quel giorno.

Capitolo 3. Abram usa tutti  soldi ricevuti per le cure di Ida e, ricordatosi del ballo, per la prima volta in vita sua decide di riciclare i vestiti che già possiede. La malattia di Ida è stato un input che gli ha fatto vedere meglio la realtà, ora nota la decadenza nei negozi di un tempo.

Capitolo 4. Hadassah decide di andare al ballo a cui è stata invitata dallo zio e costringe Asa Ashel ad andarci con lei. Una volta arrivati, però, la confusione è talmente tanta che i due vengono separati. Hadassah viene salvata dalle avance di un uomo dallo zio e viene poi dimenticata. Abram Incontra una donna che porta una maschera che non riconosce, si tratta di Manya. Asa Ashel incontra Barbara, una donna attiva politicamente nel partito comunista, e ha con lei una conversazione riguardo le loro diverse idee di società. Alla fine dell'incontro il ragazzo le promette di farsi risentire presto.

Capitolo 5. Abram si risveglia a casa di Manya e si sente male, paralizzato le chiede di aiutarlo e sviene. La donna impaurita corre dai vicini a chiedere aiuto ma il vicino non crede alla buona fede della donna e la manda via. Manya allora scappa a casa di Noemi, donna per la quale lavorava da Moskat e con la quale era molto amica, e le racconta tutta la verità. Nel frattempo il vicino entra nell'appartamento di Manya e lo svaligia, poi porta Abram a casa sua. Quando Noemi e Manya tornano nell'appartamento (che non appartiene alla ragazza bensì ai suoi padroni) nota che non c'è nessuno e che qualcuno vi ha rubato molti oggetti. Immediatamente pensa che la storia raccontatele dalla ragazza fosse solo una scusa per farla andare nell'appartamento ed incolparla di quello che è successo e, prontamente, la denuncia come ladra.

Capitolo 6. Macha è appena tornata a casa dal ballo che il telefono squilla. La prima telefonata è di Gina: suo marito è stato arrestato perché in uno degli appartamenti che dava in affito sono stati trovati manifesti comunisti e le chiede di far intercedere il marito, funzionario di Stato, per poterlo scarcerare. La seconda riguarda Manya e quello che le è successo.

Capitolo 7. Hertz Yanovar è in prigione e viene interrogato sul suo presunto comunismo. Per quanto lui neghi e spieghi in maniera logica la sua estraneità al comunismo non solo i poliziotti non gli credono ma lo inducono anche a fare i nomi dei suoi conoscenti, considerandoli a loro volta dei possibili agitatori.

Capitolo 8. Barbara chiama Asa Ashel per avvertirlo che la polizia, avendo ottenuto i loro nomi da Yanovar, li stavano cercando per interrogarli. Nonostante non sia comunista, l'uomo si sente in pericolo e decide di scappare e nascondersi insieme a Barbara. Non sapendo dove andare decidono di dirigersi a casa di Abram, che è ancora costretto a letto e sta male.

Capitolo 9. Asa Ashel va prima a casa della madre e poi a casa di Adele, dove le racconta i suoi problemi con Hadassah. La notte la passa insieme a Barbara e, il giorno dopo, si decide a tornare a casa. Qui Hadassah gli dice di aver deciso di trasferirsi per far respirare aria più pura alla figlia Dacha.

PARTE DECIMA:

Capitolo 1. La famiglia Moskat ormai si è decimata, pochi sono i vivi e ancora meno sono coloro che abitano ancora Varsavia. Tra quelli rimasti Pinnie è l'unico figlio non legato alla cultura occidentale che rispetta ancora la religione ebraica.

Capitolo 2. Hadassah vive da sola con la figlia Dacha fuori città. Riceve visite saltuarie di Asa Ashel che, per il resto del tempo, passa le giornate insieme a Barbara.

Capitolo 3. Asa Ashel ha continui dubbi sulle sue azioni e sulla sua morale. Si sente in colpa per quello che ha fatto ad Adele e Hadassah e non vuole impegnarsi con Barbara.

Capitolo 4. Asa Ashel va a trovare Hadassa, come sempre il loro rapporto è dapprima freddo ma poi, con la complicità della notte, i due si riavvicinano. La mattina dopo, però, Hadassah è malinconica perché sa che lui dormirà tra le braccia di un'altra.

Capitolo 5. I parenti americani e della Palestina tornano a Varsavia. Si incontrano tutti alla stazione, dove i più stentano a riconoscersi e non sanno come rapportarsi con persone che ormai sono, a tutti gli effetti, estranee.

Capitolo 6. I familiari festeggiano la Pasqua insieme, ognuno mostrando i lati caratteriali rimasti uguali e i nuovi modi di fare, imparati nei luoghi dove abitano.

Capitolo 7. Adele decide di raggiungere la Palestina per stare con suo figlio, Asa Ashel l'accompagna nel tragitto fino alla nave per starle vicino ed aiutarla.

Capitolo 8. La guerra incombe e, anche se con calma, iniziano i preparativi per il ritorno in America di Lia e Koppel. Anche la figlia Masha partirà con loro, anche se con poca speranza nel futuro.

Capitolo 9. Asa Ashel e Barbara partono per una vacanza insieme, non molto lontano da Varsavia. Asa Ashel ripensa alla sera prima, quando ha salutato Hadassah. Ripensandoci gli pare quasi che fosse l'ultima volta che la vedeva.

Capitolo 10. Koppel ha un attacco cardiaco e muore, la famiglia viene avvisata giorni dopo. Lia si pente di tutte le scelte fatte e si prepara a partire dopo il funerale del marito.

Capitolo 11. Giunge notizia ad Asa Ashel e a Barbara che è iniziata la seconda guerra mondiale perciò decidono di scappare a Varsavia.

Capitolo 12. Una volta arrivato a Varsavia e raggiunti i suoi familiari Asa Ashel scopre che Hadassah è morta. Barbara vuole scappare ma lui, per la prima volta, sceglie la famiglia e decide di rimanere con loro insieme alla figlia Dacha.

 

CITAZIONI

"Secondo Spinoza, la timidezza era un sentimento che bisogna cercar di superare. Ma quanto più rimaneva in questo lussuoso ristorante, tanto più si sentiva meschino. Gli pareva che tutti lo guardassero, ammiccando, con sorrisi sprezzanti."

"Camminava in fretta; ogni tanto si metteva a correre. Qualcosa di strano, di segreto, di cabalistico, sembrava pervadere l'atmosfera, dal cielo ancora rossastro, dai balconi, dalle porte. Le fiamme dei lampioni a gas tremavano, emanando una luce palpitante. Ombre attraversavano la neve. Ogni tanto il silenzio era rotto da un grido o da un'esplosione, come se qualcuno avesse sparato una fucilata nella notte."

"Quando il rito fu terminato, i ragazzi corsero ai lunghi tavoli, e ripresero i loro giochi. Alcuni dei chassidim si permisero di unirsi a loro. Non v'era alcun sacrilegio in questo; le panche e i tavoli non erano sacri in se stessi; la cosa importante è il sentimento che si ha in cuore. Per l'uomo pio non è forse il mondo intero una casa di preghiera?"

 "Per di più, si era convinto che la sua lunga vita era il risultato di tutte le vittorie che aveva ottenuto nelle innumerevoli lotte intraprese. Se ne avesse persa anche soltanto una, ciò sarebbe stato il segnale della fine."

"Il tempo trasforma tutte le cose in rifiuti. Nessuna filosofia avrebbe potuto cambiare questo fatto."

"Aveva la sensazione, non di camminare, ma di volare a incredibile velocità, come sospinto e travolto verso il suo destino."

"Noi ebrei, credi a me, stiamo costruendo sulla sabbia. Viviamo nell'aria. Non abbiamo nessuna possibilità, fintanto che stiamo qui."

"Ecco come andavano le cose. Lasci entrare un ebreo in un posto, e ne arrivano altri cento, come mosche, e il posto diventa una gabbia di matti...Una banda di diavoli, erano questi ebrei, vestiti come figurino. I giornali avevano ragione; questa gentaglia si sarebbe mangiata tutta la Polonia come un esercito di cavallette, peggio dei moscoviti e degli svevi, erano."

"Anche le stelle e i pianeti potevano non essere eterni; si spegnevano e poi morivano. Il gran calderone della natura era in eterna ebollizione e partoriva eternamente nuovi mondi, nuove specie, nuove forme di vita."

"Dentro di sé continuava a ripetere che era morta, che nulla poteva più farle male, di nulla poteva più vergognarsi."

"C'è della gente fortunata, al mondo. Vivono tranquilli e muoiono tranquilli. La mia è stata una vita dannata."

"Il Signore non ci chiede molto.Un versetto dei salmi e un capitolo della mishnah. Non pretende che gli diciamo come deve governare il mondo. Questo lo sa da sé."

 "Non aveva paura di morire, sentiva soltanto che non ce la faceva a sopportare una vita simile. Aveva un solo desiderio: essere mandato al fronte."

"V'era un dolore profondo nel suo sguardo. La disperazione di chi si sia inoltrato per una strada sbagliata e sia ormai troppo tardi per tornare indietro."

"Tutto era possibile. Se il tempo non era nient'altro che un modo di percezione, allora la storia consisteva semplicemente nel voltare le pagine di un libro che era già stato scritto da un pezzo."

"Fin dalla prima gioventù aveva ingaggiato una lotta sempre persa contro la pigrizia e la dispersione. Non aveva mai imparato a soffocare l'orgoglio, i pentimenti, il senso d'inferiorità."

"- E allora, secondo lei, di chi sarebbe la colpa se ci troviamo nella crisi attuale?- - Della natura umana. Potete chiamare l'uomo con tutti i nomi che volete, capitalista, bolscevico, ebreo, goy, tartaro, turco, qualunque cosa, ma la verità vera è che l'uomo è una cosa schifosa. Se lo picchi, si mette a urlare. Ma se è l'altro che viene picchiato, allora costruisce una teoria.-"

"Ma la sua esistenza era troppo grigia, ed egli aveva assolutamente bisogno di trovare qualcosa a cui aggrapparsi. Tra le anime spente di cui era circondato non si riusciva a respirare."

"Era uno di quelli che doveva seguire Dio o morire. Lui si era allontanato da Dio, e a causa di questo era morto: un corpo vivocon un'anima morta."

QUARTA DI COPERTINA

La famiglia del vecchio patriarca Meshulam Moskat attraversa gli anni che dall'inizio del Novecento scendono fino alla seconda guerra mondiale e alla "soluzione finale" messa in atto dal regime nazista. Ma il vero protagonista di questo possente romanzo è l'Ostjudentum, la società ebraico-orientale - in particolare quella di Varsavia - con la sua complessa e densa cultura. Nel racconto di Singer la ricchezza immensa di quella civiltà rivive, con minuzia realistica e visionaria, col respiro delle vicende private e il soffio della storia. Magistrale affresco di un periodo cruciale della storia europea, "La famiglia Moskat" è una delle più alte testimonianze di quel mondo che scomparve tra gli orrori dell'Olocausto.

PRO / INDIFFERENTE / CONTRO
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